Bologna-Fiorentina 2-1: coraggio, sfrontatezza e grinta le armi della rimonta

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Bologna-Fiorentina è un recupero, come spesso accaduto negli ultimi anni. Dopo le gare del weekend la classifica è rimasta discretamente simpatica, ma andare in campo con il sorriso di chi ha cinque punti sulla terzultima sarebbe un grave errore. Pioli ne è consapevole e va alla ricerca di una vittoria che vorrebbe dire mezza salvezza: Diamanti, Kone, Gabbiadini e Gilardino tutti insieme appassionatamente, senza paura. Sul versante opposto il centravanti è Jovetic, con i giovani furetti Ljajic a Cuadrado ai suoi lati. Si parte.

I rossoblù iniziano fortissimo, al 3’ Gilardino intercetta un passaggio di Migliaccio e tocca per Gabbiadini che senza pensarci troppo scarica un gran sinistro che si stampa sul palo. Dannazione! I viola rispondono subito: Migliaccio (in fuorigioco) si inserisce in area, dopo un rimpallo la sfera arriva a Ljajic che serve subito Cuadrado sul secondo palo, ma il colombiano mette incredibilmente sul fondo a porta vuota. Brividi di terrore.

La partita si sviluppa su ritmi decisamente alti, il Bologna è ammirevole nel suo pressing forsennato, mentre la Fiorentina come da copione si fa preferire sul piano del palleggio. Al 15’ Gilardino si inserisce d’astuzia tra Savic e Viviano e cerca nuovamente Gabbiadini che però colpisce di testa troppo debolmente per impensierire il baffuto portiere toscano. Gli uomini di Pioli in fase offensiva danno sempre l’impressione di poter far male agli avversari, ma quando questi ultimi ripartono gli spazi vuoti in mezzo al campo abbondano e Perez da solo può sì infastidire i vari Borja Valero e Aquilani ma non fare miracoli. Così al 26’ la squadra di Montella passa: Migliaccio si incunea sulla destra, serve il liberissimo Aquilani al centro che prolunga per il piatto destro di Ljajic, altrettanto libero, che fulmina Curci. Tutti fuori posizione, tutti in ritardo, tutti colpevoli.

I rossoblù comunque non si scoraggiano e vanno più volte vicini a quel pareggio che senza alcun dubbio meriterebbero. Appena un minuto dopo lo svantaggio Morleo torna finalmente a proporre un cross degno di questo nome, il Gila però lo sfiora e Kone riesce solamente a deviare il pallone in maniera innocua per Viviano. Al 34’ Krhin (salito di tono col passare dei minuti) si invola di gran carriera verso l’area viola, appoggia perfettamente sulla sinistra per Gabbiadini che cerca subito Gila, ma il numero 10 arriva in ritardo di un soffio. Infine, al 38’, Morleo si ripete e pesca ancora in area Gilardino: controllo e tiro fulmineo del bomber, ma Viviano riesce a smanacciare in angolo. Il Bologna è partito con l’idea di giocarsela a viso aperto, ha corso svariati pericoli, a fine primo tempo è sotto ma non è domo, tutt’altro.

Purtroppo la ripresa inizia come peggio non si potrebbe, con Perez costretto subito a lasciare il campo per un problema all’adduttore. Perdita di una pesantezza incalcolabile, manco a dirlo. Al 4’ Ljajic parte da sinistra, si accentra e calcia con potenza di destro senza però centrare il bersaglio grosso, per nostra fortuna. Sul versante felsineo la vivacità di Kone e Morleo sulle fasce sembra poter essere il fattore chiave da sfruttare per rimettere in equilibrio il match: al 12’ il pendolino di Mesagne, in stato di grazia, salta netto Cuadrado che lo stende. La conseguente punizione viene scodellata nel mezzo da Diamanti con la solita classe, Motta il pasticcione irrompe e con una gran capocciata gonfia la rete. 1-1 e palla al centro, bravi ragazzi!

I beniamini del Dall’Ara, rinvigoriti dal pareggio, continuano a premere sull’acceleratore, e a salire in cattedra è capitan Diamanti: al 16’ Alino mette con forza nel mezzo e dopo un tocco di Borja Valero la sfera arriva a Cherubin che gira di sinistro troppo centralmente, mentre al 20’ si libera agilmente di due avversari e lascia partire un tiro-cross che si spegne di pochissimo sul fondo. Al 24’ Gilardino impatta di testa un traversone di Motta ma anche in questo caso Viviano blocca senza troppi problemi. Al 30’ dalla bandierina ancora Diamanti sorprende tutti e serve rasoterra Taider al limite dell’area, ma la conclusione a giro del franco-tunisino si spegne di poco a lato. La Fiorentina batte un colpo solo al 22’ con una deviazione aerea di Migliaccio ben parata da Curci, ma ormai è un monologo rossoblù. Pioli inserisce Christodoulopoulos, all’esordio con la sua nuova maglia, una mossa che si rivelerà decisiva. Al 37’ l’azione dei padroni di casa è meravigliosa: Diamanti aggancia a centrocampo, alza la testa, serve sulla corsa Morleo che, giunto in prossimità dell’area di rigore, appoggia a rimorchio per Lazaros che interviene di punta ma non riesce a mettere nel sacco. L’appuntamento con il gol per il greco dal cognome eterno è però solo rimandato di due minuti, perché al 39’ Diamanti sradica un pallone sulla fascia sinistra con la grinta di cento leoni, crossa al centro, prima Pasqual e poi Savic liberano male e il più lesto di tutti ad avventarsi sulla sfera a scaricarla in rete con un gran destro di controbalzo è proprio Christodoulopolos. Sembra più o meno il gol di Piacentini che piegò il Milan al 90’ nel 2000, comunque sia il Dall’Ara viene giù.

Ma non è finita, perché gli ‘adorabili’ gigliati non ci stanno: al 45’ ci prova Jovetic con la forza della disperazione ma Curci respinge, al 47’ Taider impegna Viviano da fuori ma sul ribaltamento di fronte Borja Valero pesca nell’area piccola Toni, lasciato incredibilmente solo, che si mangia un gol già fatta sparando alto di testa da due passi. Brividi di terrore, parte seconda.

Stavolta sì, è finita per davvero, il derby è nostro, può partire la festa! Dopo la desolazione di Catania oggi abbiamo visto davvero un bel Bologna, che certamente ha rischiato anche di perdere, che a tratti ha sofferto, ma che nel complesso è riuscito a mettere sotto una squadra più forte e molto più avanti in classifica. Con coraggio, anche con sfrontatezza se vogliamo, con fame, con grinta e con il talento dei suoi uomini d’attacco. La zona retrocessione ora dista ben otto punti: questo successo non vorrà dire salvezza ma è certamente un mattone fondamentale. E forse è la prima volta che parlo in termini positivi di un mattone… Ora guai a fermarsi e ad adagiarsi sugli allori, domenica arriva un Cagliari in forma smagliante e servirà un’altra prestazione maiuscola. Un’altra vittoria, per scacciare definitivamente i fantasmi, per abbandonare una volta per tutte le paure, per respirare con un po’ d’anticipo la fresca aria di primavera dopo tutta questa neve e questo grigiore invernale. E se l’uomo della salvezza si chiama Lazaros Christodoulopoulos beh, con quel nome e quel cognome lì non c’è da stupirsi.

TABELLINO:

BOLOGNA (4-2-3-1): Curci; Motta (27’ st Garics), Antonsson, Cherubin, Morleo; Perez (2’ st Taider), Krhin; Diamanti, Kone, Gabbiadini (23’ st Christodoulopoulos); Gilardino. A disp.: Agliardi, Lombardi, Abero, Carvalho, Naldo, Guarente, Pazienza, Moscardelli, Pasquato. All.: Pioli

FIORENTINA (4-3-3): Viviano; Tomovic, Rodriguez Go., Savic, Pasqual (43’ st Larrondo); Aquilani, Migliaccio (41’ st Toni), Borja Valero; Cuadrado, Jovetic, Ljajic (38’ st Sissoko). A disp.: Lupatelli, Neto, Compper, Llama, Romulo, Wolski, El Hamdaoui.  All.: Montella

Arbitro: Guida di Torre Annunziata

Ammoniti: 28’ pt Antonsson (B), 44’ pt Diamanti (B), 6’ st Gabbiadini (B), 11’ st Cuadrado  (F), 41’ st Aquilani (F)

Reti: 26’ pt Ljajic (F), 13’ st Motta (B), 39’ st Christodoulopoulos (B)

Recupero: 1 minuto nel primo tempo, 3 minuti nella ripresa

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]