Gilardino per completare l’attacco del Napoli?

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Il mercato è così: accostamenti, indiscrezioni,sondaggi, smentite e colpi a sorpresa. Fiumi di notizie che volano tra web e cartaceo, con server impallati e rotative messe a dura prova. Pochi profili interessanti, tante le promesse e poche le certezze, in termini di affidabilità. Ma c’è sempre la “mosca bianca”, il bomber che mette al centro del suo universo la rete.

Il Napoli lo cerca da tempo, lo desidera, ne ha troppo bisogno. Il campionato italiano concede deroghe, l’Europa che conta no, sotto porta è vietato sbagliare. La punta che segna e decide le partite da sola manca da troppi anni in maglia azzurra. L’identikit è stato tracciato ormai da mesi: esperienza internazionale, curriculum importante, fiuto del gol innato, ingaggio alla portata e flessibilità circa la gestione dei diritti d’immagine.

Così dovrebbe essere il principe azzurro del gol. Proviamo a sfogliare la margherita: Maxi Lopez (Catania pretende troppo), Fred (le sue condizioni sono un’incognita), Matri (una promessa, in doppia cifra soltanto quest’anno), Maccarone (promesso sposo del Palermo), Pazzini (pronto a seguire Del Neri alla Juventus), Vagner Love (carattere fumantino, ma buona qualità) ed infine Toni (bocciato pubblicamente dal patron). La situazione non è semplice, accantonando anche i sogni Luis Fabiano, Huntelaar e Cardozo per ingaggi e costo eccessivo del cartellino probabilmente resta soltanto un nome su cui puntare: Alberto Gilardino. Il “violinista” ha un ingaggio annuale che rientra nei parametri societari: 2,2 netti a stagione, più bonus gol e obiettivi.

Vale la pena provarci, magari prima del Mondiale, il progetto viola è in crisi. I numeri parlano chiaro e sciolgono ogni minimo dubbio: 129 gol in serie A, 18 nelle coppe europee e 16 in nazionale. Nel calcio come nella vita tutto ha un prezzo, anche Gilardino: 20 milioni di euro.

La smentita dell’agente risale a qualche ora fa. Queste le parole di Bonetto:

Non ha mai messo in discussione il suo contratto con la Fiorentina  Ha soltanto detto che gli dispiace per Prandelli, che adesso pensa al mondiale e che al resto ci penserà più avanti.

Niente di eclatante, dichiarazioni di circostanza e in parte sentite, ma il colore dei verdoni, intesi come euro, potrebbero far pendere la bilancia verso il passo d’addio. Il tappeto rosso è stato steso, la città e la platea partenopea pronte ad accogliere a braccia aparte il tanto agognato centravanti da doppia cifra.

[Salvio Passante – Fonte: www.tuttonapoli.net]

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