Apoteosi biancoceleste! Romanzesca, onesta vittoria della Lazio di Reja..

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ROMA – Difficile immaginare un inizio peggiore. Impossibile credere che potesse finire meglio. Neanche il tempo di entrare in clima derby che Osvaldo gela la tifoseria biancoceleste. Tra fumogeni e cori l’oriundo segna la rete che potrebbe mettere in ginocchio la Lazio. La formazione di Reja entra in campo nervosa e contratta ma c’era da aspettarselo: dopo due anni di rimpianti  e attesa la squadra ha patito inevitabilmente il peso di una grande responsabilità.: il sogno di riconquistare la supremazia capitolina del  pubblico laziale. Il colpo incassato a quattro minuti dall’inizio del match stimola la Lazio di Reja: il primo tiro dei biancocelesti è opera di Cissè, il francese si rende protagonista di una conclusione che non impensierisce Stekelenburg ma Lazio dà un segnale forte.

La Curva Nord non smette di cantare. Non può finire così un’altra volta. L’incitamento del pubblico laziale sostiene i giocatori in campo e le prime occasioni iniziano ad arrivare. All’11esimo minuto Miro Klose prende le misure concludendo in porta su suggerimento di Hernanes ma la palla finisce lentamente al lato. La compagine di Reja ci crede e ci prova ancora con l’ennesima azione corale, questa volta è Cisse ad arrivare a tu per tu con l’estremo difensore romanista ma la palla finisce in calcio d’angolo. La Lazio non ci sta, Brocchi si carica sulle spalle tutta la rabbia di un ambiente e al 17’ minuto manda in porta Hernanes. Il “Profeta” incredibilmente calcia il terreno lasciando sbigottiti i suoi tifosi. La Lazio non molla.  Prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo trascinata da un grandissimo Hernanes che si risveglia dal torpore. Il brasiliano sale in cattedra e inizia a dispensare giocate da campione. La prima frazione si conclude tra i timidi applausi della tifoseria laziale, la paura di veder perdere un’altra volta la prima squadra della Capitale è tanta, ma come dargli torto. Nella ripresa la Lazio entra con il piglio giusto: i primi cinque minuti sono ricchi di orgoglio e vigore. La voglia di ribellarsi ad un destino avverso sprona i ragazzi di Reja che con Cisse prima  e Klose poi sfiorano il pareggio mancando di pochissimo il tiro da distanza ravvicinata.

Lo stadio è una bolgia: la Roma è nella mani biancocelesti, il pareggio è un obiettivo alla portata dei giocatori di Reja. Sull’onda dell’entusiasmo arriva il pari biancoceleste: Brocchi guadagna il calcio di rigore e Kjaer viene espulso da Tagliavento. Hernanes prende la palla tra le mani, i secondi che precedono la conclusione del brasiliano sembrano infiniti ma poi la Nord esplode, arriva il pareggio. E’ uno pari. E’ un altro derby. Con un uomo in più e la consapevolezza di poter far male a questa Roma la squadra biancoceleste si lancia in attacco alla ricerca di una rete che potrebbe sfatare un tabù lungo due anni. La traversa di Klose e il palo di Cissè fanno imprecare i sostenitori laziali, la porta difesa da Stekelemburg sembra stregata. I minuti passano e con loro anche gli ultimi treni diretti verso la vittoria. I ritmi del match calano vistosamente, la Roma guadagna secondi preziosi in mezzo al campo facendo girare il pallone e Tagliavento controlla l’orologio in attesa di fischiare la fine. Mentre tutti si apprestano a commentare un dignitoso pareggio della Lazio di Reja Klose porta in paradiso la tifoseria della prima squadra della Capitale. Increduli e fuori di sé i tifosi biancocelesti esplodono. Troppo bello per essere vero.

[Alessandro De Dilectis – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]