È già ripresa, Reja alza la testa della Lazio

229

FORMELLO – “Non molliamo, andiamo in Champions contro tutto e tutti”. È il giorno dopo, la nottata non ha rimarginato la ferita, la dolorosa e compromettente sconfitta subita per mano della Juventus arde come un incendio nella testa e nell’umore della truppa biancoceleste, che poco prima delle ore 11,00 già era pronta a riannodare i lacci e ad indossare calzoncini.

Il tempo non è clemente, corre veloce, quasi nel tentativo di affrettare una sentenza per molti già scritta. Non per Reja: l’aut aut con l’Udinese bussa già alla porta degli spogliatoi di Formello, che ritrovano un sussulto di orgoglio e speranza negli appelli dello psicologo Edy. “Qualcuno soffia contro la Lazio”, ha tuonato ieri a caldo, riferendosi agli invocati torti arbitrali che stanno condizionando, quando meno emotivamente, la volata Champions. “Restiamo in piedi, non gettiamo la spugna – è stato invece il succo del discorso lanciato invece questa mattina ai suoi in occasione del consueto faccia a faccia post gara – . Testa alta ragazzi, dovete essere orgogliosi di quanto state facendo, bisogna ripartire anche se non è facile”.

C’è ancora un punto a dividere la Lazio dalle sue inseguitrici, la Champions è ancora una missione possibile, a patto che il moto di rivalsa di Zàrate e compagni prevalga sulla tentazione di arrendersi. A torto o ragione, le ambizioni della Lazio sono intorpidite da quella sensazione di lottare contro i mulini a vento. Il sentore che l’esito sia ineluttabile rischia di togliere motivazioni per affrontare con la giusta cattiveria agonistica il vero crocevia dell’intera annata. Questa volta non è una frase fatta, la sfida del “Friuli” ha assunto i contorni di una finale senza l’opzione dei supplementari. Affrontarla a testa china sarebbe come consegnare le armi senza combattere: “Malgrado le difficoltà, lotteremo con le unghie e con i denti, fino all’ultima goccia di sudore, se nelle prossime tre partite facciamo nove punti nessuno potrà più fare niente”. E’ la chiamata alle armi di Reja, è l’ultimo appello di una stagione che ha visto spesso la Lazio reagire dopo significativi stop. Reja ora invoca l’ultimo sforzo, quello che potrebbe permettere di trasformare la frustrazione in gratificazione. Il colpo di coda che nessuno si aspetta, per smentire cassandre, seppellire soprusi e cancellare il rimpianto di qualche ingenuità di troppo.

ANCORA EMERGENZA, REJA SPERA IN SCULLI PER RIPORTARE AL CENTRO BROCCHI – Reja fa leva sulla voglia di rivalsa dei suoi, ma anche su qualche buona notizia sul fronte dell’infermeria. La ripresa odierna non ha visto protagonisti coloro che ieri sono scesi in campo contro la Juventus, che si sono limitati ad un lavoro di scarico, mentre sul campo il resto del gruppo ha svolto esercitazioni sul possesso di palla ed una partitella a ranghi notevolmente ridotti. Con gli otto presenti sul campo centrale c’era Pasquale Foggia, che ha superato la contrattura muscolare, ma non Giuseppe Sculli, che ha ripreso la sua personale battaglia contro il tempo e soprattutto contro l’infiammazione al nervo sciatico che l’ha estromesso dagli impegni con Inter e Juventus. Ad Udine vuole esserci, lo staff medico conta di accontentarlo, per Reja sarebbe un recupero fondamentale, vista le contemporanee assenze per squalifica di Mauri e Ledesma.

Al centro del campo al fianco di Matuzalem potrebbe tornare a transitare Brocchi (c’è anche Bresciano) che contro i bianconeri si è improvvisato (con buoni risultati) esterno di fascia con il compito di sdoppiarsi in fase di contenimento e di ripartenza. Mansioni che il tecnico goriziano ha in mente di riconsegnare al jolly calabrese, che dopo 4 giorni di stop, questa mattina è tornato a lavorare in modo differenziato con il preparatore Bianchini (e Manfredini). L’iter dovrebbe proseguire anche domani (ripresa ore 15), con la speranza che con il trascorrere delle ore, il fastidio – diminuito rispetto alla scorsa settimana – smetta di tormentarlo, consentendogli di tornare ad allenarsi in modo regolare.

HERNANES A DISAGIO SULLA FASCIA, ALTERNATIVA 4-3-1-2 – Il suo ipotetico ritorno fornirebbe maggiori alternative di formazione. Reja potrebbe nuovamente optare per la conferma del 4-4-2 degli ultimi turni, anche se il rendimento altalenante di Hernanes sulle corsie esterne (a destra con la Juventus, a sinistra con l’Inter) induce Reja a riflettere anche sul cambio di modulo: con il 4-3-1-2 il Profeta tornerebbe ad agire sulla trequarti di campo alle spalle di Floccari e Zàrate. Una soluzione praticabile soprattutto nel caso in cui Sculli non dovesse farcela. Brocchi ed uno tra Gonzalez e Bresciano sarebbero gli intermedi di centrocampo, mentre Matuzalem agirebbe come vertice basso davanti alla difesa. Un modulo che potrebbe garantire maggiori soluzioni offensive, ma che rischierebbe di concedere troppo spazio alle incursioni esterne di Isla e Armero, che spesso sono assistiti da Sanchez (se recupera) e Di Natale. Il 3-5-2 dei bianconeri si sviluppa con insistenza sulle fasce; un po’ come fa il Napoli con Maggio e Dossena, che Reja decise di affrontare (con buoni risultati) confermando il consueto 4-2-3-1 (ultimamente rivisitato in 4-4-2). Anche per questo precedente adesso appare difficile un cambio di assetto.

BIAVA CI SARA’, STENDARDO FORSE – Una retroguardia in cui dovrebbe esserci regolarmente Biava, uscito claudicante sul finire della partita con la Juventus. “Non dovrebbe essere nulla di grave”, ha fatto sapere ieri Reja. Oggi il centrale bergamasco è rimasto in palestra con il resto dei titolari, ma già da domani dovrebbe tornare in campo. Insieme a Lichtsteiner, Dias e Garrido dovrà tenere a bada gli affondi di Di Natale e compagni. Alle spalle del suddetto quartetto potrebbe tornare anche Guglielmo Stendardo. Il napoletano sta smaltendo la lieve lesione muscolare accusata 9 giorni fa al polpaccio, questa mattina ha lavorato in modo differenziato sul campo: un buon segnale in vista di un prossimo rientro in gruppo.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]