Antoine Griezmann – Il piccolo diavolo biondo che fa impazzire il mondo

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Grazie alla sua doppietta, al Marsiglia, Griezmann ha permesso all’Atletico Madrid di vincere l’Europa League. Adesso c’è il Barcellona?

LIONE – L’uomo della L. L’hanno soprannominato cosi, nelle ultime settimane, per via della sua ultima e stravagante esultanza. Antoine Griezmann l’ha sfoggiata anche ieri dopo la doppietta che ha permesso all’Atletico Madrid di sollevare l’Europa League, la seconda nell’era Simeone e la terza negli ultimi otto anni.  Le due reti nella “sua” Lione potrebbero rappresentare l’ultimo regalo del francese all’Atletico visto che l’ombra del Barcellona, con il passare dei giorni, si fa sempre più grande e magnetica per il giocatore. Il piccolo diavolo è diventato grande, nei cinque anni vissuti dalle parti di Madrid è cresciuto in maniera esponenziale al punto da diventare uno dei cinque calciatori più completi e forti del pianeta.

Arrivato in punta di piedi e, soprattutto, come esterno di fascia Griezmann ha saputo reinventarsi agli albori della sua carriera spostando il suo raggio d’azione verso il centro  e vicino alla porta avversaria. Gran parte del merito va a Simeone che lo ha reso un attaccante moderno, in grado di partecipare alla costruzione della manovra e, allo stesso tempo,  molto abile a sfruttare le sortite offensive come dimostrano i  112 gol e 40 assist in 208 presenze con i Colchoneros. Cinque anni in cui il francese si è migliorato costantemente, abbinando la notevole tecnica alla tattica oltre al temperamento che qualche volta, in passato, lo aveva abbandonato per dar libero sfogo alla sua personalità. Nella seconda rete realizzata ieri al Marsiglia c’è tutto il suo trascorso nella Madrid “operaia”: la capacità di impostare, la velocità di pensiero e la freddezza nel superare il portiere ospite con un pallonetto dolcissimo, con quel mancino che disegna anche assist splendidi come quello regalato a Diego Costa  nella semifinale contro l’Arsenal.

In questa stagione 19 gol e 9 assist in 31 partite di Liga, 2 gol e 2 assist in 6 partite di Champions, 6 gol e 4 assist in 8 gare di Europa League e infine 2 reti in 3 incontri di Coppa del Re. E’ lui, senza ombra di dubbio, l’oro dell’Atletico Madrid degli ultimi anni, lui che nel 2018 ha cambiato decisamente marcia per guidare la Francia verso un Mondiale che manca da 20 anni. Nel mezzo c’è il futuro e non è un particolare visto che a 27 anni un calciatore entra nella fase decisiva della sua carriera, quella del definitivo saltò di qualità e quella completa maturazione che solo i grandissimi raggiungono. Griezmann lo sa bene, sa che il suo non è stato un viaggio breve e leggero per arrivare a questi livelli, sa che c’è  stato un rifiuto e un lungo girovagare dall’età di 14 anni per trovare quel mondo che rispettasse le sue lucide follie. E’ arrivata la Spagna: prima la Real Sociedad, poi l’Atletico Madrid e adesso? La psiche spinge per  la Catalogna dove, dalle parti di Barcellona c’è un altro discreto mancino ad aspettarlo per scrivere un’altra pagina di storia di quel piccolo diavolo diventato fenomeno.