Bologna-Torino: testa a testa tra l’attacco del passato e del futuro

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logo-torinoIl recente passato, Bianchi, con il presente, Cerci e Immobile, domenica avrà al Dall’Ara inevitabilmente un confronto diretto perché non si cancella che l’ex capitano granata, ora al Bologna, è stato una colonna portante del Torino degli ultimi anni e che Cerci e Immobile sono gli attuali suoi eredi, più il secondo del primo poiché Ciro è un attaccante di ruolo, mentre Alessio da esterno Ventura lo sta trasformando in punta, atipica finché si vuole, ma sempre di punta si tratta.

Qualsiasi sarà il risultato della partita i sorvegliati speciali saranno loro tre e non basterà che sfoderino una gara di buon livello, ma saranno giudicati in base ai gol che segneranno. Gli attaccanti vivono di gol e in campionato Cerci ne ha già realizzati due, mentre Immobile e Bianchi ancora nessuno, per carità si sono disputate solo tre partite, ma il titolo di bomber lo si acciuffa solo se si segna e non per il sacrificio o l’abnegazione che si dimostrano in campo, piaccia o non piaccia questa è la dura legge del calcio.

Bianchi sicuramente un po’ di pressione la sentirà, ma anche Cerci e Immobile non potranno sottrarsi perché non ne va solo del destino del Torino e del Bologna se segneranno o meno, in ballo ci sarà bisogno di capire se in prima persona possono dare garanzie alle rispettive squadre. Una formazione può giocare bene o benissimo però se poi non segna al massimo porta a casa un punticino e da quando la vittoria ne vale tre i passettini non permettono di disputare un campionato senza patemi.

Immobile in particolare deve avere i nervi saldi poiché è un ragazzo che ha doti tecniche importanti e dopo la splendida stagione in serie B con il Pescara ha passato un anno, lo scorso, con il Genoa dove, a causa di un andamento generale con molte difficoltà e l’essersi trovato a convivere con un compagno di reparto come Borriello, ha avuto poco spazio e in parte anche non molte possibilità di esprimersi al meglio. Quest’anno con il Torino rischia di fare la stessa fine perché Cerci è quello che per caratteristiche tecniche e per impostazione della manovra ha la possibilità di mettersi in luce maggiormente, mentre a Ciro tocca il lavoro cosiddetto di sacrificio che rischia di non farlo essere totalmente lucido al momento del tiro in porta. Per un attaccante non segnare con una certa continuità è un macigno che finisce per incidere pesantemente sul giudizio sia dei tifosi sia degli addetti ai lavori, per quanto possano apprezzarne altre qualità; per conferme chiedere a Meggiorini che in campo e in allenamento si è sempre dato un gran da fare, ma che purtroppo per lui segna con il contagocce.

Torino e Bologna hanno bisogno di punti per mettersi il più in fretta possibile nella condizione di non doversi preoccupare della zona calda della classifica, quindi ogni occasione è buona per provare a conquistarli e Cerci e Immobile per i granata e Bianchi per i rossoblu devono segnare per portare alla vittoria le loro squadre. Domenica poco prima delle cinque si saprà se i tifosi del Toro dovranno rimpiangere l’ex capitano o se potranno gioire per aver trovato due nuovi idoli con i quali fare festa.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]