Bologna: il presidente Guaraldi vuol mantenere i giocatori più importanti

238 0

logo-bolognaAlessandro Diamanti che “non si tocca”. Ma il presidente Guaraldi, ieri ad Andalo per l’amichevole del Bologna contro il Bolzano, ha toccato diversi aspetti.

Sorensen: “Non c’è ancora una proposta, possiamo essere a livello di sondaggi, per il momento neanche Beppe Marotta ci ha comunicato niente. Nel caso in cui arrivasse un’offerta importante per Sorensen ci metteremmo a sedere attorno a un tavolo per fare le valutazioni necessarie. 10 milioni sarebbero pochi, il ragazzo ne vale di più, poi se pretenderemo 3, 4, 5 o 6 milioni in più vedremo più avanti. Una cosa è sicura, non arriveremo al muro contro muro con la Juventus, anche Marotta ha la voglia di monetizzare al massimo Sorensen, di monetizzarlo per quelli che sono i suoi valori. E’ vero che fare cassa è sempre utile, e non soltanto per noi, ma è altrettanto vero che non è necessario fare un sacrificio. Una cosa è sicura: non svenderemo Sorensen per andare avanti, ora come ora non abbiamo bisogno di quei soldi per vivere”.

Gilardino: “L’ho sentito anche poco fa, ma ormai abbiamo preso Bianchi, e con lui abbiamo speso parole serie e non campate in aria. Se arrivasse un acquirente per Bianchi e Gila volesse tornare? Fantacalcio, a meno che non bussi il Barcellona e Bianchi sia felice di andare. Gilardino mi ha detto di essere dispiaciuto per come sono andate a finire le cose, che lui volesse restare a Bologna è vero. Credo che qualcosa non sia andato come il giocatore sperava. Probabilmente avrei dovuto fare più pressione sul giocatore. Mi dispiace perché è un’ottima persona, un ottimo giocatore e un ottimo professionista. Per me è stato consigliato male dal suo entourage, lo vedo rammaricato ora, me l’ha ribadito”.

Con Enrico Preziosi: “Vicenda chiusa. Eravamo in parola, ci avrebbe scontato Giardino. Se ci sarà un’altra volta ci comporteremo diversamente. Non ho ricominciato a parlare con lui e per ora non ho intenzione di farlo. I soldi di Portanova? Per ora non si incassano, ma la ruota gira e un bel giorno con il Genoa si riparlerà di mercato”.

Perez: “Non l’abbiamo sentito né io, né Pioli né nessuno. L’ultima volta mi disse che non poteva salvarsi sempre all’ultima giornata. Pioli si è pubblicamente dichiarato soddisfatto dei centrocampisti che ha a disposizione”.

I conti del club: “A differenza degli altri anni non abbiamo necessità di svendere nessuno. Ho fatto tanto per completare la squadra prima del ritiro e mi metto a disfarla proprio ora? Se vendiamo, le casse sorridono ma se non vendiamo staremo più attenti ai conti. In due anni l’esposizione in Lega è passata da 30 a 1.8 milioni. Poi mi continuano a chiedere dove ho messo i 13 di Ramirez…. Non mi piace che si continui, da più parti, a dipingere il nostro club come perennemente alla canna del gas. Non siamo ricchi, ma neppure condizionabili da qualunque offerta per i nostri giocatori. Prospettive? Le stesse degli altri club italiani. Se il Milan dice che fatturando la metà del Real Madrid in questi anni non potrà vincere la Champions, bisogna pur considerare che noi fatturiamo un sesto del Milan. Le proporzioni fatele voi”.

I soldi di Osvaldo: “L’Espanyol ha rateizzato in tre tranches. Una da 850mila è arrivata a fine giugno, un’altra uguale arriverà ad agosto, 450mila a febbraio”.

La squadra: “Nella squadra credono fortemente sia Pioli che la società. Questa squadra ha qualità importanti, assomiglia a quella della stagione passata e Pioli mi ha assicurato che ha anche una grande disponibilità al sacrificio, che è estremamente applicata e ha voglia di fare bene. A Pioli avevo promesso che sarebbe partito per Andalo con la squadra praticamente fatta e così è stato. Probabilmente aggiungeremo una seconda punta, probabilmente cercheremo di migliorarla ancora nel caso in cui riuscissimo a piazzare alcuni giocatori, ma già si può dire che ho mantenuto la parola nei suoi confronti. Posso dirvi che Pioli è soddisfatto”.

Cessione societaria: “I cinesi di Macao? L’unica cosa che conta in questa surreale vicenda è che nei confronti dei soci, non tutti, non mi va di sembrare quello che nasconde le trattative e verso il pubblico quello attaccato al giochino al punto da negare che qualcuno si interessi alla società. Se c’è qualcuno? No. Com’è nata la storia dei cinesi? Non saprei ma immagino a tavolino”.

[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]