Cagliari: cosa cambia con Ficcadenti?

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Inizierà nel pomeriggio il Ficcadenti bis, formalmente cominciato domenica sera con l’esonero di Davide Ballardini e la chiamata del tecnico marchigiano, allontanato a fine ottobre. L’ex allenatore del Cesena preparerà la gara contro i romagnoli (domenica all’ora di pranzo) dovendo fronteggiare una situazione per nulla facile, sia per gli infortuni che, soprattutto, per la condizione precaria di molti elementi.

Ancora impossibile dire come si schiererà il Cagliari targato Ficcadenti, e sarà importante scoprire se il mister vorrà proseguire nel solco tracciato da Ballardini (ritorno convinto al 4-3-1-2) oppure riprendere il discorso di inizio stagione. Temi tattici piuttosto complessi, dice la storia, visto il gran tourbillon di moduli e compiti tattici impartiti ai giocatori durante la sua gestione.

Difficile comunque pensare a un Cagliari nuovamente con Cossu nel ruolo di esterno nel tridente, o ad attaccanti troppo distanti dalla porta con mansioni di ripiegamento. Troppo negativa la precedente esperienza per rischiare di cadere ancora nel baratro, se non della classifica quantomeno della pochezza e della noia.

Cagliari attorno a Cossu, dunque? Probabile, ma non certo. Il fantasista è andato a fasi alterne (eufemismo!) in questa stagione, e l’ultima panchina di Napoli lascia dubbi sulla sua forma. L’altro fulcro della squadra sarebbe Mauricio Pinilla: ma anche lui è out ormai da tre partite, si pensava di averlo a Napoli (dove ha fatto compagnia a Cellino in tribuna) e invece il presidente ha sperato di riaverlo “tra due partite”.

Resta da fare la conta: stante la difesa ‘classica’ con Pisano, Astori, Canini e Agostini, a centrocampo pochi dubbi. Conti e Nainggolan sicuri, mentre intrigante è la lotta per il ruolo di mezzala affianco ai due leader. Ficcadenti ha mostrato di non vedere troppo Ekdal, che infatti se ne lamentò, mentre non conosce Dessena, inamovibile da gennaio a questa parte.

Capitolo Ibarbo: praticamente oggetto misterioso durante il ‘regno’ di Ficcadenti, il colombiano si è preso lo scettro di uomo più pericoloso della squadra non appena ha visto il prato verde. Difficile tenerlo fuori, a meno di idealismi e impuntature sul suo ruolo, che avevano caratterizzato il passato recente. Ficcadenti si priverà dell’unico in grado, attualmente, di dare un barlume di pericolosità al gioco rossoblù spaccando in due le difese avversarie come fatto anche nella sciagura napoletana?

Da oggi, con la prima seduta settimanale, le iniziali risposte ai molti quesiti che il nuovo tecnico dovrà risolvere.

[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]