Tutti (o quasi) a Napoli. Donadoni si copre contro il suo passato

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Tutto cominciò il 27 Gennaio 2008, o forse undici anni prima, il 15 Giugno del 1997. La rivalità tra Cagliari e Napoli è racchiusa molto nella clamorosa rimonta della prima di ritorno del 2007-2008, quando nel recupero nacque la clamorosa vittoria del derelitto (allora) Cagliari di Ballardini e con esso il progetto del ‘Cagliari 4-3-1-2’ che Allegri e Donadoni avrebbero perfezionato. Ma anche nell’astio nato dal tifo dei supporters partenopei per il Piacenza, che sfidava il Cagliari nello spareggio salvezza del 1997. Due episodi importanti, che hanno fatto diventare la sfida tra azzurri e rossoblu’ molto particolare, dal ritorno della società di De Laurentiis nella massima serie.

Il Cagliari è uno dei pochi tabù che ancora il Napoli non ha sfatato dal 2007, con i sardi che sono sempre usciti indenni dal S.Paolo nei 3 precedenti confronti. Due pareggi e una vittoria (firmata Matri), con rimonte clamorose e anche l’ultima espulsione a tinte cagliaritane, quella di Cossu per reazione sul provocatore Grava. L’ultima vittoria del Napoli, invece, è firmata Dionigi, che decise l’ultima partita giocata in Serie B (quell’anno, poi, i rossoblu’ sarebbero saliti comunque in pompa magna).

Ma la storia dei giorni nostri è profondamente diversa da tutte quelle che hanno fatto da preludio alle altre sfide, e stavolta siamo davanti a un Napoli lanciatissimo quantomeno verso il terzo posto, con la flebile speranza di approfittare di altri passi falsi delle milanesi nella corsa scudetto. Il Cagliari, per contro, è sereno e pacioso nel suo centro classifica a ridosso delle posizioni ‘europee’. La sconfitta di domenica scorsa contro l’Udinese, roboante quanto netta, potrebbe aver lasciato scorie, ma ha soprattutto dato la prima risposta alle domande che tutti si fanno da qualche settimana: la squadra di Donadoni, per ora, non sembra poter rientrare nella corsa per il settimo posto. Inferiorità o rilassatezza? A dirlo sarà, a cominciare da domani, il rush finale del torneo che comincia con la difficilissima trasferta in Campania.

Proibitiva non tanto per il fattore tecnico quanto per l’aspetto motivazionale, con i ‘Mazzarri boys’ determinati a non fare altri passi falsi. Se a ciò si aggiunge la forma di un Lavezzi ritornato in formato trascinatore, di Hamsik nuovamente letale in zona gol e il Cagliari che è l’esatto contrario nell’aria avversaria, ecco che le possibilità di varcare il Tirreno col sorriso si riducono non di poco. Servirà il Cagliari visto nel secondo tempo di Bologna, o quello che in casa ha demolito buona parte degli avversari nella parte centrale del campionato. Una squadra corale, che ha dimostrato di poter prevalere solo quando l’orchestra segue lo stesso spartito, da portare alle punte per dare l’ultima rifinitura realizzatrice. Contro l’Udinese è emersa, invece, la mancanza di gioco d’insieme, che ha finito per chiudere i rubinetti ad Acquafresca, giocatore inadatto (per forza di cose) a creare gioco.

Proprio per ritrovare una compattezza e uno zoccolo capace di portare avanti la palla con profitto, Donadoni sta pensando a schierare l”albero di natale’ che tanto bene ha fatto in certe partite dove occorreva schernirsi per poi pungere (vedi Genova, con la Samp). In rampa di lancio, dunque, Lazzari e Cossu dietro ‘Acqua-gol’, con il rientrante Biondini ad affiancare Nainggolan e Conti sulla mediana. In difesa c’è Ariaudo al posto dello squalificato Astori, mentre mancherà ancora Pisano, sempre più sfortunato e dotato di muscoli di seta.

Mazzari (malconcio anch’egli per una colica renale) deve fronteggiare il rebus in difesa. Recupererà in extremis Santacroce, stante lo stop di Campagnaro; sceglie Zuniga in luogo di Maggio (squalificato), ma sa che il suo destino è legato ai tre tenori: Hamsik, Lavezzi, Cavani, regolarmente in campo per spaventare Agazzi.

Sarà, come ampiamente ricordato in settimana, la volta del ritorno a Napoli di Roberto Donadoni. Laddove arrivò per sostituire Reja, venendo cacciato dopo poche giornate del campionato scorso per far posto a Mazzarri, a causa di 7 punti in 7 partite. Troppo poco secondo il presidente napoletano, e così il tecnico bergamasco dovette attendere un anno prima di ritrovare la panchina, stavolta fortunata, nell’Isola. Tra Mazzarri e Donadoni non corre buon sangue, nei mesi scorsi c’è stato qualche scambio a mezzo stampa che ha tradito la poca stima reciproca, ma la classe dell’ex ala milanista e la concentrazione del mister toscano domani faranno scivolare tutto verso il confronto diretto tra le due squadre. Quello che più conta, nel momento della stagione che dovrà dire chi è, e cosa è, il Cagliari che si avvicina al rompete le righe.

Queste le probabili formazioni:

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Pazienza, Yebda, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. Allenatore: Walter Mazzarri.

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Lazzari (Missiroli), Cossu; Acquafresca. Allenatore: Roberto Donadoni.

Arbitro: Antonio Damato di Barletta.

[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]