Genoa, Spolli: “Ballardini ha dato equilibrio a tutto il gruppo”

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Genoa, Spolli: "Ballardini ha dato equilibrio a tutto il gruppo"Il difensore italo argentino copie oggi 35 anni. In due distinte interviste si è voluto presentare al pubblico genoano sia in veste di calciatore sia sotto il profilo prettamente umano

GENOVA – Nel giorno del suo trentacinquesimo Nicholas Spolli si racconta. Ai microfoni di Radio Sportiva il difensore del Genoa, argentino ma in possesso del passaporto italiano, ha commentato il buon momento del Genoa, con il cauto ottimismo che vige nello spogliatoio rossoblu. “Anche se sappiamo che per la salvezza sarà dura ma siamo sulla buona strada”. Ha continuato divendo che mancano ancora tante partite, ma dopo le tre vittorie di fila c’è maggior tranquillità. Ora bisogna continuare a lavorare, ma il gruppo si fa sempre trovare pronto. “É un gruppo in cui ognuno dà il suo contributo”.

Merito anche e soprattutto di Ballardini,  “che ha dato nuovo equilibrio a tutta la squadra – ha dichiarato Spolli – Stiamo giocando bene ultimamente e riusciamo anche a segnare, non solo a difenderci. Penso che il mister ci stia facendo dare il massimo”.

Dall’infortunio al mate

A inizio campionato un infortunio al ginocchio lo ha tenuto lontano dai campi per più di un mese. “Stare fuori è stata dura, è una cosa brutta. Bisogna essere forti psicologicamente”, ha detto il difensore in una intervista rilasciata a Genoa Channel, in cui si è voluto presentare al pubblico genoano prevalentemente sotto il profilo umano. A Genova ha detto di trovarsi bene, anche e soprattutto perchè luiha un bellissimo rapporto con il mare. Già quando viveva a Catania, dove ha giocato per sei anni, aveva apprezzato il fatto di vivere in una città sul mare. Eppoi Genova gli ricorda Rosario, la sua città natale “molto passionale. C’è il derby anche li“. Ritiene che il carattere che gli italiani sia molto simile a quello degli argentini. Ama l’asado, ma soprattutto il mate. “E’ importante soprattutto la cultura che c’è dietro al mate per noi argentini, non tanto quello che c’è dentro. Dove c’è un argentino il mate c’è sempre“.