Serie A – La lettera di addio di Marchisio alla Juventus

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Pochi minuti, sui suoi profili social, l’ex centrocampista della Juventus ha postato una lunga lettera dopo 25 anni anni a servizio della compagine bianconera.

TORINO – Pochi giorni fa fa Claudio Marchisio ha rescisso il contratto con la Juventus dopo 25 anni con la maglia bianconera cucita addosso. Questa mattina, attraverso i suoi profili social, il centrocampista ha pubblicato una lunga lettera di addio ai suoi tifosi: “Ho passato gli ultimi 25 anni della mia vita a immaginare quello che sarei voluto diventare e i sogno che avrei voluto realizzare insieme alla Juventus, ma non c’è stato un solo attimo durante il quale ho pensato che avrei dovuto vivere un momento come questo. A prescindere da quelle che saranno le prossime tappe della mia vita, professionale e non, sarebbe inutile e scorretto nascondere che il mio cuore e il mio DNA hanno e avranno sempre e solo due colori”.

Inizia così la lettera dell’ex centrocampista della Juve che, poi, prosegue: “Ho indossato per la prima volta la maglia della Juventus all’età di 7 anni e da quel momento non l’ho mai tolta, neanche per un istante. Sono cresciuto con la sua filosofia, ed ho cercato di assorbirla e poi di esserne ambasciatore, sia sul campo, che nella vita di tutti i giorni. Si dice che alla Juventus “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”. Dietro questa frase, all’apparenza così semplice, ma così amata dai tifosi (si, perché anche se continua a sembrarmi impossibile oggi, io sono questo) detta dal Presidente Giampiero Boniperti, si cela il significato più profondo del nostro modo di vivere. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando sei un bambino con un sogno, uno tra tanti. Sai che per quella maglia dovrai essere il migliore, sempre. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.

Quando cresci, quando il tuo sogno dietro la collina è quasi realtà, ma non ti monti la testa e lavori duro all’ombra dei tuoi idoli di sempre. E dai il meglio di te ogni giorno, per quella maglia, perché quelle strisce, una volta cucite addosso, sono orgoglio, gioia e responsabilità. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando quegli idoli diventano finalmente i tuoi compagni di squadra, e devi essere più forte delle gambe che tremano all’idea di entrare in fila indiana come uno di loro, in mezzo a loro. Del Piero, Nedved, Buffon, Trezeguet, Camoranesi e tutti gli altri. Perché ognuno sa che, per onorare questa maglia, deve fare la propria parte. E questo discorso non vale solo per noi calciatori, ma anche per ogni singolo tifoso. La Juventus vince perchè è più forte in campo e fuori”.

E infine la chiosa: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando tieni fede al patto con te stesso di fare tutto il possibile di non deludere mai i tifosi, i più fedeli, i più sinceri, i migliori che ci possano essere al mondo. Quando ti rendi conto che quella che per 25 anni è stata la tua vita non farà più parte di ciò che è stato, c’è un solo modo per continuare a vincere, ed è sapere che in ogni caso non perderò nulla di tutto questo, perché sarà sempre parte di me ed io ne sarò sempre parte, ovunque sarò. Con affetto per sempre, Claudio”.