“Con meno sedentari, la spesa sanitaria italiana potrebbe risparmiare fino a 77,4 miliardi di euro entro il 2050. E, se queste risorse venissero in aggiunta re-investite in prevenzione, il PIL nazionale vedrebbe un incremento, nello stesso lasso temporale, di 225 miliardi”. Queste le cifre che emergono dall’Osservatorio Valore Sport 2025 di The European House Ambrosetti, in collaborazione con il CONI, il Comitato Italiano Paralimpico, l’ICSC (Istituto per il Credito Sportivo e Culturale) e Sport e Salute, rilanciati dalla presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, in occasione del “Vero Volley Day”, svoltosi all’Opiquad Arena di Monza. L’evento ha visto anche la presentazione di tutte le squadre del consorzio pallavolistico, dalle formazioni giovanili, oltre 1.300 tesserati, fino alle prime squadre – la Numia Vero Volley Milano di Serie A1 femminile e la Vero Volley Monza che parteciperà al campionato maschile di SuperLega. Oltre l’aspetto sportivo, tuttavia, preponderante è stato quello sociale: il consorzio pallavolistico, infatti, oltre a essere stata la prima società sportiva in Italia a ottenere un rating ESG, ispirato dal claim “Driven by Values”, crede fermamente nel ruolo educativo dello sport e nella necessità di promuovere i suoi valori più autentici.
Un concetto, questo, sottolineato a più riprese sia dalla presidente, Alessandra Marzari, che dal direttore marketing Gianpaolo Martire: “I dati dell’Osservatorio, per noi, sono molto rilevanti – ha spiegato Martire – e preoccupanti. Ci dicono, per esempio, che l’Italia si colloca al quarto posto tra i Paesi più sedentari dell’area Ocse, con oltre 8 italiani su 10 che non praticano un livello sufficiente di attività fisica (stabilito in 150 minuti a settimana), a fronte di una media complessiva inferiore di 20 punti percentuali. Un quadro, purtroppo, confermato anche dai dati relativi a bambini e adolescenti. Secondo le ultime rilevazioni disponibili, il nostro Paese risulta il peggiore, sempre all’interno dell’area Ocse: ben il 91,7% dei giovani tra gli 11 e i 15 anni è fisicamente inattivo, rispetto a una media regionale dell’80%. La situazione appare ancora più critica se si osservano i dati relativi alle ragazze. Con il nostro impegno quotidiano, in Vero Volley vogliamo sempre di più lavorare e impegnarci per contrastare questa tendenza preoccupante, promuovendo l’accessibilità allo sport per tutti. I bimbi e ragazzi, in particolare, dovrebbero svolgere almeno un’ora di attività fisica al giorno”.
Traguardi, quelli che il Vero Volley si pone, raggiungibili attraverso la promozione di una cultura dello sport inclusiva e a più livelli, soprattutto tra i giovanissimi. Del resto, secondo la roadmap “2050 – Italia In Movimento”, sempre dell’Osservatorio Valore Sport, per rendere l’Italia entro il 2050 uno dei Paesi con il più alto livello di attività fisica e tasso di partecipazione sportiva della popolazione, garantendone e favorendone l’accesso a tutti i livelli in modo omogeneo e inclusivo, è necessario innanzitutto alzare del 200% la quota attuale di bambini attivi (secondo i criteri dell’OMS) entrando nella top-5 dei Paesi OCSE. Per raggiungere tale cifra, sono necessari diversi passi. Tra questi: incrementare del +30% il numero di impianti sportivi raggiungendo una copertura territoriale di 170 impianti sportivi ogni 100.000 abitanti non si tratta di numeri irraggiungibili, ma della media attuale per i Paesi europei); dotare tutti gli edifici scolastici di una palestra; ammodernare/riqualificare il 5% all’anno della dotazione impiantistica sportiva attuale, inclusa quella scolastica. Infine, sarebbe anche necessario mantenere il Paese nella top-5 mondiale del medagliere delle competizioni sportive ogni anno.
“I campioni dello sport – prosegue la presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari – sono un esempio per i giovani. Averne di più a disposizione, come esempi, è uno stimolo importante. E deve essere uno stimolo positivo: evitando di trasformare i ragazzi in oggetto di aspettative irrealistiche da parte delle famiglie, bisogna fare in modo che le ‘stelle’ dello sport divengano per i nostri ragazzi un ideale di continuo perfezionamento e miglioramento cui tendere, interiorizzando così, con la disciplina sportiva, valori positivi che possano allontanarli, penso ovviamente ai casi socialmente più delicati, da situazioni negative come le dipendenze. Il lavoro che svolgiamo da tempo a fianco della Comunità di San Patrignano ci ha rafforzato nella convinzione che lo sport possa essere un farmaco anche contro la dipendenza. Dal nostro punto di vista, l’impegno consisterà, oltre che in un continuo investimento nello sport, anche nel rendere l’attività sportiva sempre più inclusiva e aperta, che è fondamentale per maturare un’esperienza positiva e nello sviluppo delle abilità di vita di futuri giovani e adulti. Avere quasi 1.500 ragazzi che giocano con noi è sicuramente una grande responsabilità educativa ma anche lo stimolo più importante per noi. Per questo il Vero Volley Day, dove sfilano tutti i nostri ragazzi, compresi i no limits e le squadre di baby volley, è decisamente il mio evento preferito, finali play-off scudetto inclusi”.
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