Reja, due dubbi e una certezza

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FORMELLO – E’ Lazio calcio a otto. Neanche con l’ausilio del giovane nigeriano della Primavera Edy Onazi, Reja riesce a raggiungere il quorum per organizzare una partitella in famiglia degna di nota.

Se ai 5 nazionali – Muslera, Lichtsteiner, Gonzalez, Mauri e Kozak – si aggiungono anche gli indisponibili di breve e lunga degenza, il numero degli assenti è sempre 11, un’intera squadra. La lunga marcia di avvicinamento all’impegno del 3 aprile al San Paolo continua ad essere contraddistinta da partitelle a campo e ranghi ridotti (oltre che da esercitazioni sul possesso di palla e tattiche in base ai ruoli). Otto contro otto appunto, e da un lavoro atletico di contorno (ieri accelerazioni sulle cunette), pensato dal preparatore Febbrari per ricaricare le pile in vista del rush finale della stagione. Sta volgendo stancamente al termine la settimana sui generis di Zàrate e compagni. L’atto finale andrà in scena questa mattina alle 10, quando con l’aiuto di una delle rappresentative giovanile, Zio Edy dovrebbe avere la possibilità di sperimentare alcuni dei movimenti e delle idee che, malgrado le defezioni, sta meditando di attuare in vista dello scontro diretto con la squadra di Mazzarri. Se il test in famiglia verrà confermato, sarà ancora troppo presto per parlare di vere e proprie indicazioni di formazione. Quelle si potranno avere concretamente solo a metà della prossima settimana, quando alla spicciolata torneranno alla base (si spera in buone condizioni) coloro che tra questa sera e mercoledì onoreranno gli impegni internazionali.

PROBABILE RITORNO AL 4-2-3-1, HERNANES “VOLANTE” MA CON BROCCHI, BRESCIANO SECONDA IPOTESI – Nel frattempo, gli sguardi saranno tutti puntati su Hernanes. L’emergenza che si è abbattuta in cabina di regia costringerà Reja a prendere in considerazione l’ipotesi di un ulteriore arretramento del Profeta. Nel ruolo di mezz’ala mancina ne ha steccate già due su due (Sampdoria e Cesena). Lo stesso Reja ha sempre confermato di preferirlo a pochi metri dall’area di rigore avversaria, dopo può sfoggiare in piena libertà la sue doti di solista ed al tempo stesso fine rifinitore. Senza gli squalificati Ledesma (secondo giorno di cure per la lesione al flessore, ottimismo per Parma) e Matuzalem, però, le soluzioni alternative in quella zona del campo scarseggiano. Resta viva l’ipotesi del recuperato Bresciano, che spesso e volentieri – questa mattina l’ultimo esempio – in allenamento si è mosso al fianco di Brocchi nel cuore del campo. Tutto ruoterà intorno alla scelta del modulo: le possibilità di assistere ad un Hernanes in versione “volante” solitario sarebbero discrete (ma c’è anche la soluzione Brocchi, che in quel ruolo si è già disimpegnato ai tempi del Milan) in caso di conferma del 4-3-1-2.

Ma i primi sentori parlano di un ritorno al 4-2-3-1, un assetto che, oltre a permettere adeguata copertura delle corsie esterne (con Maggio e Dossena o Zuniga sono tra i punti di forza del Napoli), garantirebbe anche maggior filtro nella zona centrale del campo, dove spesso transita Hamsik. Pensare che il talento di Recife possa contenere il moto perpetuo dello slovacco è quasi utopia. Maggiore protezione sarebbe garantita con l’affiancamento di Brocchi. L’ex rossonero ed Hernanes in mediana, con Gonzalez, Mauri, Sculli sulla trequarti: questa è la prima ipotesi; Brocchi-Bresciano al centro, con Hernanes sulla trequarti in compagnia di Mauri e Sculli è la seconda. Oggi  potrebbero arrivare delle prime, interlocutorie, risposte. Quanto meno dal punto di vista della disposizione tattica, visto che Gonzalez e Mauri non ci saranno.

SCALONI VS GARRIDO – L’altro dubbio si concentra in difesa, dove Scaloni e Garrido si giocheranno un maglia da titolare come vice-Radu. L’argentino si fa preferire dal punto di vista dell’applicazione difensiva (in quella zona c’è Maggio), ma al tempo stesso la conferma del basco stuzzica Reja che, malgrado un paio di incertezze, è rimasto soddisfatto dalla prestazione e dalla tenuta fisica mostrata con il Cesena.

ZARATE COMANDA L’ATTACCO, FOGGIA TORNA IN CAMPO – In avanti la certezza si chiama Mauro Zàrate. All’andata contro i partenopei agì per la prima volta da unico riferimento offensivo, proprio nel 4-2-3-1 ed i risultati furono devastanti. Un gol ed un assist per Floccari. Il calabrese è stata la vera nota lieta della settimana, la contrattura al flessore è stata definitivamente smaltita, ora spera di convincere Reja a puntare nuovamente sulla sua voglia di gol (non segna dalla trasferta di Bologna). Anche in questo caso tutto ruoterà intorno alla disposizione tattica che verrà scelta: con tre trequartisti ed una sola punta il posto in avanti è di Zàrate, che anche nelle esercitazioni tattiche odierne è stato sempre schierato in modo speculare all’ex genoano. Oltre a Ledesma, non sono scesi in campo con il resto della compagnia Diakitè (frattura alla tibia), Meghni (risentimento muscolare) e Radu (sta curando a Verona la lesione al polpaccio). Rocchi ha proseguito il lavoro differenziato in campo in compagnia del preparatore Bianchini e di Pasquale Foggia, che sta smaltendo la contusione al collo del piede. Il capitano, reduce da una ricaduta della lesione al collaterale del ginocchio (accusato l’8 gennaio scorso), sta aumentanto sempre di più i carichi di lavoro. Sta intensificando il recupero funzionale, spera di poter tornare ad allenarsi con il resto della compagnia già dalla prossima settimana. Difficile, però, scommettere su una sua convocazione già per Napoli.

[Daniele Baldini Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]