Catania-Udinese 3-1: Gomez-Lodi torna l’entusiasmo

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logo-cataniaCATANIA – Nuovamente al Massimino, con la stessa speranza nel cuore e lo stesso sogno in testa. Il Catania ci crede ancora, il Catania ci prova ancora: la squadra, il pubblico, insieme. Di fronte, non l’Udinese ma l’Udinese senza Di Natale, una squadra diversa rispetto a quella immaginata ed osservata, meno accreditata ma molto più imprevedibile. Di indisponibili, tra i bianconeri, se ne contano otto tra squalificati ed infortunati, confermato nonostante tutto il 3-5-2. Nel Catania non recupera Bergessio, al suo posto rientra Barrientos nell’attacco completato dagli altri brevilinei argentini: Castro e Gomez. Per lo squalificato Spolli, al centro della difesa c’è Legrottaglie, scontata la squalifica. Senza Biagianti a centrocampo è nuovamente 4-3-3.

Un calcio di punizione corretto in porta da centro area mette subito alla prova i riflessi di Andujar. Al 5° De Marco grazia Benatia, brutto l’intervento a centrocampo, da dietro, in scivolata, su Gomez, a cui vola via persino il parastinchi: neanche giallo. Al 7° veloce ripartenza bianconera su calcio di punizione malamente calciato, basso, da Lodi; Muriel nel tunnel su Izco si allunga troppo il pallone, al limite dell’area, bloccato da Andujar: brivido. L’Udinese fa densità a metà campo proponendo il solo Muriel come riferimento offensivo sopra la linea del pallone. Il presidio degli spazi costringe il Catania a lunghi fraseggi, dove manca la velocità, e l’intera gara rallenta. Al 17° punizione, Andujar protegge il primo palo mettendo in angolo il pallone. E’ una sfida da calcio di punizione, anche il Catania ci prova due volte battendo da quasi la linea laterale, ma nessuna correzione a centro area risulta efficace. Gomez è guardato a vista da due bianconeri, Almiron e Castro provano a sfondare palla al piede, Lodi e Barrientos ad impostare, è la prima soluzione a portare più in alto il baricentro della squadra. Al 29° la prima conclusione etnea al culmine di un’azione manovrata, Gomez, ma era forse un cross basso. Al 32° Pereyra, d’esterno, da dentro l’area, Andujar para con sicurezza. Al 38° Castro, in area, spreca il tiro mandandolo debole su Brkic. Su conclusione di Merkel dalla distanza, dopo 1′ di recupero si conclude la prima frazione di “gioco”, per la verità latente.

Si ricomincia senza sostituzioni e, dopo 3′, assist illuminante in orizzontale di Barrientos per Gomez, scatto, servizio a destra per Castro che ritorna palla al compagno mettendolo solo dinanzi a Brkic che si distende in uscita, tiro, palo interno, angolo strettissimo, pallone che supera la linea per insaccarsi sul lato opposto della rete. Catania in vantaggio. Premiato il cambio di modulo in corsa, 4-2-3-1 con Izco più esterno. Supponente l’atteggiamento di La Rocca, quarto uomo che al 57° manda fuori Potenza per essersi alzato dalla panchina. Quanti perfezionisti azzeccagarbugli, sempre vicino l’area tecnica rossazzurra. Dentro Campos Toro per Faraoni nell’Udinese al 58°. Al 65° altra azione da cineteca, Castro fa saltare a suon di dribbling la copertura sinistra dell’Udinese, si accentra, palla tagliata per l’inserimento di Barrientos, controllo lungo la linea di fondo, palla dentro per Gomez che di testa anticipa il marcatore spedendo a rete oltre la scomposta opposizione di Brkic, sorpreso. Il pubblico esplode di gioia intonando il coro ad una voce: “Salta con noi, Guidolin!”. Al 70° prima punizione accordata a Castro, in protezione palla, Lodi, tutto semplice, tiro, deviazione della barriera, Brkic da un lato, palla smorzata al centro, spiove sotto la traversa, goal, 3-0 ed ancora: “Salta con noi, Guidolin!. Quando la partita sembra chiusa, la rete di Muriel, che scappa a destra ed insacca un diagonale preciso, rasoterra, riporta viva l’attenzione in campo. All’88° standing ovation per l’uscita di Gomez, al suo posto Doukara. E’ solo un pro-forma. Il Catania controlla le sortite dell’Udinese senza rinunciare ad offendere, ma senza troppa convinzione.

Al 4° di recupero termina la sfida che proietta nuovamente i rossazzurri in zona interessante, ai piedi del Monte Europa, in attesa delle sfide domenicali di Roma e Lazio. Paga il cambio di modulo alla ripresa e la costanza di rendimento dei rossazzurri che alla lunga, con pazienza e caparbietà, infrangono la muraglia bianconera, aumentando il fastidio (vero o presunto) di Guidolin. Che sia stato Gomez, a far saltare il pubblico, è una bella coincidenza visto che l’attaccante “l’aveva promessa” al tecnico friulano. Archiviata la “vendetta” sportiva può essere festa grande al Massimino che recupera quell’entusiasmo impolverato dalle due sconfitte all’ultimo istante contro Inter e Juventus. Gli etnei, settimi, scenderanno nuovamente in campo tra 14 giorni, il tempo concesso dalla pausa per le nazionali. Ad attenderli, la Lazio. L’Europa passa da Roma, adesso.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]