Atalanta-Inter, guida tattica: la fame di Milito per tappare il Frasquito

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Quello di Bergamo è solitamente un campo dove l’Inter fatica: l’ultimo successo dei nerazzurri all’Atleti Azzurri d’Italia risale addirittura al 2008, con Roberto Mancini allenatore e un Mario Balotelli che a nemmeno 18 anni trova il suo primo gol in Serie A. Nel gennaio del 2009 è arrivata la prima, pesante sconfitta in termini numerici patita da José Mourinho e nel 2009-2010 la squadra di Mou non è andata oltre il pari con Tiribocchi che a nove minuti dalla fine impattò il gol di Milito, con l’Inter ridotta in dieci da Rizzoli per il rosso a Sneijder. Un piccolo excursus delle ultime stagioni utile a far capire le difficoltà incontrate ultimamente nei duelli con gli orobici. Ecco quali possono essere le carte giuste che Ranieri può giocare per invertire il trend.

FAME PRINCIPESCA – L’uomo in più? Facile a dirsi: Diego Milito. Diego del quale tanto si è parlato nelle ultime ore, circa una sua possibile rabbia per il mancato ingresso in campo nella sfida col Chievo, voci poi spente dal tecnico interista che da tre giorni a questa parte garantisce che il Principe sarà della partita. Per cui, è naturale che Diego, che molto probabilmente prenderà il testimone da Giampaolo Pazzini, sia l’elemento sul quale ricadono le maggiori aspettative. La sua fame di gol potrebbe portare un peso specifico importantissimo nell’andamento del match, anche se a marcarlo ci sarà probabilmente un difensore arcigno come Stefano Lucchini.

FERMI LI’, IN MEZZO – Una delle note più piacevoli delle ultime partite è rappresentata dalla sintonia del tandem di difensori centrali composto da Lucio e Cristian Chivu: il brasiliano, troppo spesso rimproverato per i suoi arrembaggi che però spesso finivano col convertirsi in clamorosi buchi difensivi, una volta redarguito da Ranieri ha notevolmente limitato il suo ragione, senza perdere in efficacia negli interventi in alleggerimento. Il romeno, invece, dopo aver ritrovato il suo ruolo di centrale sembra aver automaticamente guadagnato in serenità e concretezza, e questo è importante perché un Chivu ai massimi livelli può fare davvero la differenza. Ci sarà bisogno di entrambi per contenere la potenza di German Denis e le incursioni al veleno della zanzara Maxi Moralez, che purtroppo non vivrà molto probabilmente lo scontro diretto con l’ex compagno al Velez Sarsfield Ricardo Alvarez.

ALL’ULTIMO SPRINT – Denis e Moralez, ma anche Ezequiel Schelotto: questi i tre vertici del triangolo dei pericoli di Colantuono. Il Galgo, aspirante nazionale azzurro, con la sua velocità è capace di gettare nel panico tutti gli avversari. Anche se di fronte a sé avrà uno che in quanto a velocità non ha nulla da imparare da nessuno: Yuto Nagatomo. Anche questo duello a suon di sprint sarà una delle chiavi di lettura del match.

GIOVANI LEONI – Da non sottovalutare in casa Atalanta due giovani di grandi prospettive, vale a dire Giacomo Bonaventura, piccolo beniamino della tifoseria orobica, e Manolo Gabbiadini, biondo cecchino che soprattutto con la maglia dell’Under 21 ha fatto vedere cose egregie. Colantuono potrebbe gettarli nella mischia (Bonaventura potrebbe anche partire dall’inizio) per cercare l’effetto sorpresa. Occhi aperti.

TIRIAMO LE SOMME – L’entusiasmo di un’Atalanta partita col botto contro la fame di punti e di alta classifica dell’Inter, che stasera non può certamente permettersi distrazioni, nemmeno in prospettiva Juventus. Ogni partita è un esame che va affrontato al meglio, quindi occorre concentrazione massima e attenzione nel contenere le folate di una squadra che a tratti sa offrire anche bel calcio.

[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]