Paradossale ma vero, a firmare il successo sul Genoa che vale il terzo posto solitario staccando il Napoli sono stati due partenopei doc: Totò Di Natale e Antonio Floro Flores. Nel caso del secondo, addirittura, ci sono trascorsi in maglia azzurra, sia nel settore giovanile che in prima squadra. Gennaio 2001: neanche maggiorenne il giovane Antonio corona il sogno di tanti ragazzi napoletani che sognano di indossare la maglia che fu di Maradona, all’Olimpico contro la Roma futura campione d’Italia.
Le presenze aumenteranno gli anni successivi in cadetteria. E con essi arrivano anche i primi gol. Si sblocca una sera di settembre del 2002 a Cagliari, si ripete a Verona qualche anno dopo. Solo una la gioia al San Paolo e risale al novembre 2003: contro il Pescara firma il gol della vittoria. La confidenza col gol la prenderà altrove, precisamente ad Arezzo dove inizia il suo percorso di maturazione e va per due stagioni in doppia cifra. Sono 28 reti in 79 partite che convincono l’Udinese a riportarlo in Serie A. 8 partite giocate in maglia bianconera contro il suo Napoli, mai un gol, mai un dolore o un dispetto alla squadra della sua città, a quella per la quale tifa sin da bambino. Eppure, quella rete firmata al Genoa è come se l’avesse fatta al Napoli. Proprio quando il Bologna raddoppiava, Floro raddoppiava, il Napoli affondava e l’Udinese iniziava a sentire odore di Champions. Incredibili coincidenze.
Di Natale, come Floro Flores, è napoletano e tifoso del Napoli. Ma al contrario di Floro non ha mai indossato la maglia azzurra e quando ha potuto dispiaceri ne ha dati ai partenopei, eccome: 8 reti segnate in partite, due triplette. Insomma, uno spauracchio vero e proprio. Col Genoa l’ennesimo colpo al cuore degli azzurri, stavolta indirettamente. Ma su quella punizione magistrale chissà quanti hanno visto De Sanctis, e non Frey, a raccogliere il pallone…
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]
