Cagliari-Juventus 1-3: non basta il grande impegno dei rossoblù

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Cuore e catenaccio, barricate e folate offensive, parate miracolose ed errori marchiani. Quattro gol, un rigore sbagliato, un espulso, ammoniti a non finire e tanta intensità di gioco, da una parte e dall’altra. Questo, in sintesi, lo spettacolo offerto da Cagliari e Juventus: il successo in extremis dei bianconeri di Conte, grazie alla solita “inopportuna” doppietta del grande ex Matri e alla zampata finale di Vucinic non sminuisce, tuttavia, il grande impegno messo in campo dalla truppa di Pulga e Lopez, protagonista di una coriacea prestazione. Il vantaggio rossoblù è durato fino al 75’, maturato al quarto d’ora grazie al rigore trasformato da Pinilla (fallo di Vidal su Sau), quando Matri ha sfruttato al meglio la corta respinta di Agazzi sul tiro da fuori di Vucinic. Da lì in poi l’andamento della gara ha definitivamente preso la strada di Torino, nonostante le grandi parate del numero uno rossoblù, autore di un intervento sensazionale sul colpo di testa a botta sicura di Asamoah.

L’espulsione di Astori per doppia ammonizione, comminata da un fin troppo severo Damato (direzione di gara pessima per lui, capace di scontentare entrambe le squadre), ha cambiato il corso dell’incontro: l’ingresso del 17enne Del Fabro – segnale del possibile prossimo addio di Rossettini, specie dopo il vis-a-vis con gli ultras avvenuto domenica sera all’aeroporto di Elmas – al posto di Sau, ha schiacciato i rossoblù nella propria metà campo, lasciando totalmente il pallino del gioco a Pirlo, che ha potuto orchestrare la manovra offensiva ospite a proprio piacimento. Al termine della gara odierna, la classifica resta ferma a quota 16 punti, non proprio una cifra rassicurante: appare evidente, al momento, la necessità di uno sforzo sul mercato, in modo da risolvere alcuni problemi strutturali dell’organico rossoblù.

LA CRONACA – Astori capitano, Thiago Ribeiro trequartista e Murru terzino sinistro: queste le principali novità dell’undici scelto da Pulga e Lopez, che continuano a dare fiducia al giovane mancino sardo a scapito del brasiliano Avelar, accantonato per la seconda settimana di fila, senza un apparente motivo. Anche Cossu si accomoda in panchina, così come contro il Napoli, parlando di big match: con tutta probabilità, la sua fantasia avrebbe potuto creare maggiori difficoltà alla difesa juventina rispetto a quanto mostrato da un abulico Ribeiro, anche oggi invisibile in fase offensiva. L’avvio dei rossoblù è promettente, tanto che al 15’ arriva l’inaspettato vantaggio: Sau viene a contatto con Vidal in area bianconera, Damato fischia il rigore che Pinilla trasforma di potenza. La reazione della Juve è vibrante, tanto da sfiorare il pareggio in svariate circostanze: Giovinco è imprendibile per Ariaudo, mentre Quagliarella non riesce a capitalizzare le occasioni capitategli sui piedi. La difesa “di casa” – nonostante si giochi al Tardini – si carica di falli e cartellini gialli: Ariaudo, Murru e Astori sono ammoniti già al 37’, fatto poco tranquillizzante per la retroguardia rossoblù. Al duplice fischio di Damato, la partita vede un Cagliari capace di sfruttare l’unica azione offensiva prodotta in 45’, mentre la Juve non riesce a sfondare la resistenza della difesa cagliaritana.

La ripresa non si discosta tanto dal canovaccio del primo tempo, con i bianconeri che spingono ancor più alla ricerca del pareggio. Conte vuole recuperare e per questo inserisce Padoin e Matri per Quagliarella e Caceres, a maggior ragione dopo l’espulsione di capitan Astori, reo di un fallo su Giovinco giudicato troppo severamente da Damato. Pulga protesta troppo e viene allontanato dal campo, così Lopez sceglie di mandare dentro Del Fabro per un poco concreto Sau, che poco prima di uscire aveva tentato di beffare Buffon con un bel destro a giro da fuori area. Al 63’ azione confusa in area rossoblù: Bonucci colpisce il palo di testa, Agazzi si immola sulla girata mancina di Matri e Asamoah, in realtà dopo una spinta di Nainggolan, di testa spara fuori. Al 68’ Padoin conclude fuori all’altezza del dischetto, mentre tre minuti dopo Giovinco sfugge alla marcatura del giovane Del Fabro che, ingenuamente, allunga il braccio sulla spalla del fantasista tascabile della Nazionale. Damato assegna il rigore, che però Vidal calcia clamorosamente alto sulla traversa. Il pareggio è nell’aria e si concretizza al 75’: destro da fuori di Vucinic, Agazzi non trattiene e Matri, in posizione regolare, mette dentro.

Da lì in avanti il Cagliari non riesce più a creare alcunché in avanti, limitandosi a stoiche barricate difensive a protezione del prezioso pareggio. Vucinic, Vidal e Matri provano a trovare la zampata decisiva, trovando sulla propria strada la resistenza della retroguardia di casa: all’87’ Agazzi è a dir poco eccezionale, compiendo un assoluto miracolo sul colpo di testa a colpo sicuro di Asamoah, a un metro dalla linea di porta, deviando la palla sul palo. Ma proprio sul più bello, come nei peggiori film drammatici, arriva l’uno-due decisivo della cinica capolista. Nenè, subentrato nel frattempo a Pinilla, si ritrova in piena area cagliaritana a dover spazzare un pallone: con il sinistro, però, El Tigre colpisce il braccio di Vidal e servendo, involontariamente, il solissimo Matri che fulmina Agazzi. Sul 2-1 il Cagliari crolla, concedendo anche il terzo gol alla Juventus su contropiede di Giovinco, che a tu per tu con il portiere serve Vucinic che insacca a porta vuota. Il triplice fischio di Damato lascia tanto amaro in bocca al Cagliari e ai suoi tifosi, che per più di un’ora avevano accarezzato il sogno di fermare la corsa della capolista.

[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]