Fiorentina-Lazio 0-2: personalità, gioco e capacità di soffrire gli ingredienti dei biancocelesti

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logo-lazioPersonalità, qualità di gioco e capacità di soffrire. C’è tutto questo nella vittoria della Lazio contro la Fiorentina. I biancocelesti dominano il primo tempo, sbloccano la gara con Filip Djordjevic (al suo quinto gol stagionale) e tengono in mano il pallino del gioco. Nella ripresa esce la Fiorentina, che nulla può contro il muro eretto dalle aquile. Ci pensa Lulic nei minuti di recupero a mettere in cassaforte la terza vittoria consecutiva.

FORMAZIONI – Pioli torna all’antico. Conferma Cavanda a destra, dalla parte opposta si rivede Radu. Coppia centrale formata da De Vrij-Ciani. A centrocampo torna Biglia, a proteggere il mediano argentino Parolo e capitan Mauri mentre confermato il tridente Lulic, Candreva, Djordjevic. Montella deve i conti con le assenze, ma si può fare affidamento su Cuadrado e Babacar, in gran forma. Parte dalla panchina il talentino Bernardeschi.

PRIMO TEMPO – Profumo d’Europa al Franchi, Fiorentina e Lazio si trovano di fronte al primo bivio stagionale: per chi vince è lecito sognare. I biancocelesti provano a riprendere da dove avevano lasciato; 8° minuto, Mauri, la mente torna al Sassuolo, ma la palla stavolta capita sul destro ed i risultati sono decisamente diversi. Crescono gli uomini di Pioli, la Fiorentina pensa soprattutto a non prenderle e così facendo abbassa troppo il baricentro. In una delle rare sortite offensive dei padroni di casa, Djordjevic prova a punire la Viola in contropiede, Pizarro lo stende rischiando l’espulsione, l’arbitro Peruzzo opta per il giallo, saggia decisione. Il più attivo tra i laziali è Mauri che ci prova due volte nel giro di pochi minuti, ma Neto si fa trovare pronto. Fiorentina che sembra in difficoltà, Babacar con un colpo di testa prova a togliere le castagne dal fuoco, senza successo, poi è Lazio – show. Cavanda filtrante per Candreva, palla in mezzo dove Djordjevic non attendeva altro: sinistro e gol, Neto stavolta non la vede neanche. I biancocelesti, sulla ali dell’entusiasmo, confezionano azioni da gol in serie, ma trovano un Neto in giornata di grazia. La Lazio sembra funzionare a meraviglia, l’asse Djordjevic-Candreva mette in costante apprensione la retroguardia viola, l’ariete serbo prova a retsituire il favore al compagno di squadra, ma la conclusione dell’esterno di Tor de’ Cenci trova ancora una volta la risposta dell’estremo difensore di Montella. Si va al riposo sullo 0-1, un punteggio che sta stretto agli uomini di Pioli.

SECONDO TEMPO – L’importanza di chiamarsi Borja Valero. Montella capisce che la sua squadra è in difficolta e getta nella mischia lo spagnolo. La partita cambia, i viola sembrano trasformati. Neanche 5 minuti e lo schema della Fiorentina sembra dare i suoi frutti, fortunatamente per la Lazio la rovesciata spettacolare di Aquilani si stampa sul palo. Pioli cerca di incitare i suoi, ma i padroni di casa hanno cambiato ritmo. Borja Valero continua ad illuminare, palla dentro proprio per lo spagnolo, sembra la fotocopia del gol laziale, ma il cross al centro è  troppo arretrato. La Lazio si rintana nella propria metà campo, Tomovic ci prova al volo, colpendo Babacar. Al 65° Pioli è obbligato a sostituire Ciani, infortunato, dentro Novaretti. Montella risponde gettando nella mischia Ilicic e Bernardeschi, Fiorentina a trazione decisamente anteriore. E’ proprio la stellina azzurra a cercare la rete, ma il suo colpo di testa non trova il bersaglio grosso. Lazio in affanno, i biancocelesti sembrano sul punto di crollare, ma quando Candreva scappa in campo aperto e serve Lulic per il più comodo dei tap-in tutti i fantasmi vengono scacciati via. Tre punti che sanno d’Europa, sognare adesso non è più proibito.

[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]