Bologna, Fuochi: “In trasferta si difetta di personalità”

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C’è un “male oscuro” in questo Bologna che in trasferta è davvero incapace di incidere e questo lascia incertezza. Per carità, nulla di oscuro è tutto molto chiaro, quando gli eventi nel calcio si ripetono, identici. Il Bologna da trasferta difetta di personalità e, se anche contro le grandi, talvolta, ha saputo fornire prestazioni che nessuno pretendeva, il deficit è stato letale contro le piccole. Detto ciò, e detto che tutti ci siamo sognati che, dopo l’autogol di Mexes, sarebbe arrivato anche un altro pastrocchio, come a Roma, a Napoli e in Coppa con l’Inter, il Milan è tra le squadre che stanno giocando meglio, in questo momento, il Bologna si difendeva da diversi minuti, prima del gol di Pazzini, sulla linea di porta e lo stesso centravanti era arrivato con un attimo di ritardo su almeno due palle gol di quelle che più ama e più sbatte dentro. Se poi vogliamo credere alla teoria degli episodi, sventolata pure come autoassoluzione, il Bologna ha preso due reti su altrettante “uscite” con palla persa. Di quelle uscite però ce n’erano già state parecchie. Erano tutto fuorchè episodi.

Qualcuno ha criticato Pioli per la formazione schierata. Ci sono colpe reali del tecnico? Credo che qualsiasi allenatore vorrebbe sempre giocare coi suoi titolari, e che il turn over non sia un vezzo, ma una necessità. Pioli ha censito gli abili e aruolati (fra cui Gabbiadini non per 90 minuti), ha capito che l’Inter era costata sudore e sangue, oltrechè lacrime, ha cercato forze fresche nel retrobottega. E anch’io sono rimasto sorpreso dalla scelta di Riverola, ma se c’era una partita in cui sperimentare se contarci o no, forse era proprio questa di San Siro. Invece, pare proprio che su Pazienza non potremo contarci.

Nonostante la sconfitta il Bologna resta a debita distanza dalle ultime della classe: come vedi la situazione di Palermo e Genoa? Brutta. Il Palermo è proprio fragile e povero di organico e vedremo al mercato quanta voglia di salvarsi ha Zamparini, perchè di pezzi da cambiare ne ha più d’uno. Il Genoa al terzo allenatore dà invece segnali di estrema ansietà, che non aiutano, anche se, come assetto, non pareva doversi mai trovare immerso in quella melma.

Eppure c’è sempre qualche tifoso che pare tirarsi la sfortuna addosso con frasi tipo “Palermo e Genoa non andranno mai in B, hanno Zamparini e Preziosi”. Si diceva così anche della Sampdoria e invece… Il calcio è pieno di luoghi comuni. Su alcuni di essi, però, qualche squarcio di storia recente ha chiarito che alcune cose non avvenivano per caso. Non rimane che far punti, sul resto di questo bel mondo c’è poco da fidarsi.

La media salvezza oggi come oggi sarebbe a 34/35 punti. Si parla sempre di 40 per sicurezza ma negli ultimi campionati con 36 era gioco fatto. 40 sono, appunto, la sicurezza. Ne bastano meno, ma si sta fino alla fine col fiato in gola.

Anche ieri Pioli ha confermato che Gabbiadini resterà e chiesto nuovamente un portiere. Viviano è la prima scelta: cosa pensi di un suo ritorno? Su Viviano cambia tutto di ora in ora e lo darei per fatto quando entrerà davvero a Castedebole. Di certo, è la scelta più forte. Un titolare. Gli altri sarebbero riserve che qui vengono a fare i titolari. Avremmo già dato, sia con Curci che con Agliardi, ma andare in giro per saldi a prezzi stracciati non porterà mai acquisti di qualità.

Bologna-Roma: come si batte Zeman? Escluderei di poter correre di più, occorrerà correre meglio. Fitti e coperti davanti alla difesa, sempre. E ripartire. Qualche varco prima o poi lo lasciano.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]