Roma, Baldini: “Non va via nessuno da qui”

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“Buongiorno a tutti, ormai sembra rituale che ogni due tre mesi io venga a spiegare cose che non dovrebbero essere spiegate. Sono stato scelto dalla proprietà americana per fare un lavoro, rendere il più presto possibile competitiva questa squadra, in maniera stabile nel tempo, ispirandoci a principi lealtà, coerenza, trasparenza, senza correre nel rischio di problemi finanziari. Tutto questo, ovviamente, viene continuamente messo in dubbio da voci che riguardano partenze mie e quelle di altri componenti. Ho detto che sarei stato a Roma finché non avessi completato questo percorso o finché non fossi stato mandato via e questo non certmente successo. Anche l’esaurimento fisico, nonostante l’ottimo lavoro che state facendo, è ancora ben lontano dall’accadere. Non va via nessuno, abbiamo tutti un debito verso chi ci ha scelto. É mortificante dover ripetere anche di non aver alcun dissapore con i miei collaboratori. Anzi, nel tempo, si è anche consolidata un’amicizia oltre alla stima professionale. Forse un’amicizia anche esagerata. Né Fenucci, né Sabatini, né Baldissoni ha alcun problema l’un l’altro, ad eccezione del confronto quotidiano in ambito lavorativo. É mortificante, dicevo, perché mi costringo a dire certe cose come: “Non tornerò più in Italia se non a Roma” o “non andrò via se non mi manderanno” e lo dico anche per costringermi a farlo, altrimenti forse non avrei la forza per dar seguito alle parole. E una persona ha la propria faccia e la propria parola. Ci siamo abituati alla quotidiana diffamazione delle radio. Ci saremmo aspettati che testate serie verificassero con più attenzioni le proprie notizie. Che vi piaccia e, soprattutto, che non vi piaccia, resterò qui a difendere questa società”

La squadra sembra non avere senso di appartenenza, perché?

“Manca a tratti. Si dice che il pesce puzzi dalla testa, evidentemente abbiamo delle responsabilità. Ieri è avvenuta una riunione e quello che è stato riportato è falso. Non c’è stata una caccia alla talpa, come è stato scritto. Ho detto di fare ognuno il proprio lavoro in maniera seria e rigorosa perché questo si possa trasmettere ai giocatori, non siamo in un circolo ricreativo. Se riusciamo a trasmettere questo messaggio questo sarà positivo anche per i giocatori. Questa è stata la riunione di ieri con il personale”

Zeman dice che i giocatori non li seguono..

“Per tutto il precampionato c’era una squadra tutta convinta a fare quello che diceva il tecnico. Evidentemente i primi risultati hanno minato un po’ questa convinzione. Bisogna crederci profondamente, credere in qualcosa è già raccogliere la metà di quello che vorremmo raccogliere”.

Cosa non è andato in questi due anni? Avete detto di aver sopravvalutato alcuni giocatori…

“Riguardo alle parole di Sabatini, certe cose si dicono anche per suscitare una reazione dei giocatori”.

Nel voler lavorare con i giovani avete considerato che Roma è una piazza particolare? Cosa volete dire ai tifosi?

“Ai tifosi dico che siamo sicuri di avere una squadra competitiva, gli incidenti di percorso fanno male, più a noi che a voi. Questa società non si fermerà, è solida e non lesinerà forze. Consideriamo anche cosa stia facendo la società anche al di fuori del campo. Gli sforzi per rendere fruibili i contenuti per più gente possibile, una società che si avvicina ai tifosi. Il progetto attuale è lo stesso dell’anno scorso: puntare sui giovani e farla crescere, avremmo voluto approfittare della rifondazione che anche tutte le altre squadre dovevano fare”.

La squadra ha perso la forza dei giovani. Contro la Juve Taddei, Perrotta, Stekelenburg, Burdisso…

“Però mettetevi d’accordo. I più grandi sono lì proprio per aiutare i giovani. L’età media era 24 anni a Torino, se questa è una squadra vecchia…”

Quali possono essere gli obiettivi stagionali della Roma?
“L’obiettivo che ci siamo dati quest’anno, vista la nostra forza e quella delle altre, è quello di competere pr un posto in Champions League. Riteniamo sia un obiettivo possibile da raggiungere”.

In un’intervista ha parlato di una città a cui non manca la vittoria.
“L’ho denunciato come un problema, non come un dato di fatto. C’era il preambolo che la differenza tra noi e la Juventus la fa la testa, se un tossicodipendente è abituato a farsi tutti i giorni e un giorno non si fa, va in crisi d’astinenza ed è abituato anche a rubare per potersi fare. Ed è altrettanto chiaro che se uno è abituato a farsi una volta ogni 18 anni, quella vittoria non gli manca. Dobbiamo sopperire alla differenza con queste qualità”.

Si è chiesto come mai, quando la Roma va in difficoltà, affiorano notizie infondate sulla società? Qualcuno può essere interessato a destaiblizzare l’ambiente?
“Inutile domandarselo, è evidente che questo progetto e questa dirigenza non siano stati mai ben voluti. Avremmo dovuto, come da più parti suggerito, scendere a patti. Per come son diventato è una cosa che non riesco più a fare, mi sono confrontato con gli americani, ho detto loro che le cose sarebbero potute andare meglio se fatte in un certo modo e ho chiesto cosa ne pensavano. C’è questa volontà di destabilizzare l’ambiente. E’ una mia colpa di non saperlo accettare, accettandolo avremmo potuto controllare tante situazioni che avrebbero consentito un ambiente migliore, è un dubbio che quotidianamente mi pongo. Con chi? Con tanti di voi, tante emittente, tante testate. Sarebbe più corretto fare nomi, c’è un solo problema che mi impedisce di farlo: ho una responsabilità e una sensibilità verso persone che potrebbero essere etichettate come nemiche della Roma e dare origine a ritorsioni, non posso farlo. Le nostre parole sono state scambiate come atti d’accusa verso qualcuno che poi ne ha risposto, non posso permetterlo”.

É una conferenza contro la nostra categoria?
“Mi è stato chiesto se c’è intenzione di destabilizzare l’ambiente, io dico di sì”.

[Redazione Voce Giallorossa – Fonte: www.vocegiallorossa.it]