Arrivano i colpi: Milan, dentro Montolivo e fuori Cassano. Fiorentina, tutto su Maxi

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Concediamo al massimo un’altra settimana tra mare, ritiri e trattative. Da lunedì prossimo non si scherza più, anche perché i migliori affari si concludono sempre tra il 20 ed il 31 agosto. Quest’anno ancora di più, perché l’immobilismo del Milan dopo i parametri zero e la necessità di Inter e Roma obbligano le grandi a fare i colpi. Quelli veri, per non restare indietro.

Finora è stato un mercato da 7-, dovrà chiudere ad 8 e siamo certi che ciò avverrà. Il contrario della Borsa: siamo costretti a salire. Galliani, probabilmente, ci ha preso in giro per tutta l’estate con la favoletta di Mister X, perché oggi ritratta e dice che non c’è nessun uomo misterioso che vestirà il mantello rosso e nero. Gattuso, al termine della Supercoppa giocata e vinta a Pechino, ha giustamente ricordato che su quella mediana occorre uno che sappia giocare i palloni. Di Aquilani oggi non parliamo, anche perché abbiamo già detto tutto e sarà una trattativa che si sbloccherà tra il 20 ed il 24 agosto. Montolivo non potrà restare a Firenze. Lo sanno tutti e lo sa bene anche Galliani che ha già la parola del calciatore e così ha avviato tutti i contatti del caso con la società viola.

Il Milan ha incontrato Branchini, agente di Montolivo, e non Zavaglia, procuratore di Aquilani. Un motivo ci sarà, voi che dite? Cassano è la chiave che apre la porta di Sinisa, a Firenze si augurano anche quella degli avversari. Corvino il suo piano ce l’ha stampato in mente, per ridare entusiasmo ad una piazza depressa e soprattutto imbufalita. Cassano – per il quale è sempre necessario l’intervento del suo procuratore mago, Beppe Bozzo – in prestito e Maxi Lopez a titolo definitivo. L’offerta per il terminale offensivo etneo è seria ed importante: Pietro Lo Monaco ci sta seriamente pensando, anche se non è del tutto convinto di cedere l’argentino. Corvino farebbe follie per Maxi Lopez, fortemente voluto anche da Mihajlovic e Marcolin, i quali lo conoscono dai tempi di Catania. L’eventuale approdo dell’ex Barça agli ordini di Mihajlovic potrebbe sancire l’addio ai colori viola da parte di Alberto Gilardino. E poi tra Fiorentina e Juventus potrebbe verificarsi uno scambio, Vargas-Martinez, che accontenterebbe tutti. Da non dimenticare neppure la Lazio di Claudio Lotito, che ha posto il veto sulla cessione del suo gioiello, Mauro Zàrate.

Vi aggiungiamo dell’altro perché vi convinciate che, da oggi al 31 agosto, sarà un mercato apertissimo ed entusiasmante. Meglio anche di questi due mesi ed otto giorni vissuti sull’uscio della porta. La Juve vi e ci sorprenderà. Marotta ci sta piacendo, ma il voto finale ce lo teniamo per il 31. Certo, deve colmare il gap di un anno di errori e fallimenti, ma la strada intrapresa sembra avere pochi fossi e dossi.

Il grande errore della Juventus è stato provare a convincere Rossi ed Aguero, quando era abbastanza prevedibile che si sarebbero rimediati due rifiuti netti. Bisogna essere consapevoli dei propri limiti. Ecco, i bianconeri hanno sbagliato a porsi obiettivi troppo ambiziosi per i tempi che corrono. Le altre operazioni sono quasi tutte approvate. Il fascino del nuovo stadio e la competenza di Antonio Conte possono rilanciare un club ancora in gravi difficoltà tecniche.

L’Inter quest’anno non intimorisce molto: Pechino non c’entra nulla. Farebbe più paura un Napoli, con un esterno sinistro ed un attaccante in più; non fa paura invece la Roma, ancora senza pezzi di ricambio. Complimenti, infine, all’Udinese per il progetto Pozzo che non dipende dai singoli e per la sfortuna di beccare l’Arsenal al preliminare. Il ricambio generazionale che passa per Udine è la formula vincente di una società, la prima in Italia, che si è inventata anche “La New Generation”: i bambini da sette a quattordici anni vengono educati a diventare tifosi. Sembra Londra e Nyon ha dato Londra, per confrontarsi con una realtà più vicina. L’Arsenal, per i friulani, è un regalo, un omaggio, che oggi non si possono permettere né Roma né Juventus. Se poi, qualcuno pensava che l’Udinese potesse lottare per lo scudetto e la Champions, forse ha bisogno di una doccia fredda per rinfrescarsi le idee. Non ci sarà mai la controprova, ma se fossero rimasti sia Sanchez che Inler, probabilmente sarebbero state le due delusioni dell’anno. Vedi Maicon e Milito nell’Inter: il treno passa una volta sola, per il club e per i calciatori. L’importante è farsi trovare pronti a non perdere il vagone successivo. A tal proposito Gianpaolo Pozzo ha già riempito le carrozze di giovani sconosciuti oggi, ma nuovi fenomeni domani.

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]