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Zàrate e Radu, una gioia e un’amarezza alla ripresa per Reja: Garrido in vantaggio su Cavanda…

FORMELLO – Si riparte con una certezza tattica in più, ma con un giocatore fondamentale in meno in vista del prossimo impegno con il Parma. Zàrate e Radu, una gioia ed una amarezza per Edy Reja, che questo pomeriggio ha diretto il primo allenamento della settimana presso il quartier generale biancoceleste. Classica seduta di scarico per i protagonisti della vittoria con il Napoli, consueto lavoro atletico e tecnico (possesso di palla e partitella) per gli altri. In campo c’era il numero 10 argentino, intorno al quale già a partire da domani riprenderanno le lezioni tattiche anti-emiliani del tecnico di Gorizia; assente invece il difensore rumeno che sarà costretto a disertare la chiamata della Romania e quasi certamente la trasferta di domenica prossima a causa dell’infiammazione al ginocchio con sofferenza del menisco interno, riscontrata dagli esami strumentali effettuati ieri.

GARRIDO IN VANTAGGIO SU CAVANDA – Probabilmente dovrà sottoporsi a cure e fisioterapia per l’intera settimana il mancino di Reja, con la speranza che con i giorni il dolore si affievolisca e l’infiammazione scemi. Se sarà confermata, l’assenza di Radu è un brutto colpo per le certezze del quartetto difensivo capitolino, che nel numero 26 ha trovato l’ago della bilancia perfetto. L’equilibratore che centellina le discese offensive, in grado di fornire un costante sostegno al duo centrale Biava-Dias e di bilanciare le ripetute discese di Lichtsteiner sul fronte opposto. Reja si augura il miracolo, ma intanto è pronto a dare fiducia per la prima volta in campionato dal primo minuto a Javier Garrido, che fino a questo momento si era messo in mostra solo in Coppa Italia con il Portogruaro e nei minuti finali con il Napoli.

Per il basco sarà il debutto dall’inizio, presumibilmente se la vedrà con Valiani o Candreva (si alternano nel ruolo di esterno destro del 4-3-3 di Marino), ma sarà soprattutto l’occasione per cancellare le perplessità dei primi 3 mesi, in cui è stato spesso etichettato, anche a causa dei tanti problemi muscolari, come l’”oggetto misterioso” dell’ultima campagna acquisti. Dovrebbe toccare a lui, a meno che non venga scalzato sul più bello dal giovane Luis Pedro Cavanda, che già nella gara di apertura con la Sampdoria si era disimpegnato egregiamente sull’out sinistro. Il belga-angolano, che nelle ultime gare spesso non è stato portato neanche in panchina, proverà il sorpasso sullo spagnolo, con la speranza di dimenticare la delusione di Cesena, dove sembrava il candidato numero uno alla sostituzione di Lichtsteiner. Alla fine la spuntò Diakitè, ora Cavanda parte in seconda fila rispetto a Garrido.

SVOLTA ZARATE, SCACCO MATTO DI REJA – Sarà probabilmente l’unico ballottaggio della settimana (questioni fisiche escluse). Dopo 12 giornate, infatti, Reja sembra davvero aver trovato la quadratura del cerchio anche dalla cintola in su. Stesso modulo (4-2-3-1, a tratti 4-4-2 con Hernanes e Mauri esterni di centrocampo), stessi interpreti, ma con l’intuizione decisiva. La Lazio è andata spesso a gonfie vele, ma qualcosa nel reparto offensivo è mancato in termini di incisività ed imprevedibilità. Contro il Napoli, Reja ha fatto scacco matto spostando Zàrate come perno più avanzato, svincolato da catene mentali e da compiti d’interdizione, con licenza di affondare partendo in linea con i difensori avversari e di interpretare le contingenze cercandosi autonomamente spazi sull’intero fronte di attacco.

Zàrate primo attaccante, Floccari a metà tra trequartista e seconda punta, Hernanes e Mauri sulle corsie esterne, vincolati ad un lavoro di copertura, ma nello stesso tempo liberi di inventare anche nelle zone centrali del campo. E’ su questa formula che Reja continuerà a lavorare nei prossimi giorni, è con questo assetto che l’attacco della Lazio ha ritrovato brillantezza. E’ la chiave di volta che può esaltare con continuità le qualità di Maurito, che può permettere ad Hernanes di prendersi le sue canoniche pause anche in corso d’opera e che rivela definitivamente la duttilità del “regista offensivo” Floccari.

CURE PER BROCCHI, PUO’ FARCELA MA MATUZALEM E’ PRONTO – Il tutto coadiuvato dalla sostanza e la qualità del doppio schermo di centrocampo. Brocchi, Ledesma e Matuzalem: tre per due ruoli, con l’ex milanista acciaccato, l’argentino in ritiro con la nazionale azzurra in compagnia di Stefano Mauri e il brasiliano che sulla carta parte in seconda battuta, ma anche contro il Napoli ha dimostrato di poter essere un valore aggiunto per qualità e carisma.

Questo pomeriggio Brocchi non è sceso in campo con il resto della compagnia, si è limitato a sottoporsi a cure per una contusione lombare. Non ce l’ha fatta a concludere l’incontro di domenica, ma non ha nessuna intenzione di rinunciare anche alla partita con il Parma. Conoscendo le sue caratteristiche di guerriero, difficilmente alzerà bandiera bianca senza provarci fino alla fine. Probabilmente resterà fermo anche domani, da giovedì proverà a tornare in campo. I margini di recupero ci sono, ma per il momento sulla sua disponibilità c’è un punto interrogativo. In caso di forfait al suo posto ci sarà Matuzalem.

NAZIONALI – Oltre a Ledesma e Mauri, che domani contro la Romania comporranno i due terzi del centrocampo titolare della nazionale (il terzo sarà Aquilani), Reja dovrà fare a meno anche domani di Lichtsteiner (domani Svizzera-Ucraina) e di Libor Kozak (Rep. Ceca-Ucraina Under 21) che torneranno a Formello nella giornata di giovedì. 24 ore dopo sarà la volta di Fernando Muslera, impegnato nell’amichevole di Santiago tra Uruguay e Cile. Domani andrà in scena la consueta doppia seduta del mercoledì.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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