Eusebio Di Francesco: “La Premier? Sto migliorando l’inglese”

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Eusebio Di Francesco

All’ex allenatore di Roma e Sampdoria piacerebbe una esperienza all’estero ma chi lo prende gli deve comprare giocatori di qualità. La rimonta della Roma contro il Barcellona in Chempions lo emoziona ancora

CHIETI – Eusebio Di Francesco é intervenuto ai microfoni di Sky parlando ripercorrendo le tappe della sua carriera da allenatore. Il tecnico sta vivendo l’emergenza Coronavirus a casa sua, a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, uscendo soltanto ogni tanto per fare spese e per andare nel suo hotel-ristorante parzialmente aperto come supporto alle strutture sanitarie in questo momento difficile.

Dopo la fine del suo rapporto con la Sampdoria, é fermo. A proposito di quest’ultima esperienza ha detto: E’ fondamentale entrare nella testa dei giocatori. A volte ci si riesce, a volte meno. Quello che non sono riuscito a fare alla Sampdoria per tanti motivi“. Alla Roma invece é andata bene e dal 2017 al 2019 ha vissuto tante le emozioni vissute, ma soprattutto quella ai quarti di finale in Champions League. “La rimonta con il Barcellona mi emoziona ancora. Quella sera, durante i 90′, ero freddo, dovevo esserlo. Ora mi rendo conto di quanta gioia abbiamo trasmesso alla nostra gente. Mi è dispiaciuto poi per la sconfitta in semifinale. Contro il Liverpool avremmo meritato di più”. Della squadra giallorossa pensa che stia costruendo qualcosa di importante, puntando sui tantissimi giovanissimi talenti che fanno parte della rosa. “Avevamo iniziato a farlo pure noi”.Si é pentito, però, di aver accettato la cessione di Strootman e Nainggolan nella seconda stagione: “Erano fondamentali da un punto di vista emotivo”.

Di Francesco aspetta una nuova occasione, non gli dispiacerebbe una esperienza all’estero.La Premier è fra i tornei più invitanti. Sto cercando di migliorare la conoscenza della lingua”. Ha sottolineato, però, che per accettare una proposta deve avere bisogno di garanzie, di giocatori di qualità. Ha ammesso che per far passare le sue idee ha sempre bisogno di due o tre mesi. “A Sassuolo ci sono riuscito da subito, a Roma ci ho messo di più”. La realtà del Sassuolo gli é rimasta nel cuore, così come quella di Piacenza, dove ha giocato e dove ha un’associazione di beneficenza con cui sta cercando di dare una mano alla gente in questi momenti difficili.

Parlando del suo passato di calciatore  ha indicato Montella e Batistuta gli attaccanti più forti con cui abbia giocato: il primo per la capacità realizzativa e per la velocità di esecuzione, l’argentino per forza e mentalità. Anche se pensa che il più talentuoso fosse Totti, impressionante tecnicamente e fisicamente.  Da allenatore invece, i suoi preferiti sono stati Dzeko e soprattutto Berardi, che “ha ambizione e personalità. Vuole sentirsi desiderato, al centro di un progetto”.