Catania-Milazzo andata e ritorno …

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MILAZZO – Giudicare? Le partite viste contro il Milazzo sono talmente poco probanti che anche solo maturare da queste delle semplici idee su bontà di schemi, tattiche, stato di forma e quanto di aleatorio possa celarsi dietro una partita amichevole, tra amici per giunta, sarebbe più che prematuro, malfondato. Novanta minuti di allenamento, qualche convenevole, volti sorridenti e parole di circostanza dopo il fischio finale. Quindi il pullman del Catania va via dal Grotta Polifemo in tutta fretta, la stessa che ha in animo Montella, la stessa che hanno in animo i giocatori nel voler testare per davvero la quadratura dell’undici, come solo una sfida contro un rivale può, e se necessario correggerla in tempo ancora utile per ridurre il rischio di svegliarsi solo al primo trillo del campionato.

Ma allora cosa è successo tra primo e secondo tempo di Milazzo – Catania? E’ successo tutto, ed è come non fosse successo niente. Talmente ampio è lo spettro di possibili letture da conferire a quanto accaduto, che a pensar male come a pensar bene si rischierebbe di sbagliare comunque all’occhio di chi, prematuramente, è troppo ottimista (e permissivo) o troppo rassegnato (e severo). Montella aspetta? Aspettiamo anche noi che da Milazzo abbiamo e continuiamo (mal- ap – pagati, dopo un lungo, notturno viaggio di ritorno) a raccontarvi l’accaduto provando a restar in equilibrio sulla razionalità, senza cadere nella presunzione come nell’accondiscendenza.

Aspettiamo la Real Sociedad, ed intanto aspettiamo anche quei rinforzi di cui la difesa ha indubitabilmente bisogna. Già, perché se una conclusione c’è concessa portar via, a mente fredda, dal Grotta Polifemo, è che la scelta operata (volente o nolente) da Montella nel secondo tempo, schierar al centro della difesa la coppia Moretti – Delvecchio, sia specchio sincero di una situazione problematica: Puntare sulla coppia Bellusci e Spolli non può esser una scelta se non v’è altra scelta. Silvestre è andato via? Amen. Lo si sapeva da inizio Giugno ma ancor oggi, che l’ufficialità del passaggio al Palermo è arrivata, non vi è in organico un sostituto sul quale Montella possa lavorare, integrare nei movimenti, nel gioco che ha intenzione di proporre. Questi meccanismi vanno rodati nel tempo, e di tempo all’inizio del calendario non ce n’è affatto molto com’è comodo credere: per farsi un’idea basti guardare il calendario di Agosto.

Il Catania ha un organico ancora da completare in due reparti; e da rafforzare? Rafforzare si può rafforzar tutto, come al meglio che non c’è mai fine. Ma prima di badar alle rifiniture è corretto, logico pensar a puntellare laddove non son spifferi ma varchi fuori progetto. Non per vezzo ma per necessità, non per impazienza ma per coscienza, per aver coscienza dei giocatori sui quali questo Catania potrà contare, quindi su dove possa arrivare.

La gara contro la Real Sociedad dirà qualcosa di probante? Certo, ma solo se il Catania che l’affronterà sarà il Catania completo, al completo. Altrimenti? Dovremo aspettare, non ci resta che aspettare. Ma quanta pazienza ci vuole, quanta? Catania – Milazzo, andata e ritorno..

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]