Cagliari, il report dell’allenamento e le parole del presidente

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A mezzogiorno i rossoblù hanno iniziato l’allenamento ad Asseminello

ASSEMINELLO – Allenamento mattutino per i rossoblù, in preparazione alla partita di domenica a Pescara per la quindicesima giornata di campionato. Gli elementi schierati ieri nella gara di TIM Cup contro la Sampdoria sono arrivati intorno alle 12 al Centro Sportivo. Per loro, lavoro di scarico. Il resto della rosa rimasto alla base, impegnato ieri in una doppia seduta di allenamento, dopo il riscaldamento tecnico ha svolto giochi di posizione e sviluppo del possesso palla in fase offensiva. Differenziato per Panagiotis Tachtsidis e Marco Capuano. Domani mattina si replica con una nuova seduta di allenamento.

Il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha rilasciato diverse dichiarazioni. Sulla questione stadio: “A breve dovremmo presentare il progetto esecutivo. Siamo a buon punto: il modello dovrà ricalcare quello di Is Arenas: un impianto senza barriere, dove i tifosi possano vivere novanta minuti di emozioni in simbiosi con la squadra. Siamo sulla buona strada e contiamo di averlo già dall’anno prossimo”.

Sui gioiellini: “Ieri a Genova tre hanno giocato dall’inizio e altri tre sono subentrati. Una soddisfazione per la Società. Sono i primi frutti di un percorso iniziato due anni fa. Mario Beretta e il suo staff stanno facendo un lavoro eccezionale. Abbiamo destinato al settore giovanile un budget che aumentiamo ogni anno, per l’ampliamento dello staff e il miglioramento delle infrastrutture. É un lavoro a lungo termine, nel tempo ne vedremo il coronamento. Vorrei anche menzionare i giovani cresciuti da noi attualmente in forza all’Olbia: stanno facendo un ottimo campionato”.

Infine sull’accordo per i diritti tv: “La mediazione durata due, tre settimane ha portato a un voto positivo dimostrando un grande senso di responsabilità da parte di tutti. E’ un piccolo passo che, inoltre, dimostra che gli interessi della lega sono compatti da parte di tutti i club. Per poter poi dare esecuzione a quelle sono davvero le reali riforme di cui ha bisogno il nostro calcio: una Lega più forte, una attenta revisione dello Statuto e una ripartizione ben diversa che tenga conto anche delle squadre medio-piccole rendendole più competitive. Tutto ciò nell’ottica di un campionato più attraente, quindi di un prodotto maggiormente vendibile in tutto il mondo”.

A cura di Simone Bortune