Renato Buso: “Napoli, sei da Scudetto. Ma occhio alla Juve”

285

Il Napoli che ha battuto l’Inter a domicilio nell’ultima giornata di campionato, ha sfatato un tabù lungo diciassette anni. Non accadeva dal dicembre del 1994, quando gli azzurri, guidati da Vujadin Boskov, espugnarono San Siro grazie anche al gol di Renato Buso: “E fu un’emozione incredibile – racconta l’ex azzurro – ma io capii il valore dell’impresa che avevamo fatto solo quando atterrammo la sera a Capodichino, e trovammo centinaia di tifosi che ci erano venuti a ringraziare per quella vittoria. Ottenuta contro un’Inter sicuramente forte, anche se all’epoca non era lo squadrone di oggi”

Corsi e ricorsi storici, il Napoli sabato sera ha ridato dignità ai suoi viaggi in terra lombarda, dove l’accoglienza non è mai delle  migliori.

“Si, lo so. Proprio per questo ho sottolineato l’emozione mai riprovata per quella nostra vittoria. Quando segnai ascoltai il boato dei tifosi napoletani, e posso assicurare che aveva un suono diverso. Vincere lì rappresenta per i sostenitori partenopei anche un riscatto sociale”

Non è l’unico ricordo bello di Buso in maglia azzurra però.

“No, assolutamente. A Napoli ho trascorso tre anni meravigliosi, il primo con Lippi davvero indimenticabile. La situazione societaria era pessima, si parlava già allora di fallimento. Il tecnico fu bravissimo a ovattare lo spogliatoio e a raggiungere un piazzamento in zona Uefa miracoloso. Che l’anno successivo non riuscimmo a bissare per un solo punto. Ma anche quello fu un bel campionato, con la guida sapiente di Boskov, un allenatore cui sono molto legato. E poi a Napoli ho avuto la fortuna di giocare con calciatori importanti, del calibro di Alain Boghossian, Andre Cruz, Fabio Cannavaro. Si, credo di poter dire che sono molto soddisfatto della mia avventura partenopea”.

Con una società debole, al contrario di oggi.

“Esatto. Credo che nel calcio sia fondamentale che la società sia forte sotto tutti i punti di vista. Quello economico certo, ma anche quello progettuale. Un calciatore vuole sentire la fiducia, anche in vista del futuro”

Quella progettualità di cui Aurelio De Laurentiis ha fatto un cavallo di battaglia.

“Ed è giusto che sia così. Ho sentito che c’è stata anche qualche piccola critica nei confronti del presidente: ma a volte comprare giocatori già affermati non significa vincere sicuramente. L’equazione non è precisa, mentre è giusta la strategia del Napoli: comprare campioni in erba e farli crescere, senza poi cederli ovviamente; e così ha fatto per i vari Hamsik, Lavezzi, Gargano. Tutti giocatori che prima nessuno conosceva, e che adesso invece sono invidiati dai club di mezza Europa”

Una crescita esponenziale quella del Napoli, che quest’anno sembra una candidata seria per il titolo finale. Ma gli azzurri sono davvero pronti per portare a casa il tricolore?

“Io credo che non si battono Milan e Inter a caso. La vittoria di San Siro contro i nerazzurri ha consacrato il valore della squadra di Mazzarri: si, il Napoli può lottare per vincere finalmente lo scudetto”

Chi sono le eventuali avversarie più accreditate secondo te?

“In una ipotetica griglia di partenza metto la Juventus davanti a tutti. I bianconeri sono in pole position, hanno operato bene sul mercato e Conte sta facendo un ottimo lavoro. Poi vedo il Napoli, e un gradino più indietro le due milanesi, che potrebbero puntare maggiormente sulla Champions, competizione in cui sono più smaliziate e abituate alla vittoria”

E Renato Buso cosa vuole fare da “grande”?

“Conclusa l’avventura con la primavera della Fiorentina vorrei trovare una squadra di Lega Pro che mi dia fiducia. Il calcio è la mia vita, il mio lavoro che voglio continuare a svolgere: ma quest’anno ci sta pure che mi prenda un po’ di vacanza dopo venti stagioni in cui non mi sono fermato mai!”

[Vincenzo Balzano – Fonte: www.tuttonapoli.net]