Champion’s League, Galatasaray-Juventus 1-0: Sneijder condanna i bianconeri all’Europa League

235

logo-juventusLa Juve doveva tornare a casa ieri sera: lo fa oggi, ma non solo in senso fisico. Un guizzo di Sneijder ha spinto il Galatasaray agli Ottavi di Champions e mandato “Madama” ai Sedicesimi di Europa League. Tra turchi e bianconeri, però, ha vinto ancora la neve. Perché quella andata in scena ad Istanbul è stata la continuazione di una farsa, sospesa ieri sera e ripresa oggi su un palcoscenico indegno. Alla fine, si è arrivati in qualche modo all’epilogo: festa ottomana, amarezza della Juve.

Alle 13:59 i giocatori sono sbucati dal sottopassaggio, lì dove ieri si era conclusa la partita. Dietro Proenca ed i suoi assistenti, le due squadre si sono ricollocate nelle disposizioni lasciate al momento della sospensione. Intorno, meno pubblico ma bolgia, se possibile, maggiore. In campo più neve che erba e, alla ripartenza, più Juve che Galatasaray. Al 34′ Tevez ha allargato per Lichtsteiner che nel tentativo di servire Llorente ha trovato una deviazione e quasi il gol, con Muslera sorpreso.

La mezz’ora di ieri è evidentemente servita soprattutto a Conte, che ha tenuto le linee più alte, memore della pressione del Galatasaray. Che, senza più molto tempo per ragionare, ha provato ad innescare la corsa di Ylmaz, la “Ferrari turca” (copyright Hidding, ex ct della Nazionale ottomana). Poca cosa. È stata ancora la Juve a farsi vedere minacciosa: corridoio di Llorente per l’inserimento di Tevez, che è scivolato al momento del tiro (41′).

«This si not football»: Conte e Drogba hanno rivolto lo stesso sguardo minaccioso all’arbitro Proenca alla bocca dell’intervallo.Molto più agitato il tecnico bianconero, consapevole che nella ripresa il Galatasaray avrebbe attaccato nella metà campo meno rovinata dalla neve, continuata a scendere senza tregue consistenti. Il fischietto portoghese non ci ha sentito da quell’orecchio e le due squadre sono tornate in (quel che restava del) campo.

Primo tiro del secondo tempo ancora della Juve, con Pogba (centrale, bloccato da Muslera); primo brivido dei turchi, con una conclusione a giro di Sneijder di poco a lato. Ben poca cosa rispetto alla pericolosità del successivo tentativo di Drogba (56′): l’ivoriano è penetrato in area di rigore ed ha calciato basso, quasi a colpo sicuro. Ma con altrettanta sicurezza Buffon ha risposto, piegandosi in un amen e bloccando la sfera velenosamente diretta in porta. L’occasione colossale ha segnato il via del forcing turco, cui la Juve ha risposto inconsciamente tornando ad abbassarsi per la rabbia di Conte.

Di fatti, pura e sporca resistenza: su ogni angolo, su ogni rilancio, su ogni rimessa laterale. Rare ripartenze, le uniche boccate d’ossogeno. I dribbling di Tevez, le ricariche emotive. Lo scorrere del tempo, il sollievo confortante. Un tiro di Marchisio (78′), l’opportunità dell’orgoglio. L’ingresso di Umut Bulut, colui che freddò gli entusiasmi dello Stadium all’andata, un cattivo ricordo carico di pensieri nefasti. Che poco dopo si sono concretizzati: torre di testa di Drogba, controllo pregevole di Sneijder e diagonale nell’angolino. 1-0: Juve ghiacciata.

Inutili gli inserimenti di Quagliarella e Giovinco: l’ostruzionismo turco ha vanificato l’intervallo ed è andato più Bulut vicino alla rete che i bianconeri. Che scivolano in Europa League grazie al Real Madrid, martedì vincente anche a Copenaghen: tiro a giro di Modrid nel primo tempo e tocco preciso di Ronaldo (poi fallace dal dischetto) nella ripresa. Juve amaramente terza.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]