FIRENZE – Due miliardi e cento milioni di euro. È il valore che il Giro d’Italia porta ai territori, stimato da Banca Ifis nel suo report annuale dedicato alla bike economy, un comparto che vince nel mondo grazie all’eccellenza del Made in Italy e a un evento, il Giro d’Italia, che promuove a livello internazionale l’immagine del sistema Paese Italia, creando un volano di ricadute positive che va ben oltre il traguardo dell’ultima tappa.
Questo e altri dati della ricerca “Pedalando verso l’eccellenza: Giro d’Italia, filiera bike e Made in Italy”, realizzata da Banca Ifis, la challenger bank presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio e dedicata ai servizi di specialty finance per le piccole e medie imprese, sono stati presentati oggi alla seconda edizione del Bike Business Forum, organizzato da RCS Sports & Events in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane alla Stazione Leopolda di Firenze, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Daniele Manca.
Presenti Raffaello Napoleone amministratore delegato di Pitti Immagine, Paola Galgani vicesindaca di Firenze, Matteo Zoppas presidente di Agenzia ICE e Paolo Bellino amministratore delegato di RCS Sports & Events, i cui interventi hanno preceduto la presentazione della ricerca del Responsabile Marketing Strategico e Ufficio Studi di Banca Ifis Carmelo Carbotti, con i contributi del professor Paolo Malighetti dell’Università di Bergamo, coordinatore spoke 5 per MOST, e di Eric Ezechieli co-fondatore di Nativa Società Benefit.
A seguire, un talk che ha coinvolto Alessio Cremonese amministratore delegato di Castelli e presidente di Assosport, Francesco Sergio managing director e co-founder di Nimbl, Cristiano De Rosa CEO di Cicli De Rosa, Agostino Poletto direttore generale di Pitti Immagine, Piero Nigrelli responsabile ciclo di ANCMA – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori.
Un’occasione per parlare di bike economy, della filiera italiana della bicicletta e delle sue ricadute nel mondo dello sport, Giro d’Italia in testa.
La filiera bike italiana mostra numeri in crescita in tutti i settori. La produzione di biciclette in Italia nel 2024 ricomincia a crescere sull’anno precedente, principalmente grazie al comparto e-bike, mentre l’export italiano della componentistica bike raggiunge i 480 milioni di euro (463 milioni di euro nel 2023).
A vincere sono i prodotti di alta gamma, che non soffrono la concorrenza dei prodotti di serie. A riprova, il tasso di penetrazione della filiera bike Italia nel circuito UCI World Tour 2025: il 90% dei team utilizza almeno un prodotto italiano. Dato confermato dai team che partecipano al Giro d’Italia 2025: il 91% dei team del Giro (21 sui 23) utilizza almeno un prodotto italiano; percentuale che sale al 100% nel caso dei cinque ProTeams.
La filiera bike può contare su un ampio mercato potenziale all’estero e il fattore design è sul podio come driver nella scelta d’acquisto dei consumatori, dietro solo a prezzo e tecnologia del prodotto. Il Made in Italy fa rima con design di alto livello e quello italiano è distintivo: il 50% del mercato potenziale tedesco lo sostiene, se domandato agli italiani si sale al 69%. Una conferma ulteriore sulla percezione del Made in Italy fuori confine, la quale viene migliorata a seguito dell’esperienza d’acquisto per il 90% degli appassionati di sport dall’estero che hanno fruito di una manifestazione di eccellenza quale il Giro d’Italia.
DICHIARAZIONI
Raffaello Napoleone, Amministratore Delegato di Pitti Immagine: “Siamo felici di ospitare a Firenze, in Stazione Leopolda, l’edizione 2025 del Bike Business Forum e di lavorare insieme a RCS Sports & Events e Agenzia Ice per la sua realizzazione. Il tema del Forum, i partners e lo stesso formato sono elementi familiari per noi di Pitti Immagine e sono la vera garanzia dell’interesse che questo progetto suscita nel mondo delle due ruote, non solo quello strettamente sportivo del Giro d’Italia. D’altra parte la Stazione Leopolda è stata teatro, poco meno di un anno fa, di BeCycle, il primo atto di una strategia dell’attenzione che Pitti immagine, come soggetto fieristico di livello internazionale, riserva ai protagonisti di quel mondo e ai molteplici aspetti della cultura del pedalare. Il nostro livello di attenzione resta alto e prosegue quindi con il BBF di quest’anno e con la presenza di una sezione BeCycle all’interno del prossimo Pitti Uomo, con l’intento di promuovere, anzitutto, la centralità della bicicletta nello stile di vita contemporaneo e le straordinarie qualità tecnologiche, di design e di prestazione dell’industria italiana del settore”.
Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE. “Il Giro d’Italia è un evento sportivo di fama e grande livello e, nello stesso tempo, uno strumento efficace per raccontare ciò che sa fare il nostro sistema imprenditoriale. Il forum sulla Bike Economy, giunto alla sua seconda edizione, è ospitato da Pitti alla Stazione Leopolda e nasce dalla collaborazione tra ICE e RCS. È stato voluto perché, oltre a contribuire all’organizzazione del Giro, vogliamo creare un’occasione di business tra le eccellenze del Made in Italy del settore e gli acquirenti dei nostri prodotti. L’Italia è infatti la patria di grandi marchi ciclistici e un importante produttore di componentistica con elevati standard qualitativi e un design unico. La nostra offerta si fonda su qualità e artigianalità, stile distintivo, forte innovazione tecnologica – soprattutto nelle e-bike – e su una tradizione che rappresenta un valore aggiunto riconosciuto a livello internazionale. I dati confermano il valore strategico di questo comparto: nel 2024, l’export di biciclette e parti ha raggiunto i 759 milioni di euro con una crescita del 2,3% rispetto al 2023 e un incremento del 29,4% rispetto al 2019. L’Italia si posiziona al 6° posto tra gli esportatori mondiali del settore dopo Cina, Taiwan, Germania, Paesi Bassi e Giappone. Crediamo che il Giro d’Italia possa essere un megafono per il racconto di queste eccellenze e possa allo stesso tempo contribuire alla crescita dell’export. Con RCS abbiamo sviluppato progettualità in grado di creare occasioni di confronto tra i nostri produttori e il pubblico dei consumatori”.
Paolo Bellino, Amministratore Delegato RCS Sports & Events: “Il Sindaco di Roma ha detto che il Giro d’Italia è l’autobiografia del nostro Paese. In più di cento anni ha raccontato le trasformazioni del Paese, ma anche le aziende, le imprese. Questa ricerca di Banca Ifis è molto importante per capire non solo la rilevanza del Giro in Italia, ma anche del Made in Italy nel mondo. I produttori italiani sono dei geni di bravura, di creatività, di bellezza. Spero che il Giro d’Italia aiuti ulteriormente queste aziende a crescere come export”.
Raffaele Zingone, Condirettore Generale di Banca Ifis: “La bicicletta ha sempre avuto ampio spazio all’interno del nostro Osservatorio perché rappresenta la sintesi perfetta tra due dimensioni: quella economica e produttiva, grazie all’alto contenuto di innovazione, tecnologia, design, Made in Italy che esprime e che Banca Ifis sostiene con i suoi prodotti e servizi dedicati alle Pmi e alle filiere produttive; e la dimensione social, grazie al benessere che genera verso le persone e i territori. Quel benessere che anche noi promuoviamo attraverso le attività di Kaleidos, il nostro Social Impact Lab che ha l’obiettivo di sviluppare iniziative a elevato impatto sociale”.
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Castelli e Presidente Assosport: “Il Giro d’Italia non è solo una semplice corsa ma il palcoscenico ideale per raccontare al mondo la passione, la ricerca e il saper fare che animano il Made in Italy. Come Castelli, siamo orgogliosi di vestire ogni giorno gli atleti con soluzioni tecniche all’avanguardia, nate dalla continua collaborazione con i professionisti. Ogni maglia che disegniamo per il Giro è un simbolo di identità e prestazione, ma anche di cultura e territorio. Il Bike Business Forum ci ricorda che la filiera italiana del ciclismo ha una marcia in più: produce eccellenza, crea valore e ispira emozioni. Ed è proprio questa la nostra sfida quotidiana, continuare a spingere oltre i confini dell’innovazione, coniugando stile e prestazioni per portare il ciclismo italiano sempre più lontano. In un contesto bellissimo come questo di oggi alla Stazione Leopolda, in cui poter parlare del nostro mondo, quello della bike economy che grazie al Giro d’Italia e a Ice trova spazio in un contesto così prestigioso”.
Francesco Sergio, Amministratore Delegato e Co-founder di Nimbl: “In un momento in cui la bike economy sta crescendo in tutto il mondo, l’eccellenza italiana ha un ruolo chiave da giocare. In Nimbl crediamo profondamente nel valore dell’artigianalità, della cura e della performance come tratti distintivi. Ogni nostra scarpa è realizzata a mano in Italia, pensata per chi vive il ciclismo per passione o professione. Il Made in Italy non è solo una scelta stilistica ma è sinonimo di qualità, visione e autenticità. Il Giro d’Italia rappresenta una vetrina ideale per raccontare queste eccellenze. Ogni giorno di gara celebra atleti straordinari che attraversano percorsi di ineguagliabile bellezza, dando vita a una narrazione che unisce sport, territorio e cultura. Il Giro è la corsa più iconica del nostro Paese, una delle più dure e prestigiose del calendario World Tour. Ed è proprio per questo che siamo orgogliosi di essere partner di un evento che incarna appieno i valori in cui crediamo: identità, innovazione e passione”.
Cristiano De Rosa, CEO di Cicli De Rosa: “Oggi nella bike economy il Paese Italia e i produttori italiani sono ambiti, apprezzati e percepiti come aziende che portano innovazione, tecnologia e buon gusto, perché il bello è sempre impagabile. Il Giro d’Italia è uno strumento essenziale per la promozione del ciclismo e della bicicletta nel mondo, anche per un’azienda come la nostra che esporta in 55 Paesi. Lo sport del ciclismo è uno sport in crescita e l’evento più importante che abbiamo in Italia è proprio il Giro d’Italia, che, ricordiamolo, si svolge nel Paese più bello del mondo”.
Piero Nigrelli, Responsabile Ciclo di ANCMA: “La posizione dell’industria è in linea con dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica adottata dall’UE lo scorso anno, che rimane oggi un’indicazione complessiva ancora largamente inapplicato. È necessario convergere su una volontà strategica comune per liberare tutto il potenziale della mobilità su due ruote, dell’industria del ciclo, del cicloturismo e della ciclologistica. Sviluppare un’infrastrutturazione ciclabile migliore, sicura e accessibile, promuovere il cicloturismo e mettere in campo misure concrete di welfare che puntino ad incentivare l’utilizzo sono solo alcune delle azioni su cui anche noi siamo pronti a fare la nostra parte: i potenziali benefici di natura economica e sociale sono evidenti”.
Paolo Malighetti, professore ordinario in ingegneria gestionale presso l’Università degli studi di Bergamo e coordinatore spoke 5 per MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile: “Il progetto che presentiamo oggi in collaborazione con Maeci ha lo scopo di valorizzare la filiera del settore e di agire come osservatorio sull’innovazione nel mondo dell’e-bike. È un comparto che unisce performance, impatto economico e benessere collettivo, e che merita un ruolo sempre più centrale nelle politiche di mobilità e sviluppo del territorio”.
Eric Ezechieli, co-fondatore di Nativa: “Innovare vuol dire fare oggi, prima degli altri, le cose che diventeranno normali in futuro: per questo l’innovare in una direzione di sostenibilità è quello che normalmente fanno le aziende che sono evolute e competitive. Sono aziende che si impegnano a creare valore economico mentre contribuiscono a creare anche valore per le persone, le comunità e si prendono cura dell’ambiente. E’ quello che il mercato chiede nel XXI secolo. Le Società Benefit permettono di portare questa innovazione al cuore della strategia aziendale e incastonare una strategia di sostenibilità nella governance. E’ interessante vedere quanto questa scelta non sia assolutamente in contrasto con i classici obiettivi di business. Come emerge dalla Ricerca Nazionale sulle Società Benefit, tra il 2021-2023 queste società hanno visto una crescita del fatturato superiore rispetto alle non-benefit (+26% vs. +15,4%, valore mediano). Le Benefit investono di più in innovazione, internazionalizzazione, attenzione alla sostenibilità ed energia non esauribile, ridistribuendo maggior valore ai propri dipendenti. La crescita delle Società Benefit, dalle primissime nel 2016, alle 5000 di oggi, lascia ben sperare sulla diffusione di questo modello in futuro”.