Bologna: il punto della situazione con Walter Fuochi

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Sono ore decisive per il futuro del Bologna. Con il Barclays Fund siamo davvero alla stretta finale?
Così pare. L’ultimatum a dire la verità l’hanno messo i pretendenti, cioè gli aspiranti compratori: hanno detto che aspettano una risposta entro mercoledì o giovedì. D’altra parte sono anche gli unici che su questa vicenda dicono qualcosa. Dal Bologna non esce nulla e sono decisi, a quanto pare, a non fare uscire nulla. Qualora ci siano annunci da dare, ben vengano, però non si può che rimanere in attesa per metà settimana. Quando ci saranno anche altre scadenze importanti: l’udienza al Tribunale sportivo sui rapporti proibiti con Moggi intorno all’assunzione di Ceravolo tentata un anno fa e c’è anche la riunione dei tifosi a cui i Menarini sono stati invitati, e potrebbe essere una buona occasione per misurare la febbre alla città. Però dubito che parteciperà qualcuno del Bologna, se non il povero cireneo Ricci, che viene mandato il prima linea al fronte dove infuria la battaglia.

In molti si chiedono però perché una realtà come Barclays dovrebbe essere interessata al calcio e al Bologna in particolare. Che vantaggi potrebbe avere?
Un fondo comune è interessato a tutto fuorché al calcio. E’ interessato a economie che si possono generare intorno al calcio. Tutti sappiamo quali sono: sono affari immobiliari. E’ inutile cadere dalle nuvole, Menarini era entrato nel calcio per fare affari immobiliari, i suoi successori evidentemente contano di riuscire laddove lui non è riuscito. Il calcio in quanto tale non interessa a nessuno anche perché raramente genera profitti e quasi sempre genera passivi. Chi riesce a farlo, facendo generare utili, è chi ha una vasta competenza, una collaudata e annosa presenza nel settore per cui da quel settore, con la vendita dei giocatori, ricava qualcosa. Però direi che sono casi abbastanza rari e sicuramente non sarebbe il caso di un fondo comune che entra così, a scatola chiusa.

Nella partita per il nuovo stadio entra in gioco anche Casale. In realtà però la situazione non dovrebbe cambiare almeno per un anno visto il quadro politico a Bologna: difficile farlo finché non ci sarà un sindaco.
Questi non sono progetti che si portano a termine in un anno, però prima o poi Bologna un sindaco l’avrà e quindi si rimetterà in modo un meccanismo più o meno virtuoso di crescita della città. Per cui chi ha delle aree cerca di valorizzarle, non c’è dubbio. Questa è la partita in corso, poi quella che verrà sarà molto difficile da decifrare. Anche perché molti hanno già pensato che sia un affare costruire ma nessuno ha mai costruito: cioè l’Ente pubblico ha posto molti vincoli e paletti per cui Cazzola, ad esempio si è già ritirato dal presunto affare dello stadio.

Ci sono altre ipotesi in ballo, ovvero quella che resti la famiglia Menarini da sola e quella che si sia un altro gruppo fin qui rimasto nell’ombra. Perchè tutte queste ipotesi? Solo depistaggi che ci stanno, in una trattativa come questa?
I gruppi completamente nell’ombra non sono molti credibili perché difficilmente in un mondo chiacchierone come quello del calcio c’è qualcuno che riesce ad avanzare a fari spenti: però qualora succeda lo registreremo. L’altra ipotesi, quella che vadano avanti i Menarini, è molto verosimile perché può essere ricollegata al fatto che non siano soddisfatte le loro esigenze per cedere la società, ossia che gli venga pagata poco, male, in tempi lunghi. E quindi c’è anche una forte ipotesi che restino, ovviamente affiancati da gente di calcio che tutti sappiamo chi sono, con la prospettiva di fare una squadra a poca spesa, prendendo giocatori svincolati, giocatori in prestito e tentando di essere non la peggiore ma la quartultima in ordine di cattive prestazioni delle squadre di serie A.

Ed in effetti finora il mercato è rimasto in stand-by: quanto regge la valutazione che neppure le altre squadre fino a questo momento hanno fatto chissà quali movimenti?
E’ una valutazione vera, perché poi nessuno ha soldi da buttare, tutti aspettano di vedere le mosse altrui, tutti aspettano che i soldi nelle tasche degli altri calino. Però ad esempio è venuto su il Brescia, dove Corioni è uno che fa calcio da vent’anni e quindi presumo che non farà una squadraccia in serie A: non è disarmato. E’ salito il Cesena che il calcio lo sa fare: poi non è una tragedia se retrocede, però farà calcio con i suoi giovani, farà calcio valorizzando i giocatori di serie B, metterà dentro qualcuno esperto come pare possa essere Adailton. Non sono arrivati degli sprovveduti, quindi la concorrenza incomincia già ad alzarsi di livello, anche se nessuno fa follie. Poi magari qualcuno vuol guardare anche i giocatori dei Mondiali, magari dispersi nelle squadre di seconda fila. Chi ha naso ci arriva, prima che poi facciano cinque gol e ci arrivano tutti e il prezzo sale. E’ un mercato anche condizionato dallo svolgimenti con i Mondiali.

Che valutazioni si possono già fare rispetto all’appuntamento di giovedì alla Procura federale? Menarini spiegherà i suoi rapporti con Moggi…
E se gli va male gli fanno una multa e lo inibiscono: ma poiché lui non va in campo questo pesa minimamente sulla vita societaria. Non sono previste squalifiche nè penalizzazioni. Più che altro è un processo per capire che aria tira intorno al Bologna: se tira un’aria di linea dura o se tira un’aria di perdono.

[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]