Udinese: i segreti di un’annata di successo

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Sono lontani i tempi in cui bastavano 14-15 giocatori per completare un’intera stagione. Il campionato a 20 squadre e le coppe europee sempre più in versione “maratona” hanno portato a un considereveole aumento degli impegni. Di conseguenza anche le rose sono state ampliate di molto.

Prendiamo proprio l’Udinese, che nell’arco della stagione ha visto in campo 26 giocatori diversi, passando dallo stakanovista Handanovic (51 presenze totali) gli 8 minuti di German Denis, una toccata e fuga dell’argentino prima di prendere la via di Bergamo.

Una rosa ampia, una prova di come il turnover sia oggi giorno sempre più indispensabile e un termometro reale di quanto questa Udinese è cresciuta. Perché se i giocatori che servono sono tanti il motivo sta negli impegni internazionali che i bianconeri si sono conquistati con i grandi risultati ottenuti in Italia.

Dei più presenti ne abbiamo spesso parlato: Handanovic, Danilo, Di Natale, per fare tre nomi. Di loro sappiamo di tutto. Anche chi ha giocato meno ha dato il suo contributo importante a raggiungere i preliminari di Champions: Diego Fabbrini, ad esempio: 25 partite, 2 gol e una crescita costante sul finire di stagione che può consegnarcelo come uno dei giocatori in rampa di lancio per la prossima stagione. Ma anche “El Tucu” Pereyra, che nella delicata sfida contro la Lazio ha messo il suo zampino, siglando quel 2-0 che ha scatenato polemiche a non finire sul versante romano. Bello vedere i 7, 8 e 19 gettoni di presenza di Coda, Barreto e Ferronetti, reduci da seri infortuni. E non dimentichiamoci i giovani, i potenziali titolari friulani del futuro: Ekstrand (19 presenze), Badu (18), Battocchio (7) e Neuton (9). Una stagione interlocutoria, di conoscenza della Serie A. E non stupiamoci se fra un anno o due questi ultimi ce li ritroveremo come elementi chiave dell’Udinese.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]