Acquafresca: “Ho una voglia matta di fare gol, sono certo che il lavoro alla lunga paga”

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logo-bolognaUna mezzoretta contro il Sassuolo per tornare a respirare aria di campionato a circa un mese dall’infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box. Un curriculum che, a 26 anni, racconta di una sessantina di gol tra campionato e Coppa Italia. Adesso per Robert Acquafresca il ritorno in campo si accompagna alla possibilità di giocarsi qualche chance in più. Non sono stati mesi facili per l’attaccante, ma come lui stesso ha riconosciuto il sostegno non gli è mancato. “Devo ringraziare i miei compagni – ha sottolineato Acquafresca, apparso deciso e con la voglia di fare bene dei giorni migliori – se mi sono sentito veramente parte del progetto. Ho attraversato un brutto momento, venivo preso in considerazione poco o niente. É vero che purtroppo nella vita di un attaccante queste cose possono accadere, ma i miei compagni mi hanno sempre fatto sentire la loro fiducia. Il banco di prova, per me, è l’allenamento: è lì che devo dare tutto per provare a far cambiare idea al mister, anche se poi questo non avveniva. Sia in campo che in allenamento devo sempre dare il massimo, anche perché penso di fare il lavoro più bello del mondo. Quando ci si innervosisce le arrabbiature ci possono stare, ma io vado al campo sempre col sorriso e devo sinceramente ringraziare i compagni perché davvero mi sono stati sempre vicini”.

Qualcosa ora con Ballardini potrebbe cambiare, anche se Acquafresca sa che per ritagliarsi spazio dovrà continuare a lavorare a testa bassa. “La tranquillità non c’è mai – riconosce l’attaccante – perché è giusto che un giocatore il posto se lo debba guadagnare. Prima ero un po’ più conscio del fatto che non rientravo nelle rotazioni del mister ma mi allenavo dando il massimo: prima di tutto per rispetto verso di me, perché chi va in campo cerca di fare il meglio per sé, e poi per i compagni, perché non si gioca da soli, si gioca in una squadra e si deve essere sempre al meglio per cercare di fare al meglio per i compagni”.

Deciso, pronto a conquistarsi il posto ma anche consapevole di quello che può dare. “Mi alleno al massimo, so che in passato ho dato tanto e voglio ritornare a fare quello che ho fatto in passato, sperando di avere l’opportunità. Quando chi di dovere reputerà giusto darmi un’occasione, cercherò di sfruttare al meglio il mio momento”. C’è però una cosa che in questo momento conta ancora di più del bene personale, ed è quello della squadra. “Il momento è quello che è – aggiunge Acquafresca – dobbiamo andare tutti in campo sapendo che è una lotta e da parte mia sono a disposizione.  É vero, in questi due anni non sono stato preso tanto in considerazione, però sono sempre qui. Ovviamente spero di fare gol, ma se non arriva un mio gol l’importante è essere in campo, lottare e dare il massimo: se la vittoria arriva con il gol non mio va bene comunque, la speranza è che il Bologna si salvi. Questa è la cosa che sta in cima ai miei pensieri ma anche in cima ai pensieri dei miei compagni. Detto questo, ovviamente, segnare mi farebbe piacere, ho una voglia matta di fare gol: è indiscusso, visto che sono un attaccante. Però in questo momento la cosa importante è la squadra, quindi chi scende in campo penso lo faccia con il coltello tra i denti, cercando di dare tutto per i compagni, anche facendo una corsa in più perché il momento richiede questo. Sono certo che il lavoro alla lunga paga: spero, per me e per i miei compagni, di uscire da questa situazione difficile e portare a casa questo risultato importantissimo. Nelle zone basse di classifica si sta andando piano, se ci sarà una squadra che si mette a correre speriamo di essere noi”.

[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]