Europa League, Trabzonspor-Juventus 0-2: i bianconeri passeggiano in Coppa, ora i viola

222

logo Europa LeagueSarà un marzo viola per la Juve, che ha passeggiato a Trebisonda e guadagnato l’accesso agli Ottavi, dove sarà derby italiano con la Fiorentina. Dal 9 al 20, tre partite con la squadra di Montella: l’anticipo a pranzo di domenica prossima, poi la doppia sfida di Europa League. Continua, infatti, la corsa verso “casa” (finale allo Stadium) di “Madama” grazie ad una vittoria convincente, di fatti ottenuta nell’avvio veemente e poi controllata in estrema tranquillità. Di Vidal ed Osvaldo, le reti bianconere; di un po’ tutti (da Giovinco a Peluso) gli innumerevoli tentativi in una gara a porta unica.

Niente neve, ma pioggia abbondante: Turchia sempre infausta per la Juventus. Sul campo pesante, Conte ha spedito solo 4 dei certi titolari dopodomani a “San Siro” (Buffon, Bonucci, Pogba e Marchisio), affidandosi poi alla voglia di tanti subalterni ed alla corsa di Giovinco. Senza pensarci, invece, Hami Mandirali ha dato ad un Malouda a mezzo servizio le redini di una squadra inevitabilmente iper offensiva per obbligo di disperata rimonta. Juve avanti 2-0 dopo l’andata, Juve comunque padrona del gioco all’inizio. E subito pericolosissima. Liberato al vertice destro dell’area turca, Isla ha mirato, calciato e colpito il palo, complice una provvidenziale deviazione di piede di Onur Kivrak (4′).

Che, da lì a poco, si è visto bombardare senza sosta: il portiere del Trabz ha respinto di pugni un tiro di Marchisio (7′) e dopo una sventola di Pogba (11′), sempre da sinistra; si è opposto in qualche modo ad una puntata di Bonucci (12′) su schema da calcio piazzato e, sulla ribattuta, ad un altro tentativo di Marchisio. Battuto, ma salvato dalla posizione irregolare, dalla seguente deviazione di Peluso. La rabbia di Conte, ripresa dalle telecamere, ha chiarito quale fosse la strategia studiata alla vigilia: spingere sull’acceleratore in avvio, tagliare il prima possibile il traguardo del gol che avrebbe di fatti spento le speranze avversarie e rallentare in controllo.

Nelle tante occasioni sprecate nel primo quarto d’ora, ai bianconeri è mancata la cattiveria cinica dei guerrieri spietati. Quella di cui Arturo Vidal è provvisto ad ampie dosi. Così, quando, dopo una triangolazione pregevole di Giovinco con tiro respinto di quest’ultimo, il pallone è giunto sui suoi piedi a pochi metri dalla porta, il cileno non si è fatto pregare: bordata imprendibile, traiettoria sotto la traversa (18′). Vantaggio Juve, qualificazione Juve. Per l’euforia di Conte, che, neanche il tempo di esultare, ha mandato Padoin a scaldarsi. Per l’incredulità del Trabzonspor tutto, scioccato dalla partenza decisa di “Madama”.

Contavano di attaccare da subito, i turchi. Invece, all’arrembaggio sono andati i bianconeri, che poi, a ritmi ovviamente più lenti, hanno insistito. E, vista l’incapacità di reazione degli avversari, non hanno faticato a farsi vedere davanti. E, a lungo andare, passare di nuovo: dormiente, la difesa turca ha lasciato libero Marchisio di servire Giovinco in area, libero l’attaccante tascabile di completare la sua corsa e spedire al centro un traversone invitante, liberissimo Osvaldo di realizzare il suo secondo gol europeo di fila (33′). Partita sigillata, Pogba richiamato in panchina: la testa ancora in campo, le energie risparmiate per il Milan.

In campo è rimasto Giovinco, che ha deliziato con giocate stupende: da applausi un esterno destro con cui ha scherzato un difensore rivale e spedito davanti al portiere un Vidal troppo generoso per non cercare il passaggio verso Osvaldo e calciare da ottima posizione. Lo sguardo minaccioso di Conte, la conferma – se qualcuno ne avesse avuto ancora bisogno – dell’incapacità del tecnico di accettare qualsiasi cosa che non fosse rabbia agonistica. Ad ogni costo, in ogni caso, con ogni risultato. In scioltezza, ancora Juve all’attacco nella ripresa: Giovinco ha provato a segnare due volte con portiere in uscita, trovando prima la respinta di un difensore e poi il muro dello stesso Onur; Osvaldo ha tentato una soluzione a giro, senza centrare lo specchio. Mentre i tifosi onoravano il minuto numero 61 (in ricordo della caduta dell’impero di Trebisonda, datata 1961) come allo Stadium (questa volta con più civili lanci di coriandoli bianchi), il Trabz non si svegliava e Conte continuava a pensare al Milan (richiamati Caceres e Marchisio per una sgambata a Barzagli e Pirlo). Alla ricerca del terzo gol, Padoin ha trovato la deviazione fortuita dl portiere, Peluso si è divorato un’opportunità colossale (solo, ha gettato fuori dallo stadio una respinta dell’esterno difensore su punizione di Giovinco). I turchi? Un calcio piazzato debole di Olçan Aldin ed una conclusione di poco alta di Ozer, l’unico che ha dato segni di decenza. Sprazzi, rari, in un giovedì bianconero, alla vigilia di un marzo viola.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]