Gli errori arbitrali hanno pesato, ma occorre un cambio di mentalità

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Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso la partita di stasera del Genoa è stata caratterizzata da un iniziale atteggiamento rinunciatario che ne ha frenato le velleità. Lo schieramento “bunker” di Malesani prevedeva infatti cinque difensori e una sola punta, Zé Eduardo, peraltro malissimo assistita. Poteva anche essere una tattica che poteva dare i suoi frutti, ma a patto che si cambiasse atteggiamento nel secondo tempo, con maggiore propensione offensiva. Parliamoci chiaro: l’Inter non è più quella irresistibile di Mourinho. E’ una squadra mediocre: non appena i rossoblù pressavano centrocampo e difesa, i nerazzurri andavano in difficoltà. Quando poi la squadra si è svegliata, ossia dopo il gol (sottolineiamo irregolare per il fallo di Pazzini su Dainelli) di Nagatomo, cominciava ad essere troppo tardi.

Tuttavia va segnalata (e su questo Malesani ha ampiamente ragione) la infelice direzione dell’arbitro Banti: da 4 pieno e senza attenuanti. Ha lasciato correre una serie di falli degli interisti senza battere ciglio: con la “ciliegina sulla torta” del gol annullato a Granqvist. Comunque stasera il Genoa, a causa dei primi 50-60 minuti bloccato sulla difensiva. ha perso un’occasione: si doveva giocare con più coraggio, provare ad attaccare con due punte. Il povero Zè Eduardo ha predicato nel deserto, nonostante tanta buona volontà. Occorre dunque un cambio di mentalità: forse col Bologna potrebbe accadere. Lo speriamo tutti, poiché, se il Grifone lo facesse davvero, potrebbe finalmente conquistare qualche punto in più. E non vorremmo più dire, dopo una sconfitta come quella di stasera: peccato!

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]