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“Buona Inter, coraggio Chivu”

Chi non visto nulla potrebbe pensare che il 3-0 a Bari sia la fotografia di una bella partita dell’Inter. Niente di più sbagliato. L’Inter al San Nicola ha giocato ampiamente al di sotto delle sue possibilità forse per l’idea che non ci volesse poi molto per prendersi l’intera posta, in vista di due gare assai più impegnative, con Roma e Juventus.

Leonardo ha ricominciato come aveva chiuso con il Palermo, col tridente pesante Pazzini-Milito-Eto’o e con El Principe a fare da punta centrale, ma il modulo funziona poco, anche perché dietro Ranocchia e, soprattutto, Materazzi non salgono abbastanza per accorciare la squadra verso l’attacco. Per tutto il primo tempo ci prova solo Maicon con un paio di tiri senza troppe pretese e la vera palla-gol è del Bari dopo nemmeno dieci minuti con una punizione di Almiron che Julio Cesar vola a deviare in angolo.

Dopo una sortita in dribbling di Samuel Eto’o in avvio di ripresa, il protagonista in negativo al quarto d’ora diventa Chivu, più che discreto fino a quel momento. Colto da incomprensibile raptus, il romeno colpisce con un destro al volto Marco Rossi in area barese a palla lontana. Rossi va al tappeto, ma l’arbitro Romeo e i suoi collaboratori non si accorgono di nulla. Ovviamente scatterà la prova televisiva e Chivu resterà giustamente ai box per almeno tre giornate, proprio nel momento meno opportuno per la difesa interista.

Dal punto di vista del gioco ci si è annoiati fino a mezz’ora dalla fine, quando si è rivisto Sneijder, al posto di Milito. Col ritorno al rombo, Kharja e Thiago Motta si sono mossi più liberamente e il franco-marocchino ha trovato finalmente il gol del vantaggio e il suo primo centro in nerazzurro. Il Bari poi ha reagito mettendo un po’ di pressione alla difesa interista, finché sulle ultime due ripartenze, in pieno recupero, l’Inter ha raddoppiato con Pazzini, al terzo gol in due partite, e addirittura triplicato con Sneijder, assistito dal solito Kharja con una sponda di petto.

Nel dopo-partita Chivu si è scusato con Rossi scoppiando in lacrime: “Ho perso lucidità – ha detto – sono un uomo di merda, chiedo scusa a Rossi, a tutti quelli che guardano il calcio e soprattutto alle mie due bambine, che potrebbero vedere quello che ho fatto!”

Mai sentito nessuno chiedere scusa con tanto coraggio, ma è sacrosanto che Chivu venga punito da chi è lì apposta, non certo dai forcaioli del calcio parlato che non daranno il giusto peso alle scuse sincere tra un commento sferzante e l’altro. Nell’occasione è stato bravo anche Materazzi, che ha calmato Marco Rossi ricordandogli la prova TV e impedendogli una reazione che sarebbe costata cara anche a lui.

In ogni caso, questa 23.a giornata spalmata su tre giorni resta favorevole all’Inter, visto che le altre hanno tutte frenato, ma la strada resta lunga e tortuosa. Per quel che riguarda il tridente di partenza, col Bari ci può pure stare che Leonardo l’abbia voluto provare, anche per dare un messaggio concreto di assoluta eguaglianza, almeno per ora, ai tre attaccanti nerazzurri. Poi, dopo aver saggiamente dosato le energie di Sneijder e Cambiasso, Leo ha cambiato vincendo l’ottava partita nelle ultime nove. Ma le gare che contano davvero devono ancora arrivare.

[Gianluca Rossi – Fonte: www.fcinternews.it]

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