Atalanta-Bologna 2-0: rossoblù non pervenuti

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Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia Bologna non pervenuto e Atalanta sul velluto. Rima amara per i rossoblù, dolcissima invece per i padroni di casa che si impongono per 2-0 nell’anticipo dell’ora di pranzo della 29^ giornata di Serie A. Pioli, orfano di Ramirez, lo sostituisce con il greco Kone, e preferisce Morleo a Rubin sulla corsia di sinistra. Attacca da reinventare invece per Colantuono che si affida all’inedita coppia Gabbiadini-Tiribocchi. Primo tempo diviso in due parti: nei venti minuti iniziali meglio il Bologna, seconda metà tutta di marca atalantina. I rossoblù però, nel loro periodo di leggero predominio territoriale, non riescono quasi mai a rendersi pericolosi, fatta eccezione per una debole conclusione di Di Vaio da sottomisura al 17’ e per un gran tiro dalla distanza di Perez che chiama Consigli alla risposta da campione. I nerazzurri invece, trascinati dall’atletismo dirompente di Schelotto e dall’imprevedibilità di Maxi Moralez, arrivano a creare seri pericoli alla porta di Gillet, che deve opporsi ai tentativi di Cigarini al 31’, di Gabbiadini al 32’ e al 35’ e di Manfredini al 45’.

Nell’intervallo Pioli prova allora a cambiare qualcosa ma lo fa inserendo Krhin al posto di Perez, scelta tutto sommato discutibile in quanto sarebbe stato forse più opportuno sostituire fin da subito uno spento Kone e non privare il centrocampo dei muscoli dell’uruguaiano. Ma poco importa, perché il Bologna di oggi è troppo abulico e compassato per essere vero mentre il gioco dell’Atalanta è scoppiettante come avviene praticamente sempre fra le mura amiche. Al 4’ cross perfetto di Raimondi per Gabbiadini, incornata chirurgica della giovane punta bergamasca e padroni di casa in vantaggio. Per Gabbiadini si tratta inoltre della prima rete in carriera nella massima serie. Il tempo per reagire ci sarebbe, ciò che manca però ai rossoblù quest’oggi sono le energie e la concentrazione fondamentali per costruire qualcosa di vagamente simile a un’azione offensiva e per ostacolare i propri avversari. Gli esterni nerazzurri continuano così a fare il bello e il cattivo tempo anche se le occasioni da gol vere e proprie arrivano solo al 33’ con una punizione di Moralez smanacciata da Gillet, dalla gran botta susseguente di Schelotto bloccata splendidamente sempre dal portiere belga, e dalla conclusione volante del neo entrato Carrozza al 44’ che termina alta di poco. Dall’altra parte solo tanta confusione, tanti passaggi sbagliati e tanta frustrazione, che culmina con le ammonizioni di Pulzetti, Diamanti, Mudingayi e Raggi (questi ultimi due, diffidati, salteranno la sfida casalinga col Palermo).

L’Atalanta allora ne approfitta per chiudere il conto allo scadere con Tiribocchi che si presenta a tu per tu con Gillet e lo fulmina con un preciso destro sul palo lontano. La primavera è arrivata ma il Bologna sembra di colpo piombato in un letargico sonno invernale. Squadra lenta, imprecisa, a tratti quasi svogliata, molto simile a quella pressoché inguardabile di inizio stagione sotto la gestione Bisoli. È il solito crollo? È tutto perduto? È già tempo di stracciarsi le vesti? No, certo che no, se è vero che solo una settimana fa eravamo qui a parlare di un Bologna certamente in leggero calo ma ancora capace di reagire con grinta e orgoglio. Oggi saremmo tutti tentati di raggiungere il campanello d’allarme e azionarlo ma sarebbe probabilmente ingeneroso verso un gruppo di ragazzi che nell’ultimo periodo ci ha regalato un buon calcio e degli ottimi risultati. Certo però non è il momento di adagiarsi, serve una scossa immediata (magari foraggiata da qualche nuovo innesto nell’undici iniziale in luogo di qualche titolare un po’ a corto d’ossigeno) e la partita di domenica prossima al Dall’Ara contro un Palermo non eccezionale può essere l’occasione giusta.

Normale per i tifosi arrabbiarsi, normale chiedersi il perché di una prestazione tanto sconfortante, così come sarà normale per mister Pioli e i suoi giocatori guardarsi negli occhi e convincersi che quello visto oggi a Bergamo non è il vero Bologna. Inutile invece fare drammi, perché la salvezza resta davvero vicina e almeno quest’anno sarebbe bello chiudere il campionato con tranquillità e col sorriso sulle labbra, obbiettivo che questa squadra può a nostro avviso centrare senza troppi problemi.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]