Coppa Italia, Palermo-Siena 4-7: spettacolo poi decidono i rigori

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Centonovantanove giorni dopo è un’altra storia, un’altra squadra. Forse ridimensionata in quanto a qualità e tecnica, ma vogliosa di far bene e costruire un ciclo. Il Palermo si rituffa in Coppa Italia dopo il 29 maggio 2011, serata romana della finale contro l’Inter. Quello era il Palermo di Delio Rossi, questo di Devis Mangia. Dal maestro a chi ha voglia di imparare e crescere. Stasera i rosanero al Renzo Barbera ospitano il Siena per gli ottavi di finale di Tim Cup.

L’inizio di gara è di marca senese con Gonzalez che al 9′ impegna Alexandros Tzorvas. Il portiere greco, relegato a riserva di Benussi in campionato oggi ha l’occasione per riscattarsi e ci prova subito opponendosi alla conclusione dell’ex attaccante rosanero. Più Siena che Palermo, nel primo tempo. La squadra di Mangia non pare pungente come accade di solito tra le mura amiche – ad eccezione di sabato contro il Cesena, s’intende – e il Siena prova ad approfittarne avanzando nell’area difesa da Tzorvas.

Il primo sussulto palermitano si registra al 18′ con Ilicic, da calcio di punizione. Ma la conclusione dello sloveno è innocua e Pegolo non deve far altro che accompagnare fuori con lo sguardo. Due minuti dopo il Siena trova il meritato vantaggio con Reginaldo di testa, da pochi metri, bravo ad inserirsi in mischia. La reazione del Palermo è timida quanto scarsa di pericolosità. E il Siena dà la sensazione di poter controllare senza patemi, anche per la pochezza di idee della squadra di Mangia, che al 37′ viene risollevata moralmente dall’arbitro Gervasoni. Il direttore di gara infatti vede nell’area senese un fallo di Bolzoni su Della Rocca e concede calcio di rigore. Dal dischetto va Ilicic, che pareggia i conti… per un minuto. Al 39′ infatti a riportare il Siena in vantaggio ci pensa Pablo Gonzalez, che da pochi metri, servito da Grossi, mette dentro la palla dell’1-2. Tzorvas incassa e lascia il campo con due reti sul groppone. Perché al 40′ è costretto ad abbandonare il campo per un leggero risentimento. Dopo quattro giri d’orologio il Palermo sfiora il nuovo pari con Igor Budan, che si vede respingere il suo colpo di testa da Pegolo.

Nella ripresa il Palermo sembra assumere un altro volto. E dopo appena cinquantaquattro secondi di gioco si riporta in parità. Budan fa da sponda, Ilicic riceve e col sinistro batte Pegolo, che non può nulla per opporsi. Intanto Baiano, in panchina al posto dello squalificato Sannino, opta per un cambio forzato da un infortunio. Fuori, al 52′, Larrondo. Dentro Sestu.

Il Palermo del secondo tempo pare trasformato in quanto a dinamismo offensivo. Alvarez sulla corsia sinistra è una spina nel fianco di Angelo, che però riesce a contenerlo. Tuttavia la gioia rosanero dura poco, perché al 59′ il Siena, con Reginaldo, si riporta in vantaggio. Il primo tiro da posizione ravvicinata è ben neutralizzato da Brichetto, ma sulla respinta il senese intercetta e il portiere rosa non può far altro che subìre. Al 67′ il Siena avrebbe addirittura l’occasione per dilagare, ma a sprecarla ci pensa una vecchia conoscenza rosanero, Pablo Gonzalez. Reginaldo gli porge una palla dolce quanto invitante, da spingere in rete. E invece l’ex Novara spara alto, facendo disperare Sannino dalla tribuna.

Negli ultimi venti minuti Devis Mangia si gioca la carta Bollino, attaccante prodotto del vivaio rosanero, al posto di Andrea Mantovani. Tutti in avanti dunque, alla ricerca del pareggio che consegnerebbe al Palermo la possibilità di giocare i supplementari. I rosanero ci provano, ma non affondano. Non danno l’impressione di poter impensierire l’avversario. E se il Siena non dilaga, deve imputarlo agli errori di Gonzalez. La replica palermitana è affidata ad un tiro di Ilicic dalla distanza, che finisce fuori.

Al 90′ però, quando la partita sembra finita, arriva ciò che nessuno si aspetta. Bertòlo subìsce fallo in area, Gervasoni non ha dubbi – anche se qualcuno ci sarebbe – e dà rigore. Dal dischetto va di nuovo Ilicic, che sigla il suo terzo gol e riporta la partita sul punteggio di parità. 3-3 e al 94′, quando Gervasoni comanda la fine dei novanta minuti regolamentari, si va ai tempi di supplementari.

La prima conclusione, nel primo tempo tempo supplementare, porta la firma di Alvarez. Ma il tiro è pressoché inutile, perché finisce alto. Il ribaltamento di fronte però è immediato e Gonzalez a tu per tu con Brichetto, si vede chiudere la porta dal portiere palermitano. Anche lui, meglio di Tzorvas. Il Siena intanto ci prova con un tiro dalla distanza di Bolzoni, che termina fuori. Dal limite dell’area invece, al 98′, insacca il 4-3 Nicolas Bertòlo, con un destro viziato da una deviazione di Pesoli. Pegolo subìsce e compare tanta amarezza sul suo volto. Ma il momento di mestizia toscano, dura poco meno di trenta secondi, perché il ribaltamento di fronte del Siena favorisce il tiro di Angelo, che con un diagonale batte Brichetto e mette a segno l’incredibile 4-4.

Nel secondo tempo la gara non cala d’intensità. Entrambe le squadre danno spettacolo e cercano il successo prima dei calci di rigore. Ma sia il Palermo che il Siena, riescono a contenersi nel momento in cui arrivano nell’area avversaria. Meglio concentrare le energie sui calci di rigore.

E si va proprio alla lotteria, dove la spunta il Siena. Al Palermo rimane il rammarico dell’eliminazione. Come già detto, questa squadra è un’altra storia rispetto a quella di centonovantanove giorni fa che se la giocava a viso aperto contro l’Inter, all’Olimpico di Roma, per la finale. Per la storia. Questa volta non c’è neppure il tempo per cominciare a scrivere. Il Palermo saluta la Tim Cup. E ad entrare nella storia, questa volta, è il Siena, che per la prima volta gioca gli ottavi e addirittura li supera.

Ecco il tabellone dei penalty

PALERMO: Bollino (PARATA DI PEGOLO), Ilicic (ALTO), Cetto (PARATA DI PEGOLO)

SIENA: Gonzalez (GOL), Pesoli (GOL), Angelo (GOL).

[Alessio Alaimo – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]