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Torino: poche novità in formazione, quali le alternative?

La difesa anti-Inter non è difficile da ipotizzare: Gillet, Darmian, Glik, Ogbonna e Masiello, cioé zero gol subiti nelle prime due partite, quindi se vale sempre il detto “squadra vincente non si cambia” ecco che i maggiori candidati a un posto da titolare sono proprio loro, salvo (ogni scongiuro è lecito) problemi fisici. Ogbonna è tornato un pò acciaccato dalla Nazionale, dove ha debuttato contro la Bulgaria fornendo una prova non del tutto convincente come d’altronde tutta la squadra azzurra e in più è stato impiegato in una difesa a tre, mentre lui solitamente gioca in quella a quattro, e ieri si è allenato a parte, ma ci sono più che buone probabilità che domenica sera sia al centro dell’attacco e con il portiere ricopra il consueto ruolo di colonna portante della retroguardia.

Indubbiamente D’Ambrosio, Di Cesare, Rodriguez, Migliorini, Caceres e Agostini scalpitano e chissà cosa darebbero, soprattutto i primi cinque che vestono il granata da tempo, per scendere in campo contro l’Inter. L’ex cagliaritano arrivato in chiusura di calciomercato e si è allenato poche volte con i compagni, quindi difficilmente potrebbe aspirare a un posto poiché al momento conosce meno gli schemi di Ventura e non ha ancora gli automatismi indispensabili per rendere al meglio. Ad alimentare le speranze di chi attualmente non è titolare di giocare almeno uno spezzone c’è la nuova regola che permette di portare dodici calciatori in panchina e finora Ventura ha portato oltre al secondo portiere, Lys Gomis, tre difensori con il Siena e con il Pescara: D’Ambrosio, che ha giocato gli ultimi tre minuti in toscana al posto di Masiello, Di Cesare e Rodriguez.

Non stravolgere l’impianto e provare a imporre il proprio gioco, basandosi su questi capisaldi è meglio affrontare l’Inter con una mediana a tre, formata da Gazzi, Brighi e Vives, se si vuole essere più offensivi, o Basha, Gazzi e Brighi, se si privilegia la manovra d’interdizione,  rischiando di avere un centrocampo affollatissimo, soprattutto se i nerazzurri dovessero essere in cinque, oppure con una mediana a due, quindi con i soli Gazzi e Brighi? Da questa decisione ne consegue che l’attacco sarà formato da due esterni di ruolo, Cerci e Santana in questo caso sarebbero in pole, e due punte, in ballottaggio per i due posti Bianchi, Sgrigna e Meggiorini, oppure un esterno puro, o Cerci o Santana a seconda se si vuole spingere più sulla destra o sulla sinistra, un centrale, ipotizzabile Bianchi, e un altro che possa agire da seconda punta o comunque libero di spaziare, per aprire varchi a se stesso e alla punta centrale, quindi in quest’ultimo caso la scelta di Ventura potrebbe ricadere su uno fra Sgrigna, Meggiorini, Sansone o addirittura Stevanovic, posizionato fra le linee e con la possibilità di accentrarsi con tagli ad inserirsi, così da avere un modulo ibrido fra il 4-2-4 e il 4-3-3 variabile dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1.

Gli equilibri, per non essere né troppo offensivi né difensivi, sono da dosare con il bilancino e fino all’ultimo Ventura non scoprirà le sue carte perché, come dice sempre, si baserà su come gli avversari si schiereranno, poiché può contare sul fatto che i suoi giocatori sono allenati per scendere in campo tenendo conto delle caratteristiche tecniche dei calciatori della squadra che devono affrontare e pronti a giocare anche se chiamati in causa al momento di consegnare le formazioni.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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