“Giocate per il nome davanti”: Florenzi saluta il calcio

ROMA – Alessandro Florenzi ha detto addio al calcio giocato. Lo ha fatto come ha sempre vissuto la sua carriera: con il cuore in mano e i piedi ben piantati sull’erba di un campetto romano, dedicato a Francesco Valdiserri. Nessuna passerella, nessuna celebrazione hollywoodiana. Solo lui, il pallone, e una frase che resterà scolpita nella memoria di chi ama questo sport: “Giocate sempre per lo stemma che portate davanti, non per quello che portate dietro. Quello arriverà di conseguenza”

Una dichiarazione che è più di un congedo: è un testamento sportivo. Florenzi non ha mai cercato la gloria personale, ma ha sempre messo al centro la squadra, la maglia, i tifosi. E lo ha dimostrato in ogni tappa della sua carriera: dalla Roma, dove ha indossato la fascia da capitano, al Valencia e al PSG, fino allo scudetto conquistato con il Milan. Senza dimenticare il trionfo europeo con la Nazionale a Euro 2020.

Nel suo videomessaggio, girato in un luogo simbolico e intimo, ha ringraziato chi lo ha accompagnato nel suo viaggio: “Mi hai insegnato ad amare tutti i tifosi, dal primo all’ultimo… Ognuno di voi mi ha aiutato a risollevarmi dalle cadute che fanno parte di questo sport come della vita”

Florenzi è stato molto più di un terzino o di un centrocampista. È stato un uomo squadra, un leader silenzioso, un esempio per i giovani. La sua versatilità in campo era pari solo alla sua coerenza fuori. In un’epoca dove il calcio spesso si piega agli algoritmi e agli sponsor, lui ha ricordato a tutti cosa significa davvero indossare una maglia.

Il calcio italiano saluta uno dei suoi figli più autentici. Non ci saranno più le sue sgroppate sulla fascia, né i suoi cross tagliati. Ma resterà quella frase, semplice e potente, che ogni ragazzo dovrebbe leggere prima di entrare in campo.