Cossu, domenica da dimenticare. Lo sguardo è già sul Napoli

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È andato via dallo stadio con la bocca cucita, i finestrini della sua auto alzati e una grande rabbia dentro. Andrea Cossu non ha digerito la sostituzione, quarta in sei gara, arrivata al cinquantasettesimo minuto nella sfida contro il Siena. Ficcadenti chiama il cambio e la lavagnetta luminosa espone un 7 rosso. Cossu lascia il campo e Ibarbo, si accomoda in panchina senza trasmettere un segno di cedimento emotivo, e, a fine partita, guida i compagni a ringraziare il pubblico sotto la Curva Nord. Dopo la doccia però, dritto a casa, senza lasciarsi sfuggire frasi che avrebbero potuto aprire alla polemica. D’altronde, forse ancor più della sostituzione, a far saltare le staffe a Cossu è stata la prestazione in campo.

Sempre fuori dal gioco, servito poco e male dai compagni, isolato dal bunker difensivo preparato da Sannino. La sua posizione, troppo defilata, a sinistra come a destra, ha agevolato il Siena, che non ha avuto problemi a limitarne lo spirito d’iniziativa, avendo la sua zolla di campo come punto di riferimento. Sembrano lontani i tempi in cui il folletto sardo faceva saltare qualsiasi difesa svariando per tutto l’arco offensivo, ricevendo e distribuendo palloni. Da Ballardini ad Allegri, con la pausa Bisoli e la ripresa delle redini del gioco sotto la guida di Donadoni. Ora con Ficcadenti si torna all’antico: tridente quasi in linea, con Cossu e Ribeiro ai lati di una punta centrale, pronti a scambiarsi la posizione, ma gravati anche di un lavoro di raddoppio in aiuto alla mezz’ala e al terzino.

La partita di ieri però, caratterizzata dalla grande sterilità offensiva dei rossoblù, ha detto che il Cagliari, senza un ruolo centrale per Cossu, fatica a creare occasioni da rete. Il fantasista è la mente della squadra, l’uomo capace di far saltare anche le più chiuse difese grazie alla sua capacità di danzare in spazi stretti. Tanto che il cambio con Ibarbo voluto da Ficcadenti è da cartellino rosso: troppo pochi gli spazi per buttare nella mischia il colombiano, troppo presto il cinquantasettesimo minuto per rinunciare al giocatore con più classe nella squadra. La sostituzione però ha dimostrato la coerenza tattica del mister.

Avrebbe potuto inserire Nenè al fianco di Larrivey e arretrare Cossu in posizione di trequartista, creando con i due attaccanti boa varchi nella difesa avversaria che il numero 7 del Cagliari avrebbe potuto sfruttare al meglio. Ha preferito invece continuare fino alla fine con il 4-3-3, scegliendo Nenè per Larrivey, e sacrificando Cossu per tenere in campo Ribeiro. Insomma, per convincere questo Ficcadenti servirà il miglior Cossu, capace di fare la differenza e di lasciare sul posto ogni difensore avversario. A partire dalla prossima sfida con il Napoli, la più sentita dal fantasista-sconvolts. Una partita che Cossu spera di poter giocare dal primo all’ultimo minuto. Per provare a deciderla con le sue serpentine e i suoi assist al bacio.

[Niccolò Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]