Torino: giorni decisivi per sanare i punti critici

Mumble … Mumble …, quanto rumore fanno i pensieri di Cairo, Petrachi e Ventura! Sanno benissimo che la rosa del Torino va completata. Saperlo è un conto, volerlo fare un altro, riuscire a farlo e soprattutto prendere i giocatori che risulteranno efficaci è tutt’altra cosa. Anche le pietre sono consapevoli che i punti critici di questo Torino, a prescindere dal modulo, sono in porta, sulla corsia sinistra, a centrocampo e anche in attacco, quindi quasi in ogni zona del campo. Non che i giocatori che ci sono non siano adatti o in assoluto siano numericamente insufficienti, ma il vero nodo è che per rendere al meglio dovrebbero essere utilizzati nel loro ruolo naturale in modo da esaltarne le caratteristiche tecniche e che serve avere sostituti nel caso il titolare sia indisponibile.

Padelli e Gomis in teoria potrebbero bastare per la porta senza scordare che Gillet è in attesa della sentenza definitiva da parte del Tnas, ma se Daniele dovesse non poter giocare, per squalifica o infortunio, si dovrebbe mandare in campo Lys che non ha mai giocato in serie A. Per carità Gomis potrebbe disputare partite di ottimo livello, ma se dovesse incappare in qualche errore a causa dell’inesperienza a pagarne le conseguenze sarebbe lui in prima persona e anche la squadra. Discorso terzino sinistro, nel ruolo c’è il solo Masiello che si è infortunato in ritiro e sta piano piano recuperando. E’ vero che D’Ambrosio è in grado di sostituirlo più che degnamente, ma è un destro, anche tralasciando questo particolare, se Danilo dovesse mai saltare anche solo una partita prima che Masiello recuperi chi fa il terzino sinistro? Ovviamente una soluzione la si può sempre trovare: Moretti si allarga e il suo posto lo prende Bovo e come difensore in panchina rimarrebbe il solo Maksimovic, sperando che non capiti nulla a Darmian e a Moretti perché non ci sarebbe nessuno per poterli sostituire, salvo ricorrere a un ragazzo della Primavera. Ma se anche Masiello torna in forma per i due ruoli di terzini ci sono tre pretendenti, manca comunque sempre un sostituto.

Proseguendo con le valutazioni si giunge a centrocampo e qui la questione si fa ancora più spigolosa perché non c’è nessun giocatore che abbia le caratteristiche adatte dando garanzie di affrontare qualsiasi avversario – quindi anche Juventus, Napoli, Inter, Roma, Fiorentina, Lazio, Milan, giusto per citare chi aspira a conquistare i primi posti della classifica – per piazzarsi davanti alla difesa e non solo interdire, ma anche impostare la manovra offensiva. Vives, Bellomo, Farnerud, Gazzi, Brighi, Basha, El Kaddouri e tantomeno Cerci non possono essere delle certezze se gli si chiede questo, al massimo alcuni riescono con grande impegno, tanta buona volontà, spirito di sacrificio e voglia di contribuire alla causa, anche correndo il rischio di fare una minore o maggiore brutta figura, a sopperire all’assenza di un giocatore con le caratteristiche adatte.
Infine l’attacco, Cerci potrà essere reinventato seconda punta e riuscirà come ha pronosticato Ventura a segnare quindici gol, anzi quattordici visto che uno lo ha già realizzato, però rimane sempre un esterno destro. Immobile ha capacità di inserimento, giusta rapidità, fiuto del gol e grande generosità per diventare l’attaccante che serve, però avrebbe bisogno di una spalla adeguata che duetti con lui rendendo più imprevedibili i guizzi della coppia d’attacco. Larrondo nel pre-campionato ha dimostrato che può dialogare con Immobile, però bisognerebbe vederlo alla prova ora e nelle gerarchie di Ventura è chiaramente un elemento che può sostituire chi fra Cerci e Immobile ha bisogno di rifiatare, di conseguenza avendo meno spazio ha anche meno occasioni per segnare. Meggiorini ha dato innumerevoli prove di essere un giocatore che recupera palloni e esegue movimenti a smarcare i compagni, però proprio per il tanto lavoro sporco e preziosissimo che produce non risulta spietato al momento del tiro in porta. Barreto è squalificato fino a metà ottobre e solo quando avrà ritrovato il ritmo partita si capirà fino in fondo quanto potrà inserirsi in maniera proficua e soprattutto con chi potrà formare il tandem d’attacco.

La situazione è molto chiara, servirebbero quattro giocatori, però questo significherebbe un non indifferente esborso finanziario e un numero di uomini da gestire un po’ elevato per una squadra che disputata il solo campionato. Numero di giocatori un po’ elevato non tanto in assoluto perché con ulteriori quattro innesti la rosa sarebbe composta da ventisette calciatori, ma per la possibilità di farli ruotare poiché inevitabilmente alcuni avrebbero l’opportunità di giocare solo se più di un compagno fosse squalificato o infortunato. L’immobilità sul mercato di questi giorni da parte della società è dovuta anche a queste considerazioni, oltre al fatto che i vari Pegolo, Sorrentino, Stijnen, Ghoulam, Dossena, Antonini, Pasquale, Valdes, Seymour, Maxi Lopez, Calaiò e altri, chi per caratteristiche tecniche e chi per costi non convincono del tutto. Almeno un paio di giocatori il Torino li deve prendere, alla chiusura del calciomercato mancano sei giorni il tempo delle valutazioni è terminato, tergiversare non serve e se qualche giocatore in rosa sarà scontento, perché non verrà quasi mai utilizzato e rinfaccerà ad allenatore e dirigenti che potevano pensarci meglio prima di prenderlo, è comunque meglio agire per non correre il rischio di avere rimpianti fra qualche mese: il bene del Toro va sempre messo al primissimo posto.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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