Genoa: tre punti d’oro al sole del Salento ma restano alcuni dubbi

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Miei cari amici genoani vicini e lontani svolgiamo oggi la nostra chiacchierata davanti a un ottimo bicchierino di vincotto al caffè salentino. Ce lo meritiamo tutti dopo la gara double face del Genoa: primo tempo condotto sul ciglio del baratro, a seguire per fortuna la ripresa con la squadra più tonica che ha colto una vittoria insperata. Si sono confermate individualità eccellenti come Ranocchia, Eduardo, Rossi. Gran prestazione del capitano Marco Rossi che ha saputo spronare (assieme anche a Dainelli, grintoso e arrabbiato dopo il gol subito) i suoi dopo lo svantaggio. Finalmente si sono messi in luce Toni e Veloso, anche se quest’ultimo deve dare conferme per convincere. Ballardini conta sette punti nel suo carniere in trasferta: si torna al successo nonostante l’assenza del regista Milanetto. Ballardini ha saputo svolgere i cambi al momento giusto, quando l’avversario stava dando segni evidenti di stanchezza e di difficoltà. Tutto ciò ha portato i tre punti in casa Grifo che torna nella ormai famosa parte sinistra della classifica.

Tuttavia la partita nella terra del Negramaro ha confermato i difetti già in parte da me esposti alcune settimane fa. In primis il Genoa ha una squadra di giocatori (soprattutto a centrocampo) tecnici e poco propensi alla corsa (eccezion fatta per Rossi e altri della vecchia guardia): occorre ormai mettere in soffitta il ricordo del gioco in velocità comprensivo di raddoppi sulle fasce. Insomma tiene palla e l’iniziativa, ma risulta pericoloso solo a sprazzi. Logico che la squadra di Ballardini soffra terribilmente le squadre come il Lecce votate al gioco catenaccio e contropiede.

Se il 34enne Di Michele, dopo la sua splendida serpentina che lo ha portato a servire a Ofere il gol del temporaneo vantaggio, avesse finalizzato una delle due occasioni avute a inizio ripresa, probabilmente si parlerebbe stasera di un’altra sconfitta. E, soprattutto, bisogna tener presente che la squadra di De Canio ha subito un calo psicofisico dopo il pareggio. Inoltre anche oggi è mancata più volte la copertura del centrocampo alla difesa. Altro elemento da non sottovalutare: è vero che il Genoa ha vinto “all’italiana” su calci piazzati, ma c’è il legittimo sospetto che non abbia alternative a questa strategia. Kharja come trequartista convince sempre meno: si potrebbe provare Veloso, considerato il suo piede fatato che può effettuare lanci teleguidati per le punte.

Prossimo avversario, sciopero permettendo, è il Napoli: è la gara più attesa dalle tifoserie rossoblù e azzurra gemellate da oltre 28 anni. La formazione di Mazzarri, pur non avendo una difesa irresistibile, dà il meglio di sè proprio in contropiede con il “giustiziere” Cavani pronto a segnare. Sarà la cartina al tornasole per Ballardini che molto probabilmente in settimana vedrà di svolgere le necessarie correzioni: beninteso con gli uomini attuali. A gennaio si vedrà.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]