Bari, ora anche la politica di mezzo: cambio epocale o nuova barzelletta?

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Il valzer della cessione della società As Bari, o di una parte di essa, assume sempre più i contorni di un romanzo senza fine, iniziato quasi in concomitanza con l’era Matarrese.

La guerra tra l’attuale proprietà biancorossa e i suoi tifosi ha, infatti, radici lontane. Pochi gli anni, i momenti di quite. Sino a d arrivare ai giorni nostri, con una città intera che non sogna altro che cambiare guida e padrone. Giusto o meno, non è questo il momento di ragionare. La realtà delle cose parla di un cambio necessario ai vertici di via Torrebella, non fosse altro per i 30 anni e passa consumati sotto la stessa legislazione. Nella vita, nel lavoro così come nel calcio, è impensabile non passare il timone. Gli stimoli inevitabilmente scemano, lascindo il passo all’abitudine, alla noia e alla voglia di cambiare. Che si cambi, allora.

La volontà, ampiamente manifestata e paventata dalla famiglia a capo dell’As Bari dal lontano 1977 (prima con Antonio e, dal 1983, con Vincenzo), è il segnale che i Matarrese sono esausti, così come, forse più di loro, i tifosi biancorossi, stanchi di dover lottare per ottenere quello che, francamente, non sono riusciti mai ad ottenere, ovvero una squadra degna della massima serie e capace di restare tra i grandi con una certa stabilità.

Ecco, quindi, la necessità di nuovi soci. I nomi sul piatto dei papabili, i soliti noti: dal gruppo De Gennaro (sempre presente in queste occasioni) all’imprenditore De Santis; dal gruppo Ladisa, operane nel campo della ristorazione, a ai Guastamacchia sino ai fantomatici americani  Il mandato a vendere è stato riposto nelle mani di Nicola De Bartolomeo (socio al 10% del pacchetto azionario del Bari), che a sua volta ha girato l’incarico al figlio Domenico, componente del Consiglio di Amministrazione della società biancorossa.

La famiglia De Bartolomeo ha così avviato le trattative con diversi poli dell’imprenditoria barese, senza disdegnare tentativi tra i politici vicini alla squadra pugliese. Come riportato da ilgiornaledipuglia.it, ciò sarebbe accaduto durante l’incontro tenutosi il 21 marzo presso il Castello Svevo tra Fitto, D’Alema e Casini. Fra i tanti volti noti della politica e dell’imprenditoria locale anche Michele Matarrese, detto il “Patriarca”, e di Nicola De Bartolomeo. In quella occasione, i più fantasiosi, hanno sostenuto che, la presenza dei due, sia riconducibile alla volontà di ingolosire i politici prima citati ad avvcinarsi al mondo biancorosso.

Fantasia allo stato puro o ci potrebbe essere qualcosa di vero? Chissà, lo si scoprirà. Quello che pare oramai scontato è il fatto che la famiglia Matarrese, a fine campionato o forse prima, si farà da parte, ma solo parzialmente. Un cambiamento quasi obbligatorio, viste le inevitabili ripercussioni economiche e a livello di popolarità che l’annata fallimentare vissuta dalla formazione barese porterà in riva all’Adriatico.

L’ingresso di nuove, vitali figure pare inevitabile. L’augurio è che tutto si possa risolvere e chiarire in fretta, per il bene della squadra e della città intera.

[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]