Campionato finito: Top & Flop della stagione

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La domenica più brutta dell’anno è finita: vedere le partite di ieri è stato più noioso che vedere una replica di un incontro di dieci anni fa. Delle amichevoli, obbligate da un calendario infinito. Da circa dieci giorni si parla solo di calciomercato, per due motivi: il campionato non regalava più emozioni ed il mercato di quest’estate sarà il più bello degli ultimi anni.

Tutti avranno qualcosa da fare. Si preannuncia tanto stimolante il prossimo mercato che anche chi prima si occupava del Giro d’Italia inizia ora a far fare il giro del mondo virtuale ai calciatori. Sanchez il giorno prima avrebbe concluso con l’Inter, per poi venir prepotentemente accostato alla Juventus.

E’ stato l’anno dei tanti flop e dei pochi top. Proviamo a ricapitolare, partendo da coloro che hanno sbagliato di più.

FLOP

Progetto Juventus
Non ci aspettavamo lo scudetto ma neanche un campionato senza dignità. Paga Delneri, tra i colpevoli ma non il più colpevole. Andrea Agnelli ha allestito un palco di cristallo, Beppe Marotta si è affidato ad artisti di strada e non ad attori di teatro. Lo scorso anno pensavamo che la Juve avesse toccato il punto più basso ma questa stagione ha dimostrato che al peggio non c’è mai fine. Ben venga Conte, ma che sia accompagnato da calciatori importanti. Pirlo è un buon inizio, Ziegler l’ennesimo colpo inutile.

Riccardo Garrone
Parla il campo. La serie B non è un fallimento economico, a maggior ragione se la Samp dovesse risalire subito, come tutti ci auguriamo. Fare cassa con Pazzini e risparmiare sull’ingaggio di Cassano avrà reso felice Garrone. Ha perso la sua dignità calcististica, entra nella storia: dal preliminare di Champions alla B. Avrebbe fatto meglio a lasciare il club ma, conti alla mano, non sarebbe stato vantaggioso. Chissà cosa gli consiglierà adesso il suo commercialista di Via Montenapoleone a Milano. Lasci fare le fatture ai commercialisti e gli acquisti ai direttori sportivi.

Antonio Cassano
Volevate la conferma? Eccola. Non merita una grande, è un calciatore da squadra di medio-alto livello. Non ragiona da campione e non si comporta da professionista. Se avesse avuto la testa di Pazzini sarebbe stato tra i primi cinque al mondo. Adesso perde anche convinzione dei propri mezzi e prepara un nuovo addio.

Pasquale Marino
Il confronto tra i risultati ottenuti dal Parma di Marino e quelli del Parma di Colomba boccia tutte le scelte fatte dal tecnico siciliano. In Emilia non è mai scatto il feeling, il DS Leonardi avrebbe fatto meglio a prendere la decisione in anticipo. Nonostante il fallimento di quest’anno, resta un tecnico valido e preparato, capace di ripartire subito.

Marco Giampaolo
Vale lo stesso discorso di Pasquale Marino, con un’aggravante: veniva considerato un enfant prodige. Di prodigioso ha la fase difensiva e gli esoneri accumulati. Stava per spedire il Catania in B, poi l’intervento di Lo Monaco e la grinta, più che la mano, di Simeone hanno salvato gli etnei. Chi sarà il prossimo club a puntare su Giampaolo? Il Bologna è scappato dopo il primo incontro…

TOP

Gianpaolo e Gino Pozzo
E’ il modello vincente che in Italia dovrebbe fare scuola. Una società all’interno dello stadio, un’organizzazione da calcio inglese, degli osservatori in tutti gli angoli del mondo ed un’intelligenza calcistica che consentono a Guidolin di perdere anche le prime 4 di campionato e di non tornare a casa. Acquistano a due lire, vendono a pacchi di milioni di euro. Altre tre società di questo livello e non avremmo perso un posto in Champions League.

Massimiliano Allegri
La cosa che più è piaciuta del mister è il suo non aver guardato in faccia a nessuno. Ha avuto ragione e ha vinto al primo tentativo. Uomo di personalità ed allenatore preparato. La gavetta ha aiutato la sua crescita e può aprire un ciclo vincente anche in Europa. L’importante è non perdere il feeling con Adriano Galliani.

Walter Mazzarri
Ha rovinato tutto nel finale di stagione con i messaggi d’amore lanciati alla Juventus ma dobbiamo giudicare il suo operato sul campo. E’ stato fondamentale nel ritorno in Champions degli azzurri, ha saputo ottenere anche il sangue dai suoi ragazzi e ha fatto giocare bene il Napoli, nonostante abbia fallito le gare più importanti, con Milan ed Udinese. Adesso, però, deve andare via. Il prossimo anno, al primo fulmine si scatenerebbe la tempesta con De Laurentiis.

Franco Colomba
Grande, grandissimo, eccezionale… Dopo Ascoli e Bologna compie l’ennesima impresa disperata. Ghirardi e Leonardi dovrebbero fargli una statua: se non fosse stato per lui, oggi si ritroverebbero a piangere con gli amici della Samp. Colomba meriterebbe anche una grande. Tecnico preparato, uomo umile ed esemplare.

Delio Rossi
Vince anche quando viene esonerato. Il Palermo è una sua creatura e la finale di Coppa Italia è un premio anche al suo lavoro. Per il suo bene è consigliato un addio immediato, più lontano da Zamparini sarà e più carriera farà.ù

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]