Tattica Bari: 3-4-1-2 o 4-3-3?

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logo_lega_serie_b“Un solo modulo? Chi dice questo non conosce bene evidentemente Davide Nicola”. Così questa mattina Rispoli, legale del mister biancorosso, ha schiacciato sul nascere qualsiasi accusa di ottusità tattica legata alle convinzioni del suo assistito. Vero è che Nicola fin dal suo ingresso in Puglia ha subito messo le cose in chiaro: difesa a 3, fluidificanti e non più terzini, un trequartista e due punte, vicine fra di loro. Un modulo che ha scalzato sul nascere le posizioni di almeno due titolarissimi degli anni scorsi: Sciaudone, finito al Catania nella finestra invernale, e Galano, inizialmente collocato in una dimensione più vicina alla porta, ma mai accettata pienamente. E come non citare il serbo Stevanovic, tra i volti più incensati della campagna estiva, quasi sempre titolare con Mangia, escluso senza appelli da Nicola.

Una scelta di campo che, a conti fatti, non ha prodotto fin qui svolte in chiave risultati. Riduttivo associare i mali del Bari a numeri e posizioni, ma col passare delle settimane cresce l’ondata di chi agli esistenti limiti di una stagione balorda allega pure risvolti di auto-lesionismo. 3-4-1-2 o 4-3-3? Fosse per gran parte degli osservatori interpellati sul tema in queste ore, non ci sarebbero dubbi. E c’è chi assicura che Nicola (proprio alla luce del camaleontismo mostrato già altrove, ndr) ci stia facendo un pensierino. In attesa dell’eventuale trasformazione, che Bari sarebbe quello schierato col 4-3-3?

LE NOVITÁ – Bellomo tornerebbe nel ruolo di mezzala che lo vide coinvolto già a Bari, ai tempi di Torrente. Sorriderebbero gli attaccanti: due fra Galano, De Luca e Boateng sarebbero sempre impiegati dal primo minuto a supporto delle punte centrali, Ebagua o Caputo. Un posto in meno al centro della difesa (Salviato e Filippini potrebbero restare penalizzati dal nuovo schieramento, ndr) e terzini di ruolo, meno avanzati (Sabelli e Calderoni avrebbero la meglio su Defendi e Schiattarella, a quel punto valide alternative per il centrocampo ndr). Romizi si piazzerebbe naturalmente davanti alla difesa, come playmaker basso. Nuove, vecchie, idee di un Bari che non sembra ancor aver assorbito in pieno il tentativo di cambiamento. Ritrattarre e tornare all’antico? É l’auspicio rilanciato da molti dopo gli ultimi, brucianti, passi falsi.

[Davide Giangaspero – Fonte: www.tuttobari.com]