Bari: al San Paolo per la consacrazione

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Posticipo di lusso, quello tra Napoli e Bari, che chiude la seconda giornata di campionato: quella della prima sosta per gli impegni della Nazionale targata Prandelli, quella della consacrazione di Cassano da ragazzaccio ingestibile a leader per acclamazione. Ma è anche il dopo Bari- Juventus, match che ha inaugurato col botto il secondo anno consecutivo per il Galletto nella massima serie, che ha provocato la riapertura dei botteghini a favore degli ultimi scettici rimasti, tutti muniti (c’è da scommetterci) di abbonamento e relativa “tessera del tifoso”.

Tutto assolutamente salutare, e non solo per le casse societarie, oculatamente tenute al sicuro dalle mosse intelligenti e mirate del d.s. Angelozzi. Ovviamente, il risultato al San Paolo costituirebbe il “secondo indizio che è di per sé una prova”: la prova che questo Bari partito manco a dirlo a fari spenti (essendo mancato l’autentico “botto” in sede di campagna acquisti) può confermarsi, avendo potenzialità immutate (semmai: accresciute) rispetto allo scorso, eccezionale campionato.

I nuovi arrivi sembrano essersi integrati ottimamente negli schemi di mister Ventura, che della libidine facevano autentica goduria quando si traducevano in trame di gioco che mettevano a nudo i limiti della malcapitata Signora. La stessa presunta (e da molti pulpiti paventata) carenza di soluzioni in difesa è occasione ghiotta per l’acuto tecnico genovese di mostrare la versatilità dei suoi uomini – uno dei quali sembra già destinato ad essere il prossimo uomo-mercato (per Andrea Masiello essere accostato a Thuram è palese nomination a volare verso lidi stellari).

Inutile negarlo, Napoli è uno dei tabù storici del Bari (mezzo secolo ci divide dall’ultimo acuto al San Paolo) e domenica sera ci sarà da soffrire. Ma il fascino intatto del Derby del Sud si nutre anche di questo…

[David Giampetruzzi – Fonte: www.tuttobari.com]