Tabù gare pre-Champions. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

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Prima dell’inizio di questa stagione, eravamo tutti in fibrillazione per l’esordio in Champions League e per un Napoli che sembrava poter dire la sua per la lotta scudetto. Ebbene, dopo due mesi e mezzo di risultati altalenanti, qualche bella vittoria, ma anche qualche “strana” sconfitta o qualche “mancata vittoria” per un pizzico di coraggio venuto meno… ci interroghiamo se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Martedì 22 novembre 2011 al San Paolo contro il Manchester City, il Napoli si gioca il possibile accesso (o quasi) alla fase ad eliminazione diretta della Champions League. Tutto bello, ma in campionato come vanno le cose? In classifica si è creata una mini frattura tra le prime quattro (Lazio e Juventus a 22 punti, Milan e Udinese a 21) e le altre (Roma a 17, Palermo a 16, Napoli ed altre squadre a quota 15). Qualcuno si domanderà: ma qual è il nesso tra i due tornei? La sensazione è che il Napoli abbia un po’ messo da parte il campionato per puntare al passaggio del turno in Champions, nella speranza di rimontare più avanti in Serie A i punti persi fin qui. I punti totali sono dunque 15 in 10 partite (con 13 reti segnate): l’anno scorso, nelle prime 10 gare, i punti totali erano invece 18, con 17 reti segnate.

Nello 0-0 contro la Lazio (senza Klose e Dias), il tecnico degli “aquilotti” Edy Reja ha pensato bene di fare un gioco passivo, con il solo Cissé davanti (che ad un certo punto ha fatto l’ala sinistra!). E così Mazzarri ci è cascato di nuovo: tre difensori centrali contro una sola punta di ruolo (che peraltro non segna dalla prima giornata di campionato). Dopo un primo tempo inguardabile del Napoli (0 tiri in porta e 3 fuori) nella ripresa il tecnico toscano ha operato un cambio tattico, portando la squadra a 4 difensori, mentre a centrocampo ha aggiunto Gargano al posto di Dzemaili (una scelta non migliorativa, visto che l’uruguayano come al solito ha creato più confusione che altro, perdendo un paio di palloni a centrocampo, fortunatamente non dannosi per il Napoli), ma soprattutto Mazzarri ha inserito Pandev in luogo di Dossena, spostando Hamsik a sinistra.

Risultato? Il Napoli ha avuto più occasioni da gol, questo è vero, ma ha continuato coi soliti lanci lunghi di Cannavaro ed Aronica, eppure lì davanti non c’era una punta che spizzasse i palloni oppure che cercasse la porta. Un tipo col fisico di Lucarelli, diciamo! Dunque, due sole sostituzioni in 94’ minuti totali, in contrapposizione al massiccio turn over operato nelle altre partite pre-Champions. Già, le gare pre-Champions: in cinque partite, una sola vittoria (a Cesena), due pareggi (Cagliari e Lazio) e due sconfitte (Chievo e Catania). Tradotto in numeri: 5 punti in 5 partite. E nelle ultime 4 di campionato, solo 5 punti (con soli 3 gol segnati!). Mancano i gol di Cavani (che l’anno scorso, a questo punto, ne aveva già segnati il doppio) e quelli di Hamsik (che l’anno scorso, a questo punto, ne aveva segnati quasi il triplo!). Finora hanno segnato Cavani, Hamsik, Lavezzi, Mascara, Maggio e Campagnaro: come si nota, anche quest’anno mancano i gol dai centrocampisti centrali. Come si spiega questo rendimento?

L’anno scorso, a dispetto di un gioco non sempre brillante, Mazzarri chiedeva a tutti di guardare i punti e non le prestazioni. Quest’anno invece chiede il contrario (evviva la coerenza!). I risultati, questo è vero, dicono molto, ma non dicono tutto. Eppure sono l’unico metro di valutazione oggettivo: se l’anno scorso Mazzarri era coccolato per i risultati brillanti, quest’anno non deve auto esentarsi dalle critiche, visti i risultati non allo stesso modo brillanti. A poco serve battere Milan, Inter e Udinese, per poi perdere con Chievo, Catania (che da quando ha battuto il Napoli, perde regolarmente) e Parma.

Fortunatamente, come detto, martedì 22 novembre torna la Champions: o dentro o fuori (oppure tutto rinviato all’ultima giornata). Si gioca contro una squadra che dopo 12 giornate di campionato è in testa con 34 punti (su 36 disponibili!) ed in Champions ha 2 punti di vantaggio sugli azzurri, fatto che le consentirà di giocare per due risultati su tre.

Un’ultima curiosità: l’arbitro designato per il match contro gli inglesi sarà lo sloveno Skomina. Ancora si deve scendere in campo e già Mazzarri lo sta contestando. Speriamo piuttosto che il tecnico azzurro faccia le scelte giuste ed infonda nei suoi uomini la giusta rabbia agonistica, perché martedì sera c’è un solo risultato a disposizione: la vittoria.

[Vincenzo Perrella – Fonte: www.tuttonapoli.net]