Bologna, il punto: la doppietta di Gilardino fa ben sperare

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Questo Bologna è sempre più difficile da decifrare, quando vince lo fa in maniera perentoria: un 4 a 0 al Chievo che non ammette discussioni. Un risultato tanto rotondo quanto inatteso, va pur detto, ma è stato possibile ritrovando insieme tutti i big che a Genova non c’erano (o se c’erano dormivano). Confidiamo che il Bologna abbia qualche asso in più, rispetto alla concorrenza, da buttare sul tavolo ai giri di poker decisivi. Dico Gilardino e Perez, Diamanti e Gabbiadini, Portanova e Kone, non a caso protagonisti di quel 4-0. Resta che la vera svolta, come qui sopra abbiamo già detto e scritto fino alla noia, sarà imporre più gioco, personalità (ed anche risultati) in trasferta.

Si può dire che questa squadra non sbaglia mai la partita che porta ad allontanare la zona bassa ma inciampa in quella del salto di qualità? Non credo scelga le partite. Ci prova sempre, ma manca di continuità. Il segnale confortante è che non sbraca quando la tensione potrebbe sopraffarla. Non aver paura è già un piccolo capitale, lottando per salvarsi.

Kone pare averci preso gusto. Gran gol, ma anche bella partecipazione al gioco, spunti, iniziativa, coraggio. Se è questo, il greco, evviva.

Gilardino ridendo e scherzando ne ha già messi dentro 8 e due regolari gli sono stati annullati. Come cambiano in fretta le cose. Gli attaccanti si misurano solo con quel metro e una doppietta riporta sempre aria buona, nella casa di un attaccante. Otto non sono pochi, i dieci virtuali pure, e vedo che i due gol non dati, a Cagliari e a Napoli, rientrano in un’ormai consolidata contabilità parallela, scritta su pietra, come tavole della legge. In verità, non ricordo, a Cagliari, una sola moviola che stabilisse con certezza che la palla era entrata (neppure che non lo fosse, ma il regolamento stabilisce che è la prima circostanza quella richiesta). Fa niente, parliamo di uno che i gol li sa fare. Il 2-0 è stato un concentrato di corsa, freddezza e tocco. Il 3-0 ha invece accoppito alla prontezza anche la protezione della palla, allargando le braccia per avere un cilindro intorno al corpo in cui nessuno potesse arrivare. Direi un bel tagliafuori, eseguito da manuale, se qualcuno non mi rispedisse a occuparmi di basket. Roba da bomber di razza, ecco.

Anche Gabbiadini ha segnato una rete fantastica. Nessun pericolo lasci la squadra a gennaio? Non credo, se i patti con la Juve sono stati chiari, come mi auguro: ossia il Bologna può dire no. Poi credo che a Torino cerchino uno più fatto e finito. Detto ciò, gran gol. Di destro, il piede naturale, così pressato non la infilava più.

Perez monumentale, Antonsson anche ma il rinnovo non arriva. Destino già deciso? Non saprei, magari ci sono strategie in corso. Ma pagare (o impegnarsi a farlo) all’ultimo momento sembra la regola prevalente.

C’è un problema portiere o vista l’ottima prova di Agliardi contro il Chievo non esiste più? Il problema c’è, ma ogni risultato buono ne smorza l’urgenza. E per chi deve andare in tasca, è manna del cielo.

Doppia trasferta a Milano, prima con l’Inter in Coppa Italia e poi col Milan in campionato. Dovessi scegliere dove vincere cosa preferiresti? Il campionato resta il torneo più importante e non avrei dubbi. Ma se qualcuno preferisse un brindisi in coppa non mi sentirei di censurarne un diverso gusto.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]