Cesena: il samurai e il maestro zen

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E siamo cosi giunti a fine dicembre e alla pausa natalizia di questa stagione 2010-2011.

Un inizio sopra qualunque aspettativa e un finale di 2010 in sordina con uno strascico di critiche piu’ o meno costruttive. Il maggior imputato? Assolutamente l’allenatore Ficcadenti. Sfortunatamente per lui, l’ombra del suo predecessore, Bisoli, è rimasta impressa troppo forte nelle mente dei tifosi e nemmeno il suo esonero dalla panchina del Cagliari ha scalfito la sua immagine. Il suo modo di fare, estroverso, accentratore ed egocentrico, unito alle sue doti professionali, è esattamente il contrario del modo di essere di Ficcadenti. L’attuale mister è una persona molto educata, introversa, preparata e con un forte carattere, ma il suo comportamento in pubblico molto calmo e controllato, puo’ spesso farlo passare per uno con poca grinta e carattere.

Io seguo il Cesena dal ritiro estivo a Malles, da quando non si riusciva ad ottenere un risultato soddisfacente nemmeno con le squadrette di serie C. Non si vedeva gioco e tutto l’insieme sembrava piu’ un armata Brancaleone che una squadra di serie A. I tifosi contestavano anche l’arrivo di Nagatomo pensando fosse solo un’operazione di marketing. Insomma i presupposti per l’inizio campionato erano a dir poco preoccupanti. Un allenatore senza la grinta ed il carisma di Bisoli, nuovi acquisti non convincenti tra i quali anche un nanerottolo orientale di 1, 68 di altezza che vorrebbe fare il terzino in serie A…

Anche le amichevoli di precampionato, non è che siano state cosi’ esaltanti. Ma proprio durante il ritiro, ho avuto modo di conoscere personalmente il mister. E’ un italiano atipico: sembra piu’ un giapponese d’altri tempi: pignolo, riflessivo ed ermetico … quasi zen. Mi spiega che lui crede fermamente nello studio accurato degli schemi di gioco e per fare cio’ si avvale anche dell’informatica. E’ un grande estimatore del calcio giapponese e mi sembra una persona molto umile ma sicura. A fine agosto, ecco che invece si inizia il campionato 2010-2011 nel migliore dei modi, un pareggio con la Roma, una vittoria contro il Milan; sembra un sogno. Inoltre il minigiapponese si rivela un ottimo giocatore e il sinora sconosciuto Giaccherini fa miracoli. Anche Bogdani riesce a segnare qualche ottimo gol e l’entusiasmo è alle stelle. Ma come tutti i sogni, anche la striscia positiva dei risultati positivi del Cesena finisce a partire dalla partita contro il Catania.

Si cominciano a perdere le partite nei minuti di recupero, gli attaccanti non riescono piu’ a segnare nonostante con un buon possesso palla si riesca spesso ad arrivare nell’area avversaria. Il malumore tra i tifosi aumenta ed il primo ad essere accusato è Ficcadenti. Quello che fa un bel gioco ma non vince. Si da la colpa al suo modulo 4-3-3, senza ragionare che se non hai qualita’ negli attaccanti, puoi cambiare modulo quante volte vuoi, ma il risultato non cambia. Ma la buona stella sembra che voglia far passare un Natale tranquillo alla squadra ed ai tifosi, ed ecco che arriva una bella vittoria all’ultima partita dell’anno contro il Cagliari. Cosi’ anche i tifosi che per troppa passione si sono dimenticati che persino l’obiettivo dello scorso campionato era la sicura permanenza in serie B e che gia’ essere in serie A era da considerarsi un evento eccezionale possono accogliere l’anno nuovo con un po di speranze in piu’.

Adesso veniamo a Yuto. Seguendolo a tutte le partite, ho avuto modo di parlargli e scambiarci opinioni spesso, ma sino alla vittoria di sabato scorso, man mano che passava il tempo, l’ho visto sempre piu’ preoccupato per i risultati ed anche per il futuro del mister. L’unica cosa che gli teneva alto il morale, era il fantastico coro dei tifosi che lo inneggiava ed esaltava ad ogni partita. Dice che cio’ gli procura delle scariche di adrenalina incredibili. Alcune partite fa, mi disse desolato: “senti, noi davanti alla porta avversaria ci arriviamo spesso. Il gioco c’è, la palla gira secondo gli schemi che studiamo in allenamento, ma ormai, anche in queste situazioni, l’avversario non ci teme, perché è convinto che non riusciamo a concludere. Per me questo è veramente frustrante. So che il mister è sotto accusa, ma io sono del parere che non è una sua responsabilita’ il brutto momento che stiamo passando, faro’ di tutto per vincere anche e soprattutto per lui”.

A gennaio, forse, anzi quasi sicuramente il Cesena dovra’ fare a meno per qualche partita di Yuto. Il 24 dicembre saranno ufficializzate le convocazioni della nazionale giapponese per la Coppa d’Asia. Nonostante Yuto sia molto combattuto sulla decisione tra la nazionale e il SUO Cesena, difficilmente Zaccheroni potra’ e vorra’ fare a meno di lui in un torneo dal quale dipendono anche i sorteggi per i prossimi mondiali. Nel frattempo, è partito per trascorrere un po’ di meritato riposo a casa sua in Giappone dopo una vittoria e ringraziando nuovamente i tifosi per il fantastico tifo. Mi confessa che dopo la partita contro il Cagliari era talmente euforico e felice che non capiva niente. Ormai Yuto si sente veramente del Cesena e cesenate. Se, come spero vivamente, il Cesena riuscira’ a rimanere in serie A, non sono per niente convinto che Yuto, almeno per un’altra stagione, vorra’ abbandonare la squadra che lo ha portato in Europa per andare a giocare in un grande club europeo.

Partendo, ha lasciando detto in conferenza stampa che qualsiasi buon rinforzo a gennaio è ben visto, ma che è anche convinto che nonostante non ci siano dei fuoriclasse, con dedizione e lavoro, la salvezza è alla portata anche della squadra attuale.

Se lo dice lui che soffre e combatte insieme a VOI per la permanenza del Cesena in serie A, perché non dobbiamo crederci noi?

Un Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.

[Mario Sakamoto – Fonte: www.tuttocesena.it]