Preview Inter-Palermo – L’esame di Pastore, le ambizioni di Leo e…

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Una partita per impreziosire una stagione poco entusiasmante. Stasera l’Olimpico, esaurito in ogni ordine di posto, sarà il teatro della finale di Tim Cup, che ormai vede protagonista assoluta l’Inter, per cui si tratta della sesta negli ultimi sette anni.

COPPA CON PLUSVALORE – È una finale importantissima in casa nerazzurra, perché concludere la stagione alzando un trofeo non solo le darebbe un senso più piacevole, ma sarebbe un ottimo trampolino per ripartire alla grande nella prossima stagione. I giocatori dell’Inter, o almeno la maggior parte di loro, hanno vinto titoli ben più prestigiosi, ma tutti sono concordi sul fatto che questa Coppa Italia rechi con sé un plusvalore che all’esterno non è facile intuire: rappresenta il riscatto dopo un mare di critiche piovute, anche ingenerosamente, addosso a questi campioni. Plusvalore anche per Leonardo, che pur ammettendo di non cercare alcuna rivincita, dopo una carriera da calciatore ricca di titoli insegue il primo da allenatore. Inutile tentare di nascondere quanto il brasiliano tenga, per sé e per i suoi ragazzi, a questa Tim Cup.

ROSSI, REGALO D’ADDIO – Nessun rischio di snobbare l’impegno, dunque, nonostante davanti non ci sia un avversario d’elìte, bensì il Palermo, ousider di questa competizione e solo per questo degno del massimo rispetto. La formazione di Delio Rossi gioca per conquistare il suo primo trofeo di rilievo nella storia del club e scenderà in campo con la a spinta ideale di tutta una città, che attende con trepidazione l’inizio di questa sfida. Per Palermo, infatti, questa Coppa Italia vale quanto una Champions League e l’entusiasmo, associato all’incoscienza, saranno le armi con cui i rosanero sfideranno il gigante Inter, auspicando di vestire i panni di un Davide armato di fionda. Sfida dal valore enorme anche per il tecnico Rossi, che ha già conquistato il trofeo con la Lazio nell’unica finale che non ha visto protagonisti i nerazzurri negli ultimi anni ma ha l’assoluta intenzione di concludere la sua esperienza altalenante in rosanero regalando una gioia storica al suo club e ai tifosi, che saranno almeno in 25 mila all’Olimpico.

PASTORE A SCUOLA DA SNEIJDER – Tra i tanti argomenti in ballo, stasera ce ne sarà uno di mercato: Javier Pastore. Se Moratti, rispondendo a una domanda de Le Iene, non si fosse sbilanciato sostenendo di avere il 50% di possibilità di acquistare Pastore, forse il giovane argentino non avrebbe così tanti riflettori puntati addosso. Invece la sua prestazione di stasera verrà inevitabilmente interpretata come una sorta di esame d’ammissione all’università nerazzurra. La realtà è diversa, il trequartista piace tanto al presidente, maga non è tra gli obiettivi primari della campagna acquisti estiva, anche perché nel ruolo l’Inter ha già quel Wesley Sneijder che oggi rientra dopo un mese (non è dato sapere se dal primo minuto). Una sfida nella sfida tra i due, con l’olandese che freme dalla voglia di tornare in campo e dimostrare di essere sempre il numero uno, se qualcuno avesse ancora dubbi. In attesa di sapere chi tra Pastore e Sneijder vincerà questa meta-sfida, l’unica certezza è che i due illumineranno il gioco delle loro squadre.

PRECEDENTI BEN AUSPICANTI – Altra certezza: stasera all’Olimpico non mancherà il talento. Palermo e Inter infatti vantano in rosa giocatori di grande livello tecnico, separati ampiamente dall’esperienza e dal blasone internazionale. Hernendez, Ilicic, lo stesso Pastore sono giovani e con tanta strada da fare, maga hanno dimostrato di avere le carte in regola per diventare dei campioni con la ‘c’ maiuscola. Sono i giusti interpreti di una squadra imprevedibile e capace di tutto, anche di eliminare dalla competizione il Milan fresco campione d’Italia. L’Inter, dal canto suo, pur priva di Cambiasso e Maicon ha tutte le carte in regola per superare i rosanero, al di là dell’esperienza in questo genere di partite secche. Inoltre, a vantaggio dei nerazzurri ci sono i precedenti di questa stagione: due vittorie in altrettanti scontri diretti, ma con una postilla: entrambi i successi, in rimonta, sono stati sofferti. Al Barbera è servita una doppietta di Eto’o nella ripresa per portare a casa i 3 punti, mentre a San Siro solo l’ingresso del nuovo arrivato Pazzini ha permesso all’Inter di trasformare in 3-2 lo 0-2 del primo tempo, match a dir poco spettacolare ed emozionante. Il giorno dopo la finale di Champions, dunque, Palermo e Inter hanno tutto per meritarsi l’attenzione del mondo del calcio.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]