Catania formato secondo tempo (il punto)

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Pro – Cronaca di un secondo tempo di fine febbraio: la folla è triste, sconsolata, arrabbiata, ma tutto ad un tratto, essa si ferma: scoppia uno splendore di luce, fatto da fiammelle (pali, rigori), raggi (gol e sorpassi), vampe (arbitri impazziti), scintille (espulsioni a tutto campo e anche fuori dal terreno di gioco) e infine cascate luminose sotto forma di 2 a 1.

Tutto questo è stato il secondo tempo di questo Catania-Genoa di fine febbraio. Emozioni a go go, speranze, incavolature, paura a mille, gioia a mille e uno. Se questo secondo tempo pieno di così tante emozioni non è stato un PRO davvero plausibile, poco ci è mancato. Non sarà stata la partita perfetta, ma tutti (e in “tutti” includo pure i meno ottimisti) avranno esclamato la frase GRAZIE CATANIA a fine gara.

Contro – Dopo una partita ricca di emozioni come lo è stata l’ultima contro il Genoa, verrebbe da pensare che nessun CONTRO ci sia. Invece, male, molto male il primo tempo della squadra etnea. Sotto di un gol (anche se molto molto dubbio), la squadra rossoazzurra ha fatto una fatica boia per risalire la china. Se si continuano a regalare i primi tempi agli avversari (cosa sistematicamente avvenuta nell’era Simeone) le partite difficilmente finiranno con risultati positivi. Questa volta ci è andata bene, ma la prossima? Abbiamo un calendario davvero difficile nelle prossime giornate, conviene trovare una soluzione immediata.

“U megghiu” – Non ha segnato ma è stato osannato da tutti. E allora noi non possiamo far altro che metterlo SU. Parliamo di Adrian Ricchiuti. Entra lui è arrivano quelle “fiammelle, cascate luminose, scintille e vampe” già descritte nella sezione PRO di questo articolo. E’ l’unico (insieme a Gomez) in grado di servire a pieni giri sia Maxi Lopez che Bergessio (piccolo appunto: va SU anche Bergessio, ma non tanto per la prestazione in sé, quanto perché finalmente il Catania ha trovato un altro punto di riferimento nel reparto avanzato oltre a Maxi: solo così le difese avversarie si mettono in difficoltà!) In queste settimane (tra GIU’ e SU) è stato inserito il suo nome diverse volte in questo articolo. Questo, da un lato, non è un gettone di merito. Urge da lui maggiore continuità (concetto già ripetuto altre volte da quasi tutti gli addetti ai lavori).

“U tintu” – Non riesce la partita ad Augustyn. Sbaglia il tempo degli interventi, la posizione ed è falloso: di peggio non si può chiedere ad un difensore. La sua uscita forzata dal campo permette perfino a Marchese, non un centrale “nascituro” quindi, di fare più bella figura di lui. Dall’ “altissimo” difensore etneo si ci aspetta decisamente di più, ma, purtroppo per lui e per la squadra, sta dilapidando una dopo l’altra tutte le possibilità di riscatto che Simeone e Lo Monaco gli stanno dando. Il polacco rischia di essere una delle promesse non mantenute del calcio europeo, giocatore che, prima del grave infortunio occorsogli a Rimini, era stato perfino convocato nella nazionale polacca under 21.

Permetteteci di aggiungere all’articolo un “GIU’ BIS” rivolto a quelle testate genovesi che si son permesse di apostrofare la partita con frasi del tipo: “E’ tornato Moggi”, “Pulvirenti inferocito condiziona la partita”, “Classica partita contro squadre del Sud Italia”, ecc, ecc. Commenti che non fanno bene al clima d’amicizia tra le due tifoserie, e che, ancor più grave, riportano come fossero dati di fatto testimonianze di parte, tutte da verificare. La prossima volta, sarà bene riflettere.

[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]